Forse qualcosa nel caos di Roma potrebbe pagare il M5s nei sondaggi politici elettorali: da giorni ci si interroga su come possano influire le situazioni attuali della politica italiana, tutta concentrata su referendum e poco altro, rispetto ai dati dei sondaggi politici. Una risposta arriva dai sondaggi condotti da Scenari Politici di Winpoll che inquadrano la situazione elettorale di un possibile ballottaggio in Italia dopo il primo turno di elezioni nazionali. È chiaro che al momento si ragiona con la legge elettorale attuale vigente, l’Italicum, il quale però viene pesantemente messo in discussione nelle ultime settimane, sempre in virtù del legame con la riforma costituzionale. Ebbene, ad oggi il secondo turno vedrebbe vincente in ogni caso e in ogni ipotesi il Movimento 5 Stelle, davanti all’eventuale listone di centrodestra e al Pd diviso tra Renzi e la minoranza al suo interno. C’è un ma, come sempre: e diviene dall’analisi dei risultati di questo sondaggi che mostrano una leggere flessione dei grillini, molto probabilmente dovuta ai continui affari poco chiari nel comune di Roma, con la giunta Raggi ancora impantanata nel caso Muraro e nella gestione ad ampio raggio di Direttorio, Grillo e direttorio romano. I risultati? Centrosinistra avanti solo contro il centrodestra, 54,5% contro 45,5%; il Pd invece contro il Movimento 5 Stelle resta sotto, con il 48,5% contro il 51,5%m in calo appunto, dei grillini. Nessuna partita tra Centrodestra (44,5%) e Cinque Stelle (55,5%): ad eventuali elezioni politiche, come andrà dunque?
Gli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 condotti dall’Istituto PIepoli per Ansa e Sky Tg24 mostrano un’inversione di tendenza rispetto ad altri sondaggisti, dimostrando come in questo momento in Italia non vi sia totale concordanza sulle possibilità reali del Movimento 5 Stelle. Sono i grillini infatti i più “oscillanti” nelle intenzioni di voto sondate negli ultimi mesi: il Pd è sempre stabile attorno al 30% mentre sono i dati del M5s che variano di settimana in settimana. Le ultime indicazioni danno uno scenario ancora diverso con Renzi questa volta “avanzante” rispetto ai rivali Grillo-Di Maio. La situazione del referendum e le fratture interne però non fanno schizzare in alto l’indice di fiducia nel Pd che resta al momento il primo partito al primo turno ma con perdente sempre il ballottaggio. 32,5% per il Pd, M5s scende al 26,5% perdendo un punto netto rispetto alle scorse rilevazioni di settembre per Piepoli. De profundis centrodestra invece, con Forza Italia e Lega Nord appaiate all’11% e con Fratelli d’Italia che non supera il 5%: insieme il listone non arriva neanche al Pd, mentre batterebbe il Movimento 5 Stelle anche se di poco. Ncd sale al 4% superando Sinistra Italiana al 3%, ma restano molto basse le prospettive per i due piccoli partiti in Parlamento.