I sondaggi politici ed elettorali che vengono prodotti in questi giorni convulsi di Crisi di Governo, nuovi governi simili ai precedenti e referendum “capitali” le elezioni sono un aspetto praticamente centrale per il futuro politico di tutte le forze in Parlamento e non: Renzi ha perso con la riforma, ci ha rimesso il Governo e ora riorganizza le armi e le scorte per provare un futuro di rilancio all’interno del Pd. Ma se questo non dovesse accadere, se per caso non venisse confermato segretario dem al Congresso, quale sarà il futuro del più giovane e tra i più carismatici politici italiani? In uno dei sondaggi prodotti da Istituto Piepoli, è stato chiesto agli intervistati se Matteo Renzi decidesse di fondare un nuovo partito di centrosinistra lo voterebbero oppure no: le risposte sono interessanti, visto che come si poteva immaginare da un lato il 58% lo boccerebbe, specie in questo periodo in cui la sua stella politica è offuscata dalla sconfitta nel referendum (e dai tanti problemi del precedente Governo). Ma il 33% lo voterebbe, fuori dal Pd e fuori da altre realtà politiche, con il solo 9% che non saprebbe cosa fare. In particolare, tra chi voterebbe Renzi il 57% è un elettore di centrosinistra o centrodestra, mentre per i sondaggi di Piepoli il 15% è elettore del Movimento 5 Stelle.
Chiedere ad un normale cittadino tramite sondaggi politici o elettorali quanto e come durerà il governo Gentiloni nato due giorni fa e alla prova del voto di fiducia ora in Senato, è praticamene come chiedere chi vincerà la Champions League tra 20 anni, praticamente impossibile. Ma per gli addetti ai lavori, per gli stessi politici della maggioranza, qual’è il loro personale “sondaggio politico” sulla durata del governo nato dopo le dimissioni di Matteo Renzi? Secondo gli esponenti del Pd, con tutte le anime presenti, il governo è senza scadenza secondo Nico Stumpo, bersaniano di ferro; per Verducci invece è giugno il vero termine fissato di questa legislatura, dunque assai in anticipo. Secondo Ermini ci vorrà qualche mese ancora visto che dovranno essere messe a punto le riforme sulla giustizia; secondo i personali sondaggi di Carbone e Lattuca, sempre Pd, da un lato ci vorrebbe una scadenza entro l’estate (il primo) e dall’altro un’agenda piena che vada fino a scadenza naturale. Insomma, un gran caos con tante anime diverse che esprimono sondaggi elettorali assai interessanti perché “compiuti” dal Corriere della Sera in maniera semplice e diretta agli addetti ai lavori. E voi, cosa ne pensate?
E’ di due punti percentuali, secondo gli ultimi sondaggi elettorali e politici, il distacco tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. E’ questo uno dei risultati della rilevazione effettuata da EMG Acqua per La7 Srl: il campione di elettori è stato intervistato lo scorso 10-11 dicembre, dopo il voto per il referendum costituzionale, e proprio nel momento in cui è stato formato il nuovo governo Gentiloni. Agli italiani è stato chiesto di ipotizzare di andare al voto per le elezioni politiche e di indicare la propria preferenza per uno dei partiti. Dai dati di questi ultimi sondaggi elettorali e politici risulta in testa nelle intenzioni di voto degli italiani il Partito Democratico con il 31.1% delle preferenze. Al secondo posto si piazza il Movimento 5 Stelle con appunto il 29.2%. Seguono poi tutti gli altri partiti: Lega Nord con il 13.7%, Forza Italia con l’11.2%, Fratelli d’Italia – An con il 4.2%, Ncd + Udc (Ap) al 3.6%, Sinistra Italiana al 3.6%. Il restante 3.4% va ad altri partiti e il 2.3% finisce in schede bianche. Per quanto riguarda gli elettori indecisi o astenuti, i primi sono il 20.3% mentre i secondi il 32.4%.
Situazione diversa tra Pd e M5s in base ai sondaggi elettorali e politici pre referendum. Sempre EMG Acqua per La7 Srl, lo scorso 18-20 novembre, due settimane prima del voto sulla riforma costituzionale, aveva effettuato la medesima rilevazione: agli italiani era stato chiesto di indicare le proprie intenzioni di voto nel caso di elezioni politiche. E dalle risposte degli elettori intervistati era emerso un testa a testa tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Il primo aveva infatti raccolto il 30.8% ma il secondo era arrivato molto vicino con il 30.6%. Poi, secondo i risultati di questi sondaggi elettorali e politici, ecco quali erano le percentuali di tutti gli altri partiti: Lega Nord al 13.1%, Forza Italia al 10.5%, Fratelli d’Italia – An al 4.2%, Ncd + Udc (Ap) al 3.4%, Sinistra Italiana al 3.1%. Poi un 4.3% era andato ad altri partiti e il 2,2% erano state schede bianche. Gli elettori indecisi erano di meno, il 17.7%, mentre quelli astenuti di più, il 37.6%.