Tra gli ultimi sondaggi politici ed elettorali sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre le intenzioni di voto rilevate per i principali patiti italiani mostrano come il primo partito d’Italia resta il Pd, quantomeno nella scelta al primo turno delle eventuali elezioni politiche:il doppio sguardo alla situazione attuale politica vede da un lato il Pd in testa negli ultimi sondaggi Ixe per Agorà, mentre il No avanza anche se di poco sul referendum costituzionale. No infatti batte Sì per 39% a 38%, con il 23% ancora del tutto indeciso tra quelli che però hanno detto che si recheranno al voto il prossimo 4 dicembre. Per quanto riguarda invece le intenzioni di voto, troviamo il Pd primo partito al 33,4%, con il Movimento 5 Stelle in ritardo, al 29,1% (anche se sempre davanti nei ballottaggio); al terzo posto troviamo la Lega Nord di un ritrovato Salvini al 13,4%, con Forza Italia invece fortemente attardata al 9,4% delle preferenze. Del al 3,7%, Fratelli d’Italia al 3,2% e Area Popolare al 2,4% chiudono invece i conti a fine classifica dei sondaggi nazionali.



Gli ultimi sondaggi sul referendum a livello politico ed elettorale ha segnato un leggero aumento del No, come potete vedere qui sotto: mentre sui dati che teoricamente “fuoriescono” dai giudizi sul voto del 4 dicembre 2016, ovvero la fiducia nei leader politici, importanti elementi possono essere tratti parallelamente alle ultime tendenze del voto referendario. Infatti, se si osserva che nell’ultimo mese – come rilevato dai sondaggi di Istituto Ixè – la fiducia degli italiani nel premier Matteo Renzi non è scesa ma è rimasta stabile, può significare anche un grado di resistenza del Sì al referendum, con le polemiche che su Renzi non sono scese ma nemmeno aumentate. Gli altri dati sono invece importanti per le logiche dei partiti e delle leadership alcuni elementi rilevati possono determinare scenari futuri di cambiamenti. Mattarella saldo al primo posto con il 53% stabile delle preferenze, dopo Renzi fermo al 32% troviamo Giorgia Meloni al 22%. Battuti così Beppe Grillo al 21%, in discesa come del resto anche Luigi Di Maio, al 18% che conferma una tendenza e un periodo non proprio brillante per il Movimento 5 Stelle. Faida interna al centrodestra, con Salvini al 17% che batte a parimerito Silvio Berlusconi e Stefano Parisi al 13% delle preferenze. Chiudono il leader di Fiom, Maurizio Landini (14%), Angelino Alfano e Enrico Zanetti (al 10%).



Sono vari i sondaggi referendum 2016 che indagano sulle intenzioni di voto degli italiani in vista della consultazione in programma il prossimo 4 dicembre. La prima domenica del prossimo mese gli elettori saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Si tratta di una riforma che in particolare modifica il Bicameralismo perfetto che contraddistingue l’ordinamento italiano. Secondo tutti i sondaggi referendum 2016 il no al quesito sarebbe in vantaggio sul sì. E in base alla rilevazione effettuata dall’Istituto Tecnè s.r.l. per Rti, Reti Televisive Italiane S.p.A., una società del Gruppo Mediaset, a segnalare gli effetti negativi della riforma sarebbe la maggioranza gli italiani. Il 43,3% degli intervistati ritiene infatti che con questa riforma costituzionale il governo avrebbe troppo potere rispetto al Parlamento. Secondo i risultati di questi sondaggi referendum 2016 sono invece il 40,7% gli italiani che ritengono che la riforma migliorerebbe l’efficienza e la velocità delle decisioni. Il restante 16% degli elettori del campione intervistato dichiara di non avere un’opinione sugli effetti della riforma costituzionale.



Sulle intenzioni di voto per il 4 dicembre, secondo gli ultimi sondaggi referendum 2016, non tutti gli italiani hanno ancora le idee chiare. In base infatti ai risultato della rilevazione effettuata dall’Istituto Tecnè s.r.l. per Rti, Reti Televisive Italiane S.p.A., una società del Gruppo Mediaset, la metà degli elettori è astenuta o indecisa, il 51,2%. A tre settimane dal voto sulla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi sono quindi ancora tanti gli italiani che non si esprimeranno o che decideranno all’ultimo momento che cosa votare. Secondo questi ultimi sondaggi referendum 2016 gli italiani che andranno sicuramente a votare sono il 23% mentre quelli che sicuramente non lo faranno sono il 25,8%. Tra gli elettori che andranno alle urne sono queste le intenzioni di voto: il 52,9% dichiara che voterà no, quindi per non confermare la riforma costituzionale mentre il 47,1% afferma che voterà sì, quindi per confermare la riforma approvata dal governo.

Non solo sondaggi referendum 2016 a tre settimane dal voto per la riforma costituzionale ma anche sondaggi politici ed elettorali 2016. Le ultime rilevazioni degli istituti di ricerca indagano anche sulle intenzioni di voto degli italiani e sulla fiducia che gli elettori ripongono nel governo e nel premier Matteo Renzi. Visto che il referendum confermativo avrà ad oggetto proprio la riforma voluta dal governo è significativo anche il risultato dei sondaggi politici ed elettorali 2016 sulla fiducia nell’esecutivo. Secondo la consultazione effettuata dall’Istituto Ixè S.r.l. per il programma Agorà di Rai 3 alla domanda “Quanta fiducia ha nel governo Renzi?” il campione di italiani intervistati ha risposto così: Molta 4%; Abbastanza 27%; molta + abbastanza 31%; Poca 35%; Nessuna 34%. E anche secondo gli ultimi sondaggi politici ed elettorali 2016 realizzati da Euromedia Research per EuroWeek News non è alta la fiducia che ispirano, intesa come competenza, credibilità, capacità di ricoprire un ruolo, il premier Renzi (26.5%) e il governo (21.9%).

Tre settimane al voto e sondaggi referendum 2016 che impazzano. Secondo le ultime rilevazioni il no sarebbe sempre in vantaggio sul sì. Gli ultimi sondaggi referendum 2016 effettuati dall’Istituto Euromedia Research per EuroWeek News confermano appunto questa tendenza. Il prossimo 4 dicembre gli italiani saranno chiamati alle urne per confermare o bocciare la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Al campione di elettori è stato chiesto si indicare le proprie intenzioni di voto. E secondo i risultati di questi ultimi sondaggi referendum 2016 il no prevarrebbe sul si di oltre 4 punti percentuali. Il 52.1% degli elettori intervistati ha infatti risposto che voterà no al referendum costituzionale quindi per non confermare la riforma che prevede tra l’altro il superamento del Bicameralismo perfetto. Secondo quanto rilevato da questi sondaggi referendum 2016 il risultato che vede prevalere il no ha comunque un range di errore che va dal 49.9% al 54.3%. Il sì invece si ferma al 47.9% di preferenze, con un margine di errore che va dal 45.7% al 50.1%.