Ormai metti un piede fuori casa e senti parlare di “populismo”. Anzi, i più raffinati dicono: “populismi”, magari intervistando personaggi famosi, fa più chic. Ma se tutto o almeno molto, troppo di ciò che ancora continuiamo a chiamare “politica”, fatta da personalità considerate irregolari, alternative (ma a cosa? Questa è la vera domanda), maverick, direbbero gli americani (vacche non marchiate e fuori dal branco, vale a dire gente che pensa con la propria testa), è “populismo”, allora, Aristotele docet, niente è veramente “populismo”. Facciamo chiarezza, allora.
SPILLO/ Bill Gates e la “confusione ad arte” sul populismo
<!-- p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px 'Times New Roman'; -webkit-text-stroke: #000000} span.s1 {font-kerning: none} --> Si moltiplicano in questo periodo gli allarmi riguardanti il populismo, quasi si trattasse di un fenomeno nuovo e negativo. RAFFAELE IANNUZZI ci ricorda da dove arriva questo termine
