Il corteo del No Renzi Day organizzato dalle sigle sindacali e politiche per dire “No” al referendum costituzionale voluto dal Governo, è composto da 40mila persone. Sono queste, come riportato da Rainews.it, le stime di Usb (Unione sindacato di base), che alle ore 16 è partito da Piazza S.Giovanni diretto in piazza Campo de’ Fiori per motivare la propria opposizione alle modifiche della Carta disegnate dall’esecutivo renziano. In testa al corteo un camion dal quale esponenti del fronte del No stanno comunicando la loro difesa “dei diritti dei lavoratori e della democrazia”. Quella odierna, ribadiscono dall’Usb dopo la giornata di maxi sciopero andata in scena ieri, è “una seconda giornata per dire no al tentativo di Renzi di stravolgere la Carta e i diritti, a cominciare da quello del lavoro”.



Dopo la giornata di maxi sciopero ieri, oggi è la volta del No Renzi Day, la giornata di accampata e manifestazione contro l’operato del governo su tematiche sociali, economiche e politiche, il tutto dalle ore 16 in piazza San Giovanni a Roma . Ma è soprattutto la giornata in cui verrà contestata pesantemente la riforma costituzionale contenuta nel prossimo ormai referendum del 4 dicembre 2016, con l’organizzazione dell’intera giornata di oggi e dello sciopero romano di ieri (parallelo a quello nazionale del settore pubblico e privato dei sindacati di base) che è stata affidata al Coordinamento per il No sociale alla controriforma e al governo Renzi.



«A Roma si manifesterà per dire “No” alla Controriforma Costituzionale e a tutti i suoi autori nel nome del popolo sfruttato, precario, senza lavoro, impoverito, avvelenato», afferma la nota del Coordinamento che oggi porterà in piazza san Giovanni a Roma migliaia di persone contro il governo Renzi. «Al centro della protesta, i temi “sociali” del Paese: Il lavoro, la formazione e la scuola pubblica, la casa, il reddito, lo stato sociale e i beni comuni in mano pubblica. E ancora l’ambiente e la democrazia, la democrazia e la sicurezza sui luoghi di lavoro», continuano gli organizzatori dopo il “successo” della giornata di ieri che ha visto traffico, settore pubblico e trasporti bloccati nella Capitale per quasi tutte le 24 ore di servizi. Ma come dicevamo, il centro dell’intera protesta è la riforma costituzionale a firma Renzi-Boschi, con il Giorgio Cremaschi, membro del Coordinamento del No Renzi Day, che ha voluto esprimere i motivi dell’opposizione a questo referendum: «Il nostro No alla Controriforma costituzionale del governo è un no a Confindustria, alle banche e all’Unione europea.



E’ un no al Jobs Act, alla precarietà sociale, alla Buona Scuola, alla Legge Fornero, al Decreto Madia, alla Tav e alle Grandi Opere. E ancora, è un no alla distruzione dello stato sociale, alle privatizzazioni, ai tagli alla sanità, agli interventi sulle pensioni a favore delle banche, al Ttip». Il programma della manifestazione prevede in piazza San Giovanni – intitolata a Abd Elsalam, lavoratore e militante sindacale ucciso il 14 settembre a Piacenza durante una protesta dei lavoratori della logistica – interventi, musiche e concerti anche dalle 21 in avanti con gli Assalti Frontali e la Banda Bassotti.