In periodo di candidature e primarie, come sempre i sondaggi elettorali politici vengono letti non solo per capire la situazione elettorale ma anche per tastare il polso delle intenzioni attuali e di fiducia degli italiani. Stando ai dati di Ixè, elaborati per Agorà di Rai 3, la fiducia in alcuni leader politici ottiene questi risultati specifici: Sergio Mattarella è al 60%, il presiedete della Repubblica sempre al top dei leader politici, seguito staccate e di molto dal premier Matteo Renzi che rimane ad uno stabile “basso” 30% delle preferenze. Nonostante il caso Quarto, Luigi Di Maio, membro del Direttorio del Movimento 5 Stelle, insegue con il 24%, mentre il centro destra pone come massimi leader in fiducia il duo Lega Nord e Fratelli d’Italia, ovvero Matteo Salvini e Giorgia Meloni che ottengono lo stesso risultato, 23%. In discesa Beppe Grillo, che dopo anche le dichiarazioni della sua volontà di riavere la libertà di un comico, non va oltre il 18% di fiducia, al pari di Landini (Segretario Fiom) per intenderci. Il ministro Alfano, nonché segretario di Nuovo Centrodestra, è al 15%, allo stesso livello di Silvio Berlusconi in caduta continua nei sondaggi. Chiude il Sottosegretario all’Economa di Scelta Civica, Enrico Zanetti, che per gli italiani ottiene il 14% delle preferenze.



Cresce la fiducia nel Governo, o almeno così evidenziano i sondaggi elettorlai politici di SWG per le elezioni 2016. Il sondaggio politico elettorale evidenzia infatti che il 38,1% degli intervistati ha espresso la propria preferenza per l’Area di Governo. Un dato che se confrontato con le intenzioni di voto già espresse il 14 gennaio vede una crescita dello 0,3%, superiore quindi al 37,8% di consensi raccolti. Il Governo riesce quindi a mantenere le distanze, aiutando il centrosinistra a crescere del 7,6%, sia dal Partito Democratico, per il quale SWG evidenzia invece una decrescita dello 0,2% ed il Movimento 5 Stelle che perde lo 0,9% scendendo al 23,1% totale. Molto bene invece la Lega Nord di Salvini ma solo se il dato viene confrontato con il voto espresso dagli italiani durante le elezioni europee del 2014. In questo caso il partito è riuscito ad ottenere una crescita dell’8,5% ma rispetto alle intenzioni di voto espresse il 14 gennaio troviamo invece un calo dello 0,8%. Preferenze in salita invece per Forza Italia che dall’11,1% del 14 gennaio passa ora al 12,1% con una crescita netta dell’1%. Meno bene per Rifondazione Comunista che perde lo 0,1% passando all’1,6% totale, così come i Fratelli d’Italia che perdono lo 0,2% raggiungendo i 3,9%. I Verdi guadagnano invece lo 0,1% salendo verso lo 0,5%, così come gli Altri dell’Area di Governo che passano dallo 0,8% all’1% con una crescita dello 0,3%. 

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