Nuovi sondaggi sul referendum costituzionale che si terrà il 4 dicembre 2016: la settimana scorsa Ixè ha certificato il pareggio tra il fronte del “sì” e quello del “no”, ma quest’ultimo sarebbe tornato in vantaggio. Il “no”, dunque, è cresciuto e si è portato ad un punto percentuale di vantaggio rispetto al “sì”. Un dato positivo dei sondaggi sul referendum costituzionale 2016 riguardano l’affluenza: ora i certi di andare a votare sono saliti al 55%, guadagnando 4 punti percentuali in una settimana. Questo trend è legato, come riportato da Termometro Politico, agli elettori di Forza Italia e Movimento 5 Stelle: sono loro a far aumentare principalmente il dato sull’affluenza. In crescita anche gli elettori di Lega e Partito Democratico, mentre gli elettori più astensionisti sono quelli di Fratelli d’Italia. Il “no”, dunque, ha raggiunto il 38% e ciò rappresenta un risultato record, seppur frutto al momento di sondaggi. Non mancano le curiosità dall’analisi dei dati a disposizione: il “sì” perde terreno soprattutto tra gli elettori di partiti minori (-4%) e non è un caso che gli elettori “indipendenti” siano tra i più “corteggiati”.
Sono contrastanti gli ultimi sondaggi sul referendum costituzionale: secondo l’istituto Demopolis c’è un cambio di rotta nelle intenzioni di voto dei cittadini in vista del voto del 4 dicembre. Nelle ultime settimane il “sì” ha inseguito il “no”, ma pare che per la prima volta si possa parlare di sorpasso. Il fronte a favore della riforma costituzionale sarebbe salito al 51% per via dell’effetto “Barack Obama”. Il presidente degli Stati uniti si è detto favorevole alla nuova riforma costituzionale del Governo. Le sue dichiarazioni avrebbero condizionato, dunque, l’orientamento degli indecisi, facendo incrementare di 2 punti percentuali i risultati dei sondaggi sul referendum costituzionale. Gli indecisi, però, sono tanti, cioè il 27% secondo l’istituto Demopolis. Basso anche il dato relativo all’affluenza, che si attesa al 53%. Per Index Research, invece, il “no” è in vantaggio sul “sì”: il primo fronte è al 51,5%, mentre l’altro al 48,5%. Gli indecisi, invece, sarebbero al 20%, mentre i cittadini che non si recheranno alle urne per il referendum costituzionale sono al 37%.
I sondaggi per il referendum del prossimo 4 dicembre 2016 parlano per ora tutti contro Renzi e il Sì, dato indietro chi di poco – Ixè – chi di molto, circa 8 punti – Ipsos – ma con la costante di un Sì in difficoltà contro le ragioni del No che restano in vantaggio per via ancora una volta della “possibilità” di mandare un messaggio chiaro al Governo Renzi considerato ostile. Eppure, qualcosa è cambiato nel mese di ottobre e viene evidenziato dai sondaggi politici ed elettorali analizzata da Affari Italiani: il No rimane in testa ma il Sì ha recuperato terreno e si prospetta una corsa fino a dicembre da testa a testa, al netto di quanto possa apparire dalle disamine in ambito televisivo o pubblico. I contrari alle riforme di Renzi restano in vantaggio con il 52,% contro il 47,2% ma il risultato ad inizio ottobre vedeva 53,1% contro 46,9%. Piccoli dettagli, poche percentuali che però, non essendo un referendum con quorum, potrebbe fare davvero la differenza ne computo finale del voto al 4 dicembre 2016. Il treno evidenziato tra tutti gli istituti di ricerca porta dunque la domanda agli avversari di Renzi: su cosa poter recuperare visto che la campagna elettorale, al momento, vede se non vincitore quantomeno redivivo il premier fiorentino?