No in vantaggio di 5 punti secondo gli ultimi sondaggi referendum 2016. A un mese esatto dal referendum costituzionale che si terrà il 4 dicembre prossimo la maggioranza degli italiani sembra ancora orientata a bocciare la riforma voluta dal governo Renzi. Sono questi infatti i risultati degli ultimi sondaggi condotti da Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post. Per quanto riguarda le intenzioni di voto il 52,5% degli elettori intervistati ha dichiarato che voterà no contro il 47,5% che afferma che voterà sì. L’affluenza alle urne, in base a questa rilevazione, è data al 53%. Riguardo poi al tipo di voto questi sondaggi referendum 2016 rilevano che la maggioranza di chi andrà a votare lo farà per esprimere la propria valutazione sul contenuto della riforma (63%) mentre la minoranza esprimerà un voto per dare un segnale al governo (37%). In ogni caso, se dovesse prevalere il no alla riforma costituzionale, i risultati di questi sondaggi referendum 2016 segnalano che secondo la maggioranza degli italiani il presidente del Consiglio dovrebbe dimettersi subito (66%) contro la minoranza (24%) che sostiene che dovrebbe comunque rimanere a capo del governo.
Stando ai sondaggi politici ed elettorali pubblicati questa mattina da Agorà e compiuti da Ixè ad un mese dal referendum, i sostenitori del Sì alla riforma Boschi possono incrociare le dita visto che l’ultima tendenza nelle intenzioni di voto vede la salita decisa sia del premier Matteo Renzi che dello stesso Pd, e nello stesso tempo la discesa leggera ma comunque confermata del Movimento 5 Stelle. Non ci sono evidentemente parallelismi netti tra le due tendenze ma resta il fatto che se in periodo di campagna elettorale per il referendum Renzi e il Pd crescono significa che il Sì non è così in pessima salute come potrebbe sembrare. Stando ai sondaggi prodotti questa mattina, tra i leader politici il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ottiene piena fiducia dal 53% degli italiani. Sale di un punto la fiducia in Giorgia Meloni (22%) e Beppe Grillo (21%), mentre Berlusconi resta al 13% e parecchi indietro: per i partiti invece nelle intenzioni di voto il Pd passa dal 33,1% al 33,4%, mentre il Movimento 5 Stelle scende anche se di poco, fermandosi al 29,1% e perdendo lo 0,2% rispetto ad una settimana fa. La Lega Nord cala di mezzo punto (13,4%). Scende anche Forza Italia, che passa dal 9,6% al 9,5%: il Sì avrà lo stesso andamento tra un mese?
Ovviamente se si guardano i sondaggi politici ed elettorali anche in questo periodo di referendum sulla fiducia al governo, storicamente, si troveranno dati discordanti: come giusto che sia, dato che la fede politica dei cittadini è per fortuna differenziata. Resta però un dato in più in questi sondaggi di tecno per TgCom24, visto che la fiducia nel governo Renzi differenziata tra i vari elettori di colori politici diversi vede un saliscendi molto particolare. In generale la fiducia resta stazionaria al 35%, non altissima ma neanche in picchiata nonostante la campagna elettorale pre-referendum. Per gli elettori della Lega, il 30% trova comunque un accordo di fiducia con alcuni membri del governo, Fratelli d’Italia segue a ruota con il 31% di fiducia e Forza Italia invece al 32%. Ovviamente, Pd e Area Popolare hanno fiducia maggiore nel governo, con 51% e 58% ma per Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle il dato scende drasticamente al 30%. Un saliscendi che prevederebbe però molto più “scendi” visto il governo martoriato da polemiche e contrasti anche interni. Eppure, forse per la situazione del terremoto e forse per una riforma costituzionale che trasversalmente convince o viene contestate, la situazione politica attuale vive una fase di profonda divisione e incertezza.