Avete presente quel famoso politico italiano? Quello presidente del Consiglio e leader unico di partito, tanto da fare il bello e il cattivo tempo al suo interno. Quello che fa maltrattare l’Italia dall’Europa e “sbeffeggia” Angela Merkel. Quello che accoglie a Roma il leader libico e non disdegna i rapporti con Putin. Sì, dai, quello che si fa fotografare nei cantieri autostradali in stile “Presidente operaio”, quello che è fissato con il Ponte sullo Stretto di Messina.
Non potete non conoscerlo: non possono mancare le sue “comparsate” in tutte le trasmissioni di Mediaset o a Porta a porta da Bruno Vespa e ha sempre sognato di poter disporre a suo piacimento della Rai. È il “terrore” dei giornalisti, altro che libertà di stampa. È quello che è stato accostato alla massoneria, quello che non bada agli alleati politici, quello della “crisi non esiste”. Tra l’altro non si può dire che la sua formazione politica non abbia problemi con la giustizia, tanto che c’è chi si lamenta di certi magistrati, quasi ci fosse una sorta di “persecuzione”.
Possibile che non abbiate capito di chi si tratta? È quello di meno tasse per tutti, dei posti di lavoro in più per gli italiani, quello contro cui protestano i sindacati, che ha gli “amici” imprenditori, quello che la sinistra non sopporta proprio, quello che persino i suoi colleghi di partito hanno cominciato ad abbandonare. Quello che per garantirsi i voti ricorre a parlamentari che fino al giorno prima stavano all’opposizione, quello che cambia legge elettorale e Costituzione a suo piacimento. Quello con il ministro dell’Economia “precisino” e “professorino” (che non disdegna e anzi punta sul rientro di capitali dall’estero), mentre lui con gli italiani vuol fare il “simpatico”, persino con qualche battuta.
Eh no! Non è Silvio Berlusconi. Se lo fosse oggi avremmo indignazione, sdegno e persone in procinto di scendere in piazza a manifestare. Avremmo intellettuali pronti a stracciarsi le vesti in televisione e giornali con analisi o titoli a tutta pagina con appelli a “fare presto”. Richiami alla mancanza di libertà (di ogni genere e grado) in Italia, inviti per tutti i giovani ad andarsene dalla “Repubblica delle banane”. Ma se Matteo Renzi si comporta (non proprio in tutto e per tutto) come il Cavaliere, perché nulla di tutto questo succede?
P.S.: E Renzi non ha nemmeno corso alle elezioni per arrivare a Palazzo Chigi…