Il premier Renzi torna a parlare del referendum costituzionale 4 dicembre 2016. E lo fa intervenendo a Messaggero Tv. Il presidente del Consiglio, a cinque giorni dalla consultazione sottolinea che “qualunque sia il quorum, se la riforma passa, sarà la riforma di tutti”. Renzi spiega che “per come il costituente ha scritto la costituzione la riforma è di tutti nel momento in cui passa con il 50 per cento più uno, è più che sufficiente. Poi, secondo me, voterà un sacco di gente”. Se al referendum costituzionale 4 dicembre 2016 vincesse invece il no ecco quale sarebbero lo conseguenze secondo il premier: “amici come prima, però poi non ci si lamenti più della casta. Quello che accadrà in quel caso lo vedremo dopo il voto. Facciamo scegliere gli italiani in libertà e vada come deve andare. In ogni caso sarà una festa della democrazia”. E in ogni caso Renzi si è detto ottimista sul risultato del voto: “bisogna guardare al merito del quesito e sono convinto che tanti elettori di Lega e M5s lo faranno. Ed è il motivo per cui sono profondamente ottimista” (clicca qui per leggere tutto). 



Ancora pochi giorni al referendum costituzionale 4 dicembre 2016 sulla riforma costituzionale che contiene disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione. Gli italiani dovranno decidere se approvare o respingere la legge: in queste ore continua lo scontro politico tra il sì e il no al testo. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, oggi a Berlino, ha dichiarato, come riporta il Sole24ore che “l’approvazione di queste riforme stabilizzerà il nostro Paese e accelererà ulteriormente il cammino delle nostre riforme”. Gentiloni ha aggiunto che “in questo scenario in cui le crisi sembrano essere la normalità stabilità e riforme nel mio Paese sono cruciali. Questo è il motivo per cui l’approvazione delle riforme costituzionali attraverso il referendum è così importante”.



Sempre più infuocato il dibattito sul referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 tra sostenitori del sì e quelli del no alla consultazione. Gli italiani saranno chiamati alle urne domenica prossima per approvare o respingere la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Ma al di là del confronto politico una percentuale di italiani è ancora indecisa su cosa votare al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. I luoghi comuni e i ‘sentito dire’ che circolano sono infatti tanti e in un video i giovani Giacomo Mazzariol e Tommaso Proverbio mostrano una conversazione tipo tra due amici proprio sui temi della consultazione. Nel filmato vengono proposte tutte le ‘frasi fatte’ sul referendum costituzionale del 4 dicembre 2016: il video si intitola “KAFFÈÈ!!11!!” proprio perché durante una pausa caffè i due ragazzi si scambiano le rispettive opinioni sul voto. Uno sostiene le ragioni del sì e l’altro quelle del no, senza però essersi davvero informati (clicca qui per vedere il video).



Pochissimi giorni al voto per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 che deciderà se le riforme volute dal governo Renzi verranno approvate o meno. Nel frattempo il Presidente del Consiglio può festeggiare un endorsement di peso come quello di Tony Blair, ex primo ministro inglese, che come riporta askanews ha dichiarato:”Tocca agli italiani decidere, ma Renzi in questa situazione è l’agente del cambiamento”. L’ex inquilino di Downing Street ha motivato il suo sostegno al fronte del Sì:”Nel referendum non è in gioco la democrazia, è in gioco la burocrazia. La posta è far sì che l’Italia sia come la vogliono gli italiani, abbastanza forte da poter prendere decisioni. Poi chi eleggono è affar loro. Per me la cosa più strana è che i populisti chiedono il cambiamento, ma la persona che sta cercando di realizzare il cambiamento è Renzi”. Blair risponde anche all’Economist, che ha sostenuto al contrario l’importanza di una vittoria dei No minimizzando la fine dell’esperienza con l’euro:”È chiaro che sull’euro sono stati fatti errori e, a essere onesti, fu Silvio Berlusconi il primo capo di governo che mise in guardia su alcuni di essi. Ma ora l’euro è una realtà e districarla è molto più duro che decidere se farvi parte. I problemi dell’euro vanno risolti e credo che lo saranno. Non sottovaluterei i danni di farlo saltare”.

Matteo Renzi a meno 5 giorni dal referendum costituzionale del 4 dicembre dove si deciderà molto della sua carriera politica ed esperienza alla guida del governo (al netto di quanto possa smentire lo stesso Premier su questo punto) rilancia non solo sul Sì ma sulla possibilità di vedere tornare alle urne molti italiani. Mentre gli italiani iniziano ad interrogarsi anche su questioni pratiche relative alle urne imminenti (qui una guida per capire come si vota e in che termini il prossimo 4 dicembre), è andato in scena ieri sera un vero e proprio spot al Matteo Risponde, la diretta Facebook sui temi più importanti della politica attuale (ovvero in questo momento Referendum e Manovra). «Quando si vota è un fatto di democrazia, di per sé positivo. Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani sceglierà non sulla base della simpatia o antipatia, ma sul merito: si vota sul bicameralismo paritario, sul Cnel, sul via alle spese inutili, credo che sia una cosa molto semplice e molto seria. Quindi sono decisamente ottimista», afferma Renzi sulla sua pagina Fb. Secondo il premier sarà decisiva l’affluenza per capire chi vincerà e promette molti altri Matteo Risponde perché «ci sono ottimi motivi per cui i cittadini possono decidere di votare sì o no, l’importante non si dicano bugie, cose inesatte», dice il presidente del Consiglio.

Centrodestra e referendum costituzionale: un Sì o un No che in casa cdx diranno molto più che il semplice esito della riforma, bocciata o promossa. Berlusconi, Salvini e Meloni, con l’outsider Stefano Parisi: quale sarà il loro futuro e soprattutto il futuro del centrodestra italiano, dopo il referendum? Stando alle ultime parole dell’ex Cavaliere rilasciate ieri sera a Carta Bianca, programma di Rai3 con Bianca Berlinguer (dove non sono mancate le scintille con l’ex premier che ha minacciato di alzarsi e andare via), il futuro di alleanze in casa centrodestra non sembra molto roseo. Al momento è il No al referendum che cementifica la proto-coalizione, ma il 5 dicembre mattina cosa succederà? «Se Salvini e Meloni non accettassero di far parte della nostra coalizione sarebbero assolutamente inconsistenti. Se fossero regolate dalle leggi, non avrei niente in contrario alle primarie, ma se sono fatte come quelle che hanno portato Renzi alla segreteria del Pd, sarebbero falsate» e dunque «non parteciperei» nemmeno a quelle del centrodestra, perché «sarebbero primarie truccate» senza «norme precise». Un No al voto sulla riforma Boschi e un forse sul suo futuro politico: «Dopo il referendum del 4 dicembre prenderò la decisione se continuare o abbandonare la politica». La partita è sempre più aperta…