Da Potenza, dove ha tenuto un comizio per promuovere il Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, Matteo Renzi ha ribadito l’intenzione di spedire un depliant informativo a tutte le famiglie italiane:”Manderemo a casa di tutti un depliant. E tutti quelli che dicono che spendiamo soldi pubblici per farlo li quereliamo, poi facciamo un bellissimo fondo e diamo in beneficenza il risarcimento danni”. Il premier, come riporta l’Ansa, chiarisce di non vivere l’esito del referendum costituzionale come un bivio di natura personale:”Io sono un boy scout della provincia di Firenze che ha 41 anni. L’idea di guidare questo Paese pro tempore mi fa venire i brividi. Non ho bisogno di aggiungere una riga al curriculum. Non è importante quello che faccio io, chi se ne frega di me. Ma la discussione di questa fase politica non riguarda me, non me ne frega niente del mio futuro”.
Impegnato a sostegno del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, Matteo Renzi parla da Matera e si scaglia contro il cosiddetto fronte del No:”In questo referendum vediamo che c’è un’accozzaglia di tutti contro una sola persona. Senza una proposta alternativa. Ma vi rendete conto che c’è Berlusconi e Travaglio insieme, D’Alema e Grillo insieme…”. Come riporta La Repubblica, il premier mette nel mirino i suoi più duri oppositori per far emergere quelle che a suo dire altro non sono se non contraddizioni:”Ci è riuscito un gioco coppie fantastico. Abbiamo messo insieme Berlusconi e Travaglio, si amavano a loro insaputa. D’Alema e Grillouno: uno che sostiene la politica e uno l’antipolitica. Vendola e La Russa. È bellissimo. Siamo meglio di Maria De Filippi”. Renzi fa intendere anche che in caso di vittoria del No la sua esperienza di governo potrebbe giungere a conclusione:”Non è un problema di personalizzare o non personalizzare: se c’è da avere un sistema in cui c’è da fare l’inciucio, l’accordo… Non sono adatto. A galleggiare non sono bravo, o mi fate nuotare oppure ci sono persone più brave di me a galleggiare. Non è pensabile che si possa vivacchiare, l’italia deve cambiare. Io non faccio politica per tenermi aggrappato alla poltrona, se non si può cambiare ditelo: mandiamo gli altri, tenetevi quelli di prima”.
Con il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 non sono soltanto i politici a pronunciarsi a favore del Sì o del No alla prossima consultazione, tocca anche agli intellettuali e agli uomini di cultura dire da che parte stanno. E tra questi c’è chi non si sottrae come Andrea Camilleri, il creatore del Commissario Montalbano, che in un’intervista concessa ad Aldo Cazzullo de Il Corriere della Sera annuncia che voterà No alle riforme renziane:”Pur di votare No mi sottoporrò a due visite oculistiche, obbligatorie per entrare nella cabina elettorale accompagnato. Io le riforme le voglio: il Senato deve controllare la Camera, non esserne il doppione. Ma questa riforma è pasticciata. E non ci consente di scegliere i nostri rappresentanti”. Lo scrittore siciliano boccia non solo la riforma oggetto del referendum costituzionale, ma anche il suo ispiratore, Matteo Renzi:”È un giocatore avventato e supponente. Mi fa paura quando racconta balle: ad esempio che il futuro dei nostri figli dipende dal referendum. Mi pare un gigantesco diversivo per realizzare un altro disegno”. Quale? “Mi sfugge, ma c’è”.
Si avvicina la data del 4 dicembre 2016, giorno in cui gli italiani saranno chiamati a votare per il referendum costituzionale voluto fortemente da Matteo Renzi. E proprio la presenza del Presidente del Consiglio in prima serata alla trasmissione di Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai Tre aveva fatto storcere il naso soprattutto ai sostenitori del fronte del No, che avevano lamentato una disparità di trattamento in grado di inficiare le regole della par-condicio. Per scongiurare irregolarità è dunque intervenuta l’Agcom, che ha chiesto alla Rai di diffondere preventivamente la lista degli invitati della trasmissione così da avere il tempo per preparare eventuali misure di compensazione. La risposta del programma di Fazio non si è fatta attendere e si è tradotta nell’invito in trasmissione di Matteo Salvini, il leader della Lega Nord che su Facebook si è detto:”Felice di essere domenica prossima a Che tempo che fa. Ringrazio Fabio Fazio per l’invito”. Polemiche invece tra il programma della tv di Stato e il M5s. Ai pentastellati, secondo il parlamentare Roberto Fico, sarebbe arrivato un “aut aut assurdo”, poiché “la Rai sarebbe infatti disposta a ospitare, per il riequilibrio, Beppe Grillo o Davide Casaleggio, che si occupano di aspetti del Movimento che non hanno direttamente a che fare con l’attività parlamentare e che, come si sa bene, non avrebbero mai accettato”. Insomma, neanche la par-condicio mette tutti d’accordo…
Il premier Matteo Renzi continua la sua campagna per il sì al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016. Il presidente del Consiglio, come riportato dall’agenzia di stampa Ansa, ha sottolineato ieri nel corso del seminario di Ap al Senato che “c’è volatilità e volubilità nel consenso per cui la gente fa zapping mentre 30 anni fa si votava sempre per lo stesso partito, oggi soprattutto i più giovani cambiano”. E sulla riforma costituzionale oggetto del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 Renzi ha poi aggiunto di avere “molti dubbi sul racconto mediatico dei giovani di oggi. La banalizzazione dei giovani è inaccettabile, vanno dipinti non a 6 colori ma a 36. Questa riforma è pensata per i ragazzi, cancella un’apartheid generazionale che impedisce chi è tra 18 ed i 25 anni di concorrere alla formazione del consenso. Con le due ultime leggi elettorali non c’è stata la stessa maggioranza tra Camera e Senato perché tra i 18 ed i 25 anni c’è una differenza di voto. Il superamento del bicameralismo serve anche a questo”.
Il M5s risponde a Bankitalia sull’allarme lanciato ieri riguardo al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 e al rischio di “forti turbolenze sui mercati” in occasione del voto. Si legge infatti su Metro, come riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos, che i deputati del Movimento 5 Stelle membri della commissione Affari costituzionali, hanno rassicurato i vertici di Bankitalia: “Stiano tranquilli perché il 5 dicembre, in caso di vittoria del no al referendum, l’unico shock sarà per il governo Renzi”. “E’ inutile -aggiungono- che mercati e vari comitati d’affari internazionali minaccino l’invasione delle cavallette, nell’eventualità della sconfitta del sì, perché gli italiani hanno compreso bene cosa devono fare per tutelare i loro diritti e, cioè, tramite un secco no il 4 dicembre”. Bankitalia, come riferito da La Stampa, ha avvisato che anche il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 è tra le scadenze elettorali che hanno fatto aumentare la volatilità dei mercati con un andamento che segnerà per l’Italia “un forte aumento a ridosso della prima settimana di dicembre”, in corrispondenza del voto.