Un passaggio particolare dell’intervento di Matteo Renzi a Domenica Live sul tema del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre sta diventando virale in queste ore di ennesima campagna elettorale: se vincesse il No, il rischio del governo tecnico c’è oppure no? E sentite il premier, «Una ricaduta del referendum sul governo certo che c’è, è evidente. E’ evidente che non possiamo avere un paese fermo a galleggiare. Non sto a far politica per aggiungere una riga al curriculum vitae. Io non sto a vivacchiare e galleggiare nei giochini. Io non sono come tanti», afferma davanti a Barbara D’Urso. Secondo Renzi il governo tecnico, l’ennesimo inciucio come in tanti lo chiamano, premier in testa, non può essere escluso a priori: «Il governo tecnico non lo posso scongiurare io, lo dovete scongiurare voi con il Sì. Il rischio c’è, è evidente”. “Mario Monti, l’ideologo e capo dei governi tecnici, ha detto che ho fatto troppi bonus fiscali. Il punto è che non è che si può votare di Sì perché uno alza le tasse e poi dire No se si abbassano». Un tentativo di avvisare gli elettori ancora indecisi per il referendum o un dato di fatto rispetto al quale lo stesso Renzi non può farci nulla? Lo scopriremo il 5 dicembre mattina prossimo, intanto la campagna elettorale prosegue su toni sempre più di scontro e frattura di un Paese intero…
Il referendum costituzionale è di scena a Domenica Live: sta parlando ora Matteo Renzi dopo che la precedente mezz’ora ha visto Silvio Berlusconi protagonista nella battaglia Sì vs No al referendum 4 dicembre 2016. 30 minuti di tempo, domande ad ampio raggio di Barbara D’Urso, dai contenuti della riforma fino ad argomenti più leggeri. Ha iniziato Berlusconi, e la notizia più importate l’ha detta alla fine, paradossalmente. Se dovesse vincere il No Silvio Berlusconi si ricandiderebbe? “Io ho avuto questo intervento chirurgico e mi è servito molto tempo per riprendermi. Sentivo di non impegnarmi più ma poi è sopravvenuto un senso di responsabilità verso il Paese, verso i cittadini italiani, “che negli anni mi hanno dato circa 200 milioni di voti. Sento anche un senso di responsabilità nei confronti dei tanti colleghi che mi hanno seguirò in questi anni. Questo senso di responsabilità mi ha fatto tornare in campo per questo referendum, poi vedremo”. Le ragioni del No poi vengono ribadite, sostanzialmente su un punto che poi Renzi riprenderà, «Renzi si è cucito un abito su misura su di lui e sul Pd. Che cosa succederebbe? Un unico uomo avrebbe nelle sue mani il Senato, la Camera, potrebbe eleggere il capo dello Stato e i membri della Corte Costituzionale. Sarebbe padrone dell’Italia e degli italiani. Ma questo è contrario alla democrazia». E il premier cosa ha risposto? «Se dovesse vincere il No io al tavolo mica mi siedo per fare governicchi o inciuci vari; se bisogna riformare la legge elettorale va bene, ma per il resto il tavolo se lo facciano Grillo, Berlusconi, D’Alema e Salvini. Il Sì signori va votato se siete contro la casta, ricordatevelo».
Lo scontro in tv tra Berlusconi e Renzi a Domenica Live vede il referendum costituzionale 2016 come ovviamente fulcro esclusivo: si apre l’ultima settimana di una lunghissima, infinita campagna elettorale. Il premier e il leader di Forza Italia si sfideranno negli studi di Barbara D’Urso a Domenica Live, anche se non sarà un confronto reale. Come ha svelato il direttore di TgCom24, Paolo Liguori, la presenza dei due leader politici ci sarà ma con la consueta modalità usata in questa campagna dalla D’Urso. Sette minuti a testa, ragioni del Sì e del No esposte senza dibattito o contraddittorio: niente faccia a faccia ovviamente, con addirittura una presenza in differita, prima uno e poi l’altro. Mediaset dovrà decidere l’ordine – probabilmente estrarrà a sorte – per non favorire il secondo a parlare che potrà riferisci ai temi usati dal primo esponente con possibili favori a riguardo.
Renzi e Berlusconi arrivano dunque al momento cruciale di questa campagna referendum che il 4 dicembre dirà il vero esito; intanto, il “terzo polo” di questo Paese, il Movimento 5 Stelle, vive ancora delle dichiarazioni di Beppe Grillo dopo la manifestazione per il No ieri a Roma e con i messaggi lanciati sul blog questa mattina. «E’ un cambiamento di mondo. Ci stiamo in mezzo e lo stiamo cambiando. Italiani! Questo è un miracolo, stiamo insieme fino alla fine e staremo insieme fino alla fine. Forza» conclude il comizio di ieri pomeriggio in piazza a Roma. «Siamo concentrati contro un governo non eletto, dite No a questa farsa! Se vince il No andremo dal presidente della Repubblica che deciderà se andare o no alle elezioni. Noi vogliamo le elezioni. Noi vogliamo che il popolo italiano decida da chi vuole essere governato», chiosa il fondatore del Movimento 5 Stelle.