I sondaggi sul referendum e in generale sulla situazione politica ed elettorale vengono presentati di continuo per offrire le ultime tendenze e rilevazioni sulla situazione attuale della scadenza elettorale più importante die testo 2016. Stando ai sondaggi politici condotti da Emg Acqua, al primo turno di eventuali elezioni politiche ad un mese solo dal referendum vedono una situazione particolare specie per il centrodestra. I sondaggi infatti sono condotti prendendo in esame una possibile presentazione della coalizione unita del centrodestra, con Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia e i risultati sono i seguenti: il Pd resta ancora in vantaggio ma in leggera discesa, mentre prosegue la lotta intestina tra i dem per la campagna elettorale, con il 32%, appena davanti al Movimento 5 Stelle fermo al 30,4%. Insegue dunque la lista del centrodestra che sale rispetto al mese di settembre, con il 27,8% che assieme al convinto No del referendum prosegue nella parallela campagna elettorale. Chiudono Sinistra Italiana al 3,6 e Area popolare al 3,9%.
I sondaggi sul referendum costituzionale del 4 dicembre non possono prescindere da un’osservazione delle intenzioni di voto degli italiani rispetto ai partiti. In questo senso, dall’ultima rilevazione effettuata da Fabrizio Masia di Emg Acqua per il TgLa7 del lunedì sera condotto da Enrico Mentana, bisogna segnalare il calo dei consensi fatto registrare negli ultimi sette giorni dal Partito Democratico di Matteo Renzi, che passa dal 31,5% al 30,9%. Alle spalle del Pd guadagna terreno il Movimento 5 Stelle, che cresce dello 0,7% e tocca quota 30,3%. Da segnalare anche la crescita di Forza Italia, che beneficia del cosiddetto effetto-Berlusconi e guadagna lo 0,4% salendo all’11,7% proprio nella settimana in cui il suo leader è tornato a mostrarsi in alcuni videomessaggi per ribadire l’importanza del No al referendum. Con questo risultato i berlusconiani sono appaiati alla Lega Nord (in calo dello 0,6%) al quale possono dunque tornare a contendere la golden share all’interno dello schieramento di centrodestra.
Gli ultimi sondaggi politici ed elettorali sul referendum costituzionale prodotti e pubblicati da Demopolis mostrano una situazione assai interessante su un dilemma che di fatto sottende l’intera bagarre di questa campagna elettorale infinita: al campione di italiani intervistati è stato chiesto se al referendum del 4 dicembre il voto sarà orientato sul contenuto della riforma Boschi oppure sul Governo Renzi. Un Sì o un No sui contenuti della nuova riforma oppure un Sì o un No sull’esperienza di governo di questi ultimi due anni? La risposta è combattuta e sorprendente: gli italiani infatti sono più orientati, sebbene di pochissimo, sul votar il prossimo 4 dicembre pensando ai contenuti della riforma, mentre perdono quelli che ritengono che il referendum sia in realtà un’occasione per mandare un segnale a Renzi. Per i sondaggi politici mostrati da Demopolis dunque, il 48% dice che si tratta di un referendum di contenuto, mentre il 45% ritiene il voto un Sì o un No al Governo Renzi.
Si avvicina sempre di più la scadenza del 4 dicembre, data in cui i sondaggi elettorali e politici lasceranno il campo ai numeri reali riguardanti l’esito del voto del referendum costituzionale. In questo momento, però, i dati riguardanti le intenzioni di voto degli italiani parlano chiaro: se si votasse oggi vincerebbero i No. Questo è quanto emerge ad esempio dall’ultimo sondaggio dell’istituto Emg Acqua per il TgLa7 di Enrico Mentana, secondo cui negli ultimi 7 giorni i Sì sarebbero passati dal 33,8% al 34,7% (+0,9%), mentre i No sarebbero cresciuti dal 37,0% al 37,8% (+0,8%). Se è vero che ad un primo sguardo sembra crescere maggiormente il fronte del Sì, bisogna sottolineare come la percentuale di indecisi sia passata dal 29,2% al 27,5%: ciò significa che chi spera che le riforme renziane vengano approvate ha un 1,7% in meno di elettori su cui lavorare. Scende anche la soglia di astensione, passata dal 42,3% del 17 ottobre al 41,1% di ieri.
Al primo turno delle possibili elezioni politiche i sondaggi politici in periodo pre-referendum mostrano un dato interessante che può essere letto proprio in parallelo con la corsa sfrenata della campagna referendaria. Il primo partito in Italia è sempre il Partito Democratico ma cresce nell’ultimo mese di 2% rispetto a settembre mostrando come, nonostante le fratture interne sul referendum, Renzi e i suoi proseguono verso il recupero contro il M5s anche nei ballottaggi. Proprio in Cinque Stelle invece scendono nei sondaggi politici pubblicati da Swg con il dato che cala dello 0,6% e certifica non più un esito certo anche per la chiamata alle urne del 4 dicembre. Il confronto andrà avanti anche nei due prossimi mesi con le intenzioni di voto che saranno uno specchio anche per la campagna del referendum: per ora ottobre mese positivo per Renzi che recupera andando al 33% di preferenze, mentre il M5s resta al 26,5%. Seguono Forza Italia al 12,6% e Lega Nord che paga ancora un calo vistoso, al 12%: gli altri partiti sono tutti inferiori al 10% e anche di molto, a partire da Fratelli d’Italia, 3,9%, o come Sinistra Italiana ferma al 3,5%, poco avanti al Nuovo Centrodestra che si attesta al 3,1% delle preferenze. Una grossa fetta, anche se in calo, resta in giudizio di astensione o indecisione: il 37%, che per quanto riguarda il referendum costituzionale potrebbe anche significare un buon indizio per il Pd, visto che dai dati sviluppati in questi mesi dagli analisti più genti vanno alle urne e più ci sono possibilità di vittoria del No.