Interviene anche Romano Prodi per annunciare il suo sì al referendum costituzionale 4 dicembre 2016. L’ex presidente del Consiglio e fondatore dell’Ulivo ha pubblicato una nota in cui, come riporta la Repubblica, sottolinea che “anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie, tuttavia per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull’esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale”. Romano Prodi aggiunge poi che di rispettare chi voterà no al referendum costituzionale 4 dicembre 2016. E riguardo a questo racconta un episodio della sua infanzia: “Dato che nella vita, anche le decisioni più sofferte debbono essere possibilmente accompagnate da un minimo di ironia, mentre scrivo queste righe mi viene in mente mia madre che, quando da bambino cercavo di volere troppo, mi guardava e diceva: ‘Romano, ricordati che nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone’ ” (clicca qui per leggere tutto).
Non si placa lo scontro politico sul referendum costituzionale 4 dicembre 2016. A pochi giorni dal voto sulla riforma costituzionale continuano infatti i botta e risposta a distanza tra chi sostiene le ragioni del sì e chi al contrario quelle del no. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, sostiene che il referendum costituzionale 4 dicembre 2016 sia “lo spartiacque fra libertà e regime renziano”. Brunetta riporta un’intervista rilasciata al quotidiano Il Piccolo” in cui sottolinea che “una riforma costituzionale che divide l`Italia non può che essere sbagliata. I costituenti approvarono il testo con l`82% dei voti. Sbaglia chi vuole cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza: le riforme devono unire e questa è la prima ragione per dire No”. E aggiunge che quella approvata dal governo Renzi e che sarù sottoposta all’approvazione o bocciatura degli italiani è una “schiforma” perché “dà tutto il potere a una minoranza, grazie al premio esagerato previsto dall`Italicum” (clicca qui per leggere tutto).
E’ stato dedicato al referendum costituzionale 4 dicembre 2016 ieri sera il consueto appuntamento con ‘Matteo risponde’, momento che il premier dedica agli utenti dei social network. Nella diretta social da Palazzo Chigi Renzi ha presentato il kit anti-bufale sul voto di domenica prossima. “Questa è una serata che dedichiamo a chi non odia, ci sono alcune persone che utilizzano in modo virale la propaganda, le bufale e la rete. Si può non essere d’accordo su tutto ma dimostriamo che noi non viviamo di propaganda”, ha dichiarato Renzi. Per quanto riguarda i temi del referendum costituzionale 4 dicembre 2016, il premier ha affrontato, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, le questioni dell’elezione dei senatori, l’art.70, la deriva autoritaria, il combinato disposto, i poteri Stato-Regioni, l’immunità, i risparmi, l’accusa del ‘si poteva fare diversamente’, il 117, “il complotto secondo Salvini”, la riforma “frettolosa”, l’elezione del presidente della Repubblica, le nuove regole per i referendum, le leggi a data certa, si cede sovranità all’Ue (clicca qui per vedere il video).
In vista del referendum costituzionale 4 dicembre 2016 di domenica prossima continuano nel nostro paese i dibattiti e gli scontri tra i sostenitori del sì e del no alla consultazione. Riguardo al voto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, su Radio 24, afferma oggi di escludere il rischio di brogli: “Nessuna paura per l’ordine democratico. Escludo ogni possibilità di brogli: a nome del governo garantiremo lo svolgimento regolare del voto. Nel Paese c’è un grande scontro verbale, ma nessun problema di ordine pubblico”. E sempre su Radio 24 è intervenuto anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio sul tema del referendum costituzionale 4 dicembre 2016. Delrio ha sottolineato che “l’Italia è un grande Paese con istituzioni molto solide. In caso di vittoria del ‘No’ nessun catastrofismo. Tuttavia evidentemente avremo un periodo di relativa instabilità”. Il ministro ha poi escluso che un’eventuale sconfitta del ‘Si’ possa portare al fallimento di molte banche italiane: “Si tratta di interferenze, di chi agita drappi rossi in modo infondato”.
E’ per il sì al referendum costituzionale 4 dicembre 2016 il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Intervenuto ieri a un convegno a Berlino sulla consultazione in Italia, Schaeuble, come riporta il Corriere della Sera, ha dichiarato di sperare in un’approvazione della riforma costituzionale. “Renzi fa una riforma costituzionale, o tenta di farla, e devo dire che ho un grande rispetto”, ha affermato il ministro delle Finanze tedesco. E ha poi aggiunto: “Se potessi votare in Italia, voterei per lui anche se non fa parte della mia famiglia politica” perché Renzi “ha intrapreso diverse riforme e trasmette più fiducia di altri di poter fare i passi in avanti di cui l’Italia ha urgentemente bisogno. Per questo gli auguro ogni successo”. In caso di vittoria del no al referendum costituzionale 4 dicembre 2016 Schaeuble spera che il premier Renzi continui “a cercare altre vie per far avanzare l’Italia. Se perdesse, non vuol dire che si ritirerà dalla vita politica. Continuerà comunque a impegnarsi per migliorare l’Italia”.
Quattro giorni al voto per il referendum costituzionale 4 dicembre 2016 e nuovo appello del premier Renzi agli italiani. Il presidente del Consiglio, ieri a Messaggero Tv, ha puntato l’attenzione in particolare sugli elettori ancora indecisi sul sì o il no alla consultazione. Domenica prossima gli italiani saranno chiamati alle urne per confermare o respingere la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi e che prevede in particolare il superamento del Bicameralismo perfetto che contraddistingue il nostro ordinamento. Renzi ha sottolineato che “gli indecisi stanno decidendo adesso. Un cittadino che non mi vuole bene o che ha un elemento di antipatia personale, quando va in cabina è un cittadino dotato di intelligenza e valutazioni personali e quindi deciderà sulla base di valutazioni personali. Io chiedo solo di entrare in cabina pensando che questa occasione poi non ripassa. I governi passano, le riforme non ripassano”. Sul voto al referendum costituzionale 4 dicembre 2016 il premier ha poi ribadito: “Grillo ha detto di non votare col cervello, io dico il contrario: votate con il cervello”.