Tensioni all’interno del Movimento 5 Stelle in vista delle possibili elezioni: rissa e bestemmie su Italicum e candidato premier durante un’assemblea dei parlamentari. Vivace il dibattito tra i pentastellati, infatti Roberto Fico ha definito l’assemblea “partecipata e appassionata”, ma il confronto si è fatto teso quando è comparsa la certificazione al sostegno al Legalicum – cioè l’Italicum modificato dalla Consulta – e l’archiviazione del Democratellum. La tensione interna non è stata dissimulata all’esterno: la scelta “calata dall’alto” per Andrea Coletti, ad esempio, mette il M5S alla pari degli altri partiti, mentre Matteo Montero chiede ironicamente di abolire l’ordine del giorno sulla legge elettorale, “perché tanto l’assemblea congiunta è già stata bypassata”. Dopo che Paola Taverna chiede di restare compatti sul candidato premier per evitare che il Movimento 5 Stelle diventi un bersaglio facile per i giornali, la tensione aumenta. Quando viene avanzata la proposta di riprendere l’assemblea nel giorno dell’Immacolata, i senatori protestano e la deputata Laura Castelli sbotta, lasciandosi andare ad una bestemmia. “C’è la crisi di governo e voi pensate a stare a casa? Già ogni settimana, non siete mai a lavoro il venerdì”, urla Castelli, come riportato da La Stampa. La sentenza arriva poi attraverso il blog di Beppe Grillo: “Non esistono correnti. Il candidato premier proporrà agli italiani il programma di governo 5 Stelle votato in Rete”. Quando verso la fine dell’assemblea viene affrontato il tema delle firme false, Nesci è di nuovo una furia: “Casi simili si presenteranno in futuro. Vuol dire che se uno sarà indagato verrà sospeso in automatico? Non abbiamo una regola chiara, dobbiamo votare”. Ma Grillo replica affermando di non accettare ricatti.



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