Sulle presunte firme false nel Movimento 5 Stelle, apposte per la presentazione della lista alle elezioni comunali del 2012, ci sono degli indagati nell’inchiesta avviata dalla Procura di Palermo. Il caso è scoppiato dopo un servizio del programma Le Iene Show. Oggi la notizia che il procedimento penale non è più a carico di ignoti. Come riporta infatti l’agenzia di stampa Ansa, secondo indiscrezioni, “sarebbero pronti gli inviti a comparire per gli indagati che saranno interrogati nei prossimi giorni”. Il reato ipotizzato dai pubblici ministeri è quello previsto dal Testo Unico 570 del 1960 che punisce con la reclusione da due a cinque anni, tra l’altro, “chiunque forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati od altri atti dal presente Testo Unico destinati alle operazioni elettorali, o altera uno di tali atti veri oppure sostituisce, sopprime o distrugge in tutto o in parte uno degli atti medesimi”.



Verifica in corso sul caso delle presunte firme false del Movimento 5 Stelle della lista per le comunali del 2012. Il Partito Democratico infatti, come riporta Palermotoday.it, starebbe svolgendo accertamenti sulla documentazione e sulle firme a supporto della lista per le comunali del 2012 a Palermo. Il caso delle presunte firme false del M5s è scoppiato dopo un servizio della trasmissione di Italia 1 Le Iene Show. Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico, come si legge sulla testata ha affermato che “la vicenda relativa alle firme false del Movimento 5 Stelle per le elezioni amministrative di Palermo del 2012 assume contorni sempre più assurdi. Stiamo conducendo una verifica sulla documentazione – incompleta – che il Comune ha fornito alla consigliera Antonella Monastra, dopo la sua richiesta di accesso agli atti. Stanno emergenze alcune stranezze”. Miceli ha poi aggiunto che “la normativa è chiara: può apporre la propria firma per la presentazione di una lista alle elezioni solo chi è iscritto al registro degli aventi diritto al voto. Non ci accontentiamo delle verifiche a campione, pertanto stiamo procedendo a verificare tutte e duemila le firme”.



Il Movimento 5 Stelle si spacca a Palermo sul caso delle presunte firme false a supporto della lista per le comunali del 2012 scoppiato dopo un servizio de Le Iene Show: ieri sera doveva esserci un’assemblea degli attivisti pentastellati, ma l’incontro è saltato. Adriano Varrica, tra i fondatori del meet up di Palermo e oggi in lizza per le comunarie, con un comunicato ha spiegato che l’assemblea non si è tenuta “per problematiche operative”. La riunione sarebbe servita anche per scrivere una lettera da inviare a Beppe Grillo, Casaleggio Jr e Luigi Di Maio in merito ad una presa di posizione sulla vicenda tratta approfonditamente da Le Iene Show. L’inviato Filippo Roma, ad esempio, nell’ultimo servizio andato in onda in merito a questo caso ha parlato anche di alcune email che inchiodano il Movimento 5 Stelle (clicca qui per visualizzare l’ultimo andato in onda). Per Massimo Trezza, attivista dal 2003 e membro del gruppo della quinta circoscrizione, la riunione potrebbe essere saltata per evitare che fosse discusse la richiesta “di sospendere i parlamentari Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Claudia La Rocca e di estromettere dalle comunarie Samanta Busalacchi e Riccardo Ricciardi, marito della deputata nazionale Loredana Lupo, quest’ultimo per evitare parentopoli”. Massimo Trezza, come riportato dal Giornale di Sicilia, ha denunciato la mancanza di libera partecipazione nel Movimento 5 Stelle a Palermo: “È stato ridotto a un club esclusivo e non a un movimento inclusivo”. Inoltre, Trezza ha spiegato che i parlamentari in questione dovrebbero mettersi da parte per correttezza. Il caso verrà nuovamente affrontato stasera da Le Iene Show?