La campagna elettorale per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre 2016 ieri ha visto il premier Matteo Renzi protagonista ad Avellino, presso il teatro Gesualdo mentre nello stesso momento in centro Italia accadeva il grande spavento per il terremoto ancora presso Macerata, Rieti e Perugia che per qualche ora ha fatto temere il peggio e ripiombare il panico del precedente sisma di agosto. Tornando però alla Politica, il momento del referendum resta comunque al centro di ogni attenzione e la campagna prosegue anche in questi giorni. Ad un certo punto durante il dibattito a favore per il Sì, una persona dal pubblica ha contestato veementemente contro il premier dicendo che in questa riforma costituzionale resta ancora il “gravissimo problema dell’immunità per ogni parlamentare”. La risposta di Renzi non si è fatta attendere e a sorpresa afferma: «Per quanto mi riguarda io sono a favore del mantenere l’immunità parlamentare, però chi vuole votare contro la riforma sappia che con il No ce l’hanno in 950, con il Sì in 730». Ha poi continuato il premier attaccando il punto centrale, almeno a livello politico, del prossimo referendum: il contrasto tutto interno al Pd, con la minoranza dem che fa il verso alle opposizioni attaccando Renzi sulla “peggiore riforma costituzionale mai scritta”. Il premier non può che replicare con provocazione annessa: «Quando sento quelli della vecchia guardia che non hanno fatto le riforme dire il problema è un altro, io rispondo ‘No il problema siete stati voi che non le avete fatte le riforme». Secondo il primo ministro italiano, «Noi siamo il paese della burocrazia anche in Parlamento. Io non sono contro i politici, ma siamo troppi. E quindi iniziare a ridurre i politici è un modo per dare più credibilità alla politica». Riduzione dei costi, riduzione dei parlamentari, le varie novità della riforma vengono mostrate in sequenza ancora da Renzi per la platea di Avellino: «Tutti a casa? No. Quando gridi ‘Onestà, onestà’, io ricordo Benedetto Croce che diceva che la politica seria è quella onesta, che non prende in giro. Smettete di gridare ai complotti, chi è bravo la realtà la cambia, questa è la differenza di chi fa politica».
La campagna elettorale per il referendum costituzionale 2016 subisce oggi una evidente battuta d’arresto dopo quanto di grave sta succedendo ancora una volta nel centro Italia: il terremoto nelle Marche e in Umbria ha ovviamente fatto annullare tutte gli appuntamenti del premier Renzi previsti oggi in Veneto. Il Consiglio dei Ministri è ancora in corso e ci saranno provvedimenti per le prossime scadenze elettorali ma anche appunto per il terremoto: intanto però, sul Corriere della Sera, interviene l’ex Ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis che decisamente ha deciso di non usare mezzi termini (e forse arrivare anche oltre il dovuto) contro il premier italiano. «Un errore porlo come un ultimatum che chiede di fatto agli elettori di legittimare la leadership di Renzi. Anziché ricattare gli italiani, il premier farebbe bene a concentrarsi su problemi seri come il sistema bancario al collasso», così Varoufakis sul Referendum Costituzionale del nostro Paese. Il terremoto forse “coprirà” questa boutade però di certo non rimarrà inascoltata, specie per i comitati del No…