Gli ultimi sondaggi sulle Elezioni Usa 2016, nella campagna tra le più dure e “cattive” degli ultimi 30 anni, danno una vera novità rispetto alle ultime settimane che hanno visto cadere sempre più in basso Donald Trump, tra video sessisti, audio volgari e stima persa da molti elementi del Partito Repubblicano: nell’ultimo sondaggio pubblicato oggi da Nbc/Wall Street Journal infatti il vantaggio di Hillary Clinton, dopo il secondo dibattito tv, è ridotto da 11 a 9 punti. I dati vedono infatti la candidata dei Democratici è al 46%, mentre per Trump il 37% vede un piccolo riavvicinamento: e così quel dibattito che avrebbe dovuto significare il colpo del ko praticamente decisivo contro il magnate provocatorio, rischia di tramutarsi in un boomerang per Hillary, in saldo vantaggio ma con qualche punto perso in un momento in cui avrebbe dovuto solo guadagnare e scavare il soldo decisivo. «L’8 novembre sarà la Brexit degli Stati Uniti», ha detto Trump facendo riferimento al fatto che nessuno, eccetto lui, prevedeva una vittoria del leave al referendum in Gran Bretagna. E se accadesse di nuovo?
Sono tempi duri per Donald Trump, e a testimoniarlo arrivano anche gli ultimi sondaggi sulle Elezioni Usa 2016 stilati dal sito fivethirtyeight.com del noto giornalista Nate Silver, secondo cui se si votasse oggi Hillary Clinton avrebbe quasi il 90% di possibilità di vincere. La percentuale esatta assegnata alla candidata democratica è pari all’87,5% mentre il repubblicano non va oltre un misero 12,5% quando manca meno di un mese al voto dell’8 novembre. A disegnare la catastrofe arrivano altri numeri impietosi per The Donald: Hillary infatti non solo raggiungerebbe il magic number di Grandi Elettori posto a 270, ma toccherebbe addirittura quota 338. Una mattanza, insomma, per il candidato del Grand Old Party, che non potrebbe consolarsi nemmeno con il dato relativo al voto popolare visto che a detta del portale di Nate Silver, un sondaggista seguitissimo in tutti gli Stati Uniti, attualmente l’ex Segretario di Stato prevarrebbe anche su scala nazionale conquistando il 48,8% dei voti a fronte del 42,5% di Trump e del 7,3% del candidato del Partito Libertariano, Gary Johnson.