“Le proposte politiche che sanno di campagna elettorale in quanto fatte all’ultimo minuto di solito non sono efficaci. La gente quando vota valuta quello che è stato attuato negli ultimi due anni, e in questo momento il malessere degli italiani si tradurrà in un No al referendum”. E’ quanto prevede Klaus Davi, giornalista, opinionista, spin doctor, pubblicitario e saggista italo-svizzero. Per l’esperto di comunicazione, “Silvio Berlusconi nelle sue ultime fasi era simile al Matteo Renzi attuale che promette di tutto. Solo che prima di arrivare a questa situazione di logoramento Berlusconi ha impiegato molti più anni, mentre Renzi dopo due anni è arrivato alla fase finale”.
Davi, Renzi sta promettendo di tutto, a destra e a manca. lei ritiene che la strategia comunicativa messa in atto da Renzi sia efficace?
Ho sempre avuto delle perplessità sulle proposte politiche che sanno molto di campagna elettorale in quanto sono fatte all’ultimo minuto. Mi riferisco al Ponte sullo Stretto e all’accordo sulle pensioni raggiunto con i sindacati, solo per dire le ultime. L’efficacia di queste misure è tutta da dimostrare.
La gente decide come votare all’ultimo minuto o molto tempo prima?
La gente quando decide come votare valuta almeno quello che è stato compiuto negli ultimi due anni. L’elettore è raffinato e decide in base a una considerazione più allargata nel tempo, che è contemporaneamente sia conscia sia inconscia.
Quindi le proposte di Renzi quale effetto producono?
Non ho idea se sposteranno voti. Ma girando il Paese percepisco tanti No a questo referendum.
Renzi ha dichiarato: “Questo referendum si vince a destra”. Ha ragione?
Sarebbe già tanto se Renzi riuscisse a portare i suoi a votare Sì. Gli elettori di destra voteranno No. Il ceto medio è massacrato e il Sud è completamente abbandonato, ma non da Renzi, in generale da tutti. Anzi Renzi qualcosa ha fatto, ma in generale il Mezzogiorno verte in una situazione gravissima.
Perché crede che gli elettori non voteranno sul merito del referendum, quanto piuttosto su Renzi?
Perché è Renzi che lo ha voluto. E perché la gente sta male.
Con le misure sulle pensioni, Renzi può quantomeno recuperare consensi tra i pensionati e i lavoratori anziani?
Qualcosa sì, ma non so se gli sarà sufficiente per vincere il referendum.
Renzi riuscirà a ribaltare la situazione?
In questo momento non ci sta riuscendo. Vedo molto un Renzi “berlusconizzato”, solo che Berlusconi aveva uno zoccolo duro di elettori molto più solido, e del resto erano anche altri tempi e c’era più benessere. Oggi invece questa crisi economica che è stata negata gli si ritorce contro.
Che cosa intende dire quando parla di un Renzi “berlusconizzato”?
Qualcosa sì, ma non so se gli sarà sufficiente per vincere il referendum.
Renzi riuscirà a ribaltare la situazione?
In questo momento non ci sta riuscendo. Vedo molto un Renzi “berlusconizzato”, solo che Berlusconi aveva uno zoccolo duro di elettori molto più solido, e del resto erano anche altri tempi e c’era più benessere. Oggi invece questa crisi economica che è stata negata gli si ritorce contro.
Che cosa intende dire quando parla di un Renzi “berlusconizzato”?
Berlusconi nelle sue ultime fasi era simile al Renzi attuale, cioè prometteva una cosa, poi l’altra e poi l’altra ancora. Solo che prima di arrivare a questa fase di logoramento Berlusconi ha impiegato molti più anni, mentre Renzi dopo due anni a Palazzo Chigi vive un momento di difficoltà e di calo di credibilità.
Anche Renzi è arrivato nella sua fase terminale?
Sì, ma ci è arrivato dopo meno tempo. O c’è un colpo di teatro, nel senso che succede qualcosa di importante, o passerà il No.
Comunque vada a finire al referendum, Renzi può dire di essere il vero erede di Berlusconi?
Sì, non c’è il minimo dubbio. Renzi ha interpretato il berlusconismo in modo più moderno.
Che cosa ne pensa del tentativo di Renzi di fare un nuovo Pd con i voti moderati rubandoli al centrodestra?
Sarebbe l’ideale perché gli garantirebbe la vittoria. Il problema è che la classe media è impoverita, e quindi dubito che voterà Sì al referendum. Quello che non c’è stato è il taglio delle tasse che gli italiani auspicavano.
Il Pd di Renzi, in quanto partito del leader, si ispira al modello berlusconiano di Forza Italia?
No. Del resto credo che alla gente non interessi più neanche questo tipo di formule, la priorità è l’economia. Ciò che occorre è una leadership che infonda fiducia sul piano politico-economico. E risolva ia problemi.
(Pietro Vernizzi)