-I sondaggi politici elettorali in Italia di questi tempi parlano quasi esclusivamente della battaglia tra i Sì e i No in vista del prossimo referendum del 4 dicembre 2016. A tal proposito, però, può tornare utile anche osservare il cosiddetto indice di gradimento dei leader visto e considerato che molti di questi esprimeranno la loro intenzione di voto prima della consultazione referendaria. Difficile che lo faccia il più amato degli italiani a detta di Ixé, che per Agorà colloca al primo posto col 53% il Presdiente della Repubblica Sergio Mattarella. In seconda posizione, col il 32% troviamo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in prima linea per il Sì. Al 22% e al 21% abbiamo due oppositori delle riforme come Meloni e Grillo, e lo stesso si può dire di Matteo Salvini, che piace al 18% degli italiani. Per trovare un altro sostenitore del Sì bisogna scendere al 10% di Alfano: che basti il solo Renzi a far passare il referendum?
Il Movimento 5 Stelle è il primo partito italiano: è questo il responso degli ultimi sondaggi diffusi dal Tg La7 del lunedì sera di Enrico Mentana realizzati dall’istituto Emg Acqua. I grillini passano infatti dal 31,2% della scorsa settimana al 31,6% attuale, scavalcando dunque il Partito Democratico, che nonostante la Leopolda 7 resta fermo al 30,8% (+0,2%). Tra gli altri partiti italiani nel centrodestra si rinnova il duello interno per la golden share della coalizione tra Forza Italia e Lega Nord, con Silvio Berlusconi ancora in possesso di un discreto margine su Matteo Salvini visto che gli azzurri vengono accreditati da Emg dell’11,8% e i leghisti dell’11,1%. Più staccati tutti gli altri con l’Ncd-Udc di Alfano che con il 3,5% deve rincorrere Sinistra Italiana (3,6%) e Fratelli d’Italia (4,0%).
La data del referendum del 4 dicembre si avvicina a grandi passi e gli ultimi sondaggi politici elettorali fanno ben sperare il cosiddetto fronte del No. Nel tradizionale sondaggio diffuso durante il TgLa7 del lunedì sera effettuato dall’istituto Emg Acqua è apparso evidente come per Matteo Renzi e i sostenitori delle sue riforme sia sempre più complicato sperare di ottenere il successo nella prossima consultazione referendaria. Rispetto alla scorsa settimana, infatti, i sì aumentano dello 0,1% passando dal 34,7% al 34,8%, mentre i No fanno segnare un progresso dello 0,7%, salendo dal 37,6% al 38,3%. Il problema maggiore per il Presidente del Consiglio, però, è che cala drasticamente il numero degli indecisi: che negli ultimi sette giorni passa dal 27,7% al 26,9%. Uno 0,8% in meno su cui poter contare per tentare la rimonta…
Tra i sondaggi politici elettorali prodotti in questo periodo pre-referendum costituzionale un’indicazione interessante arriva da una delle domande poste dai sondaggi di Emg Acqua per La7 dove i cittadini italiani hanno fornito una risposta sorprendente: se si prestassero liste e coalizioni al voto di politiche nazionali – e non come singoli partiti come al momento appare la più probabile delle ipotesi, sempre che l’Italicum rimanga così – il centrodestra unito, che fino a poche settimane fa acquisiva più voti di M5s, ora sprofonda e non sfonda. Secondi i dati di Emg infatti al primo turno delle eventuali elezioni nazionali, il Centrodestra con Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia non arriverebbe oltre il 28,1% delle preferenze, battuto dai grillini al 31,1% e anche dal Pd-centrosinsitra al 31%. Un dato che segnala come in questo momento l’opzione coalizione, che fino a qualche tempo fa poteva rappresentare la soluzione dei problemi di Salvini e Berlusconi, oggi non scalda più neanche il popolo dei moderati. Il “mistone” non convince e probabilmente anche questo dato dovrebbe far riflettere ad Arcore e in via Bellerio sui prossimi eventuali avvenimenti dopo il voto del referendum che comunque, a prescindere da questo, segnerà pesantemente il destino di molte altre situazione politiche intricate, basti vedere al Pd e al caos in casa interna con la minoranza che spinge verso il Congresso Nazionale.