Ieri sera l’ultimo endorsement che manda a segno Renzi sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre è arrivato dal fondatore del Pd, quel Walter Veltroni che in questa campagna elettorale si era ancora mantenuto in silenzio dentro ai dissidi del suo partito. «Anzitutto voglio dire che non condivido questo clima da guerra civile sul referendum. Io voterò a favore della riforma costituzionale». A Otto e Mezzo l’ex segretario del Pd ha svelato le carte appoggiando Renzi in questa dura battaglia per la riforma costituzionale e con tanto di motivi elencati brevemente: «c’è bisogno di innovare una bellissima costituzione come la nostra. Poi, sono molto angosciato dalla crisi della democrazia, crisi in primo luogo di capacità di decisione, che vede una tendenza a tenere tutto com’è; temo l’instabilità politica che potrebbe aprirsi se dovesse vincere il No, perché un momento di instabilità sarebbe molto pericoloso per l’Italia». La riforma e il referendum per Veltroni – ma in varie occasioni l’ha già detto anche Renzi – non sono soluzione di tutti i mali, «ma penso che sia una scelta che favorisca l’innovazione e poi diciamocelo, se non passa la riforma, se ne riparlerà tra tanti anni». Renzi questa mattina incassa positivo e rilancia nel suo tour siciliano, ammettendo « L’esito avrà anche conseguenze, certo, a partire dal sottoscritto. Non è che le cose non cambiano… Ma se crediamo nella democrazia, possiamo dire che questi venti giorni, tutto sommato, li aspettavamo da venti anni».



Si fa sempre più serrata la campagna per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 con gli schieramenti politici divisi trasversalmente tra sostenitori del sì e del no. Il premier Renzi, che con il suo governo ha approvato la riforma costituzionale che i cittadini saranno chiamati ad approvare o respingere, continua la sua campagna per il sì. Ma analoghe campagne per il no sono portate avanti anche da esponenti non solo delle opposizioni ma anche della stessa maggioranza. E anche i centri sociali si stanno mobilitando in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. A Napoli per esempio, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, gli attivisti del centro sociale Ex Opg occupato – Je so pazzo hanno organizzato una campagna per il no bussando ai cittadini porta a porta e cantando nelle stazioni delle metro. Una degli attivisti spiega così il motivo della mobilitazione per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: “Vorremmo che tutti quelli che voteranno no e che sono stanchi di veder peggiorare la propria vita possano mettersi in gioco attorno ad un progetto che metta al centro i nostri interessi”. E le ragioni del no le hanno anche cantate riadattando, ad esempio, “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano così: “Chi lavora a nero, chi suda il salario, chi è disoccupato, ma il problema di Renzi è cambiare il Senato”.

Leggi anche

REFERENDUM CONTRO IL JOBS ACT/ Lavoro da remoto, IA, migranti: i veri temi che la Cgil non vedeReferendum aborto in Arizona e Montana durante Elezioni Usa 2024/ 8 Stati al voto dopo abolizione Roe v. Wade