Beppe Grillo è comprensibilmente deluso e amareggiato, dopo la bufera che si è abbattuta sul Movimento Cinque Stelle per l’arresto di Raffaele Marra, capo del personale in Campidoglio. Il braccio destro di Virginia Raggi non ha mai convinto del tutto il popolo pentastellato e adesso Beppe Grillo è chiamato ad esprimersi su questa vicenda. Tra i parlamentari sembra emergere un certo nervosismo, come si evince dal post pubblicato su Facebook del deputato Giuseppe Brescia: “Non sono io a dover dire cosa dovrebbe fare ora il sindaco di Roma ma di certo chi, all’interno del MoVimento, nei mesi scorsi ha difeso questa linea scellerata dovrebbe smetterla di giocare al “piccolo stratega” perché evidentemente non ne è in grado e arreca solo danno al MoVimento. Ovviamente non mi riferisco in alcun modo a Beppe Grillo. Anzi dico che se si fosse dato ascolto a lui, che ne aveva chiesto la rimozione, ora non saremmo in questa situazione”. Il leader del Movimento ha già avuto modo di confrontarsi con Virginia Raggi ovviamente, ma continua a non capire perchè il sindaco non lo abbia ascoltato quando era ancora in tempo. Non è un mistero, infatti, che alcune delle scelte del primo cittadino romano abbiano lasciato perplessa la base grillina.
Sfilano tutti da Beppe Grillo in queste ore a Roma, dopo l’arresto di Raffaele Marra, uomo di fiducia del sindaco Virginia Raggi: il vero obiettivo, pare essere per una larga parte della base grillina, non è però tanto il sindaco bensì chi l’ha protetta più di tutti in questi mesi caldissimi in Campidoglio, ovvero Luigi Di Maio. Grillo prova a mediare ma le tensioni contro il Direttorio si fanno pesanti: «Marra era solo un tecnico, non fa parte del Movimento. Dobbiamo sostenere Virginia, non abbiamo altra scelta», ha tentato di smorzare i toni il leader Cinque Stelle, ma pare non abbia sortito effetto. Sentite Paola Taverna, la “pasionaria” deputata M5s: «No, non basta! Non basta che il sindaco di Roma chieda scusa e dire che Marra è solo uno dei 23 mila dipendenti del Comune. Non basta chiedere scusa». La linea attendista di Di Maio ora viene del tutto bocciata, con il Direttorio che prova a far quadrato sul ruolo di potere più importante di tutta la storia grillina: essere sconfitti a Roma nell’azione di governo potrebbe essere un boomerang assai negativo in vista delle prossime elezioni nazionali.
Dopo l’arresto di Raffaele Marra già vice capo di gabinetto e attuale capo del personale del Comune di Roma guidato da Virginia Raggi, il Codacons chiede il commissariamento. L’associazione a difesa dei consumatori ha infatti annunciato, come si legge sul sito, la presentazione di una istanza urgente al Ministero dell’Interno per la nomina di un commissario straordinario per Roma Capitale: il nome proposto è quello di Francesco Paolo Tronca. “Così non si può più andare avanti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Dopo l’arresto di Raffale Marra, il blitz della Finanza in Campidoglio, le inchieste aperte dalla magistratura e dall’Anac sulle nomine, compresa l’indagine sul fratello di Marra alla direzione turismo aperta a seguito di denuncia Codacons, crediamo ci siano le condizioni per chiedere il commissariamento del Comune di Roma. La città è totalmente paralizzata su tutti i fronti, e le nuove inchieste della magistratura alimentano e incertezze sul futuro della città. A farne le spese gli utenti romani, che subiscono una situazione di degrado in evidente crescita e che si accentuerà sotto il Natale”.
Sono importanti le motivazioni del Gip di Roma riguardo l’arresto di Raffaele Marra, capo del personale del Campidoglio della sindaco Virginia Raggi: mentre la prima cittadini della Capitale in conferenza stampa ha declinato in un comunicato la persona di Raffaele Marra come un “normale dipendente tra i 23mila del Comune di Roma e che verrà normalmente sostituito”, le dichiarazioni del Gip riflettono un motivo diverso nell’arresto che ha sconvolto il Movimento 5 Stelle e la politica anche nazionale. «Sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di reitarazione di condotte delittuose analoghe a quelle già accertate e ciò anche in considerazione del ruolo attualmente svolto da Marra all’interno del comune, della indubbia fiducia di cui gode il sindaco Virginia Raggi», si legge sul report di Repubblica a riguarda delle motivazioni depositate dal gip prima dell’arresto di Marra. Un ruolo di fiducia che è stato considerato come pericoloso socialmente va probabilmente ben oltre la semplice “dipendenza di un normale lavoratore del Campidoglio” e riguarderà discussione assai animate nei prossimi giorni tra opposizioni e M5s romano.
Ha parlato Virginia Raggi, lo ha fatto a poche ore dall’arresto di Raffaele Marra, capo del personale del Comune di Roma e membro importante della Giunta Raggi essendo stato l’ex capo gabinetto e uno degli uomini più vicini al cerchio del sindaco M5s. La conferenza stampa è stata rapida, con un volto molto cupo e nessuna risposta data ai giornalisti, ha letto semplicemente il discorso che si era preparata: «Probabilmente abbiamo sbagliato, Marra era già un dirigente da dieci anni e ci siamo fidati, mi dispiace per i cittadini romani e per il M5S e per Beppe Grillo che aveva espresso qualche perplessità. Abbiamo appreso con sorpresa dell’arresto di Raffaele Marra per fatti che non riguarderebbero questa consiliatura. Sostituiremo subito Marra, abbiamo piena fiducia nella magistratura», afferma Raggi sull’arresto di Marra. A chi ha riferito che Marra era il braccio destro del sindaco, la vincitrice delle ultime Elezioni nella Capitale replica in questo modo: «Il dottor Marra è solo uno dei 23 mila dipendenti capitolini – ha affermato Raggi – Io mio braccio destro sono i cittadini. «Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per fare luce collaborando pienamente con la magistratura, a partire dalle nomine, per quanto abbiamo sempre chiesto il supporto dell’Avvocatura e dell’Anac». Si va avanti, la Giunta continua e per Virginia Raggi i guai intercorsi al suo ex capo di gabinetto sono da iscrivere in esperienze passate da dirigente romano e non durante i lavori di questa Amministrazione.
Dopo l’arresto di Raffaele Marra, il sindaco di Roma Virginia Raggi ha deciso di convocare nei prossimi minuti una conferenza stampa per poter riferire tutti i dettagli di queste ultime ore convulse all’interno della giunta M5s e di tutto il Campidoglio. Aperti tutti gli scenari, dalle prossime nomine al posto di Muraro e Marra, fino ai dettagli sulle indagini e fino alla possibile, ma al momento remota, possibilità di dimissioni della stessa Virginia Raggi. Ore di attesa a Roma per un Comune della Capitale che resta nel caos totale ancora dopo due anni e mezzo dai problemi legati alla Giunta Marino. Le ultimissime dichiarazioni che arrivano dal Pd di Roma non richiedono le dimissioni del sindaco Raggi: «Non chiederemo le dimissioni di Virginia Raggi, chiediamo al sindaco di riferire subito. Deve chiarire chi era Marra e che ruolo ha avuto. Il silenzio della Raggi è assordante», sono le parole della consigliera dem Michela De Biase, poco prima della conferenza stampa che a breve verrà indetta dal sindaco Raggi. Il caso Marra ha reso il clima attorno alla politica romana per l’ennesima volta caldissimo.
In attesa del discorso di Virginia Raggi dopo l’arresto per corruzione di Raffaele Marra, già vice capo di gabinetto e attuale capo del personale del Campidoglio, sono tanti i commenti politici sulla vicenda che sta investendo la Giunta del Comune di Roma e il Movimento 5 Stelle. Matteo Orfini, presidente del Pd, in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook ha lanciato un’accusa contro Beppe Grillo, Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio: “Prima le tardive dimissioni della Muraro, poi le perquisizioni in Campidoglio, oggi l’arresto di Marra: quando dissi che stavano riciclando il peggio, quando raccontai i legami pericolosi di questa gente, Grillo, Di Battista e Di Maio mi insultarono. Oggi non chiederanno scusa. Perché sono politicamente corresponsabili” (clicca qui per leggere). Intanto il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha annullato il flash mob che era in programma a Siena.
Il Movimento 5 Stelle è sotto attacco: dopo l’arresto di Raffaele Marra, braccio destro della Sindaco Virginia Raggi, annullato il flash mob di Beppe Grillo a Siena contro i vertici di Mps e riunione immediata del Movimento 5 Stelle per decidere la linea del gruppo Cinque Stelle della Capitale e anche nazionale. «Le indagini sono in corso. Se Marra è stato arrestato, la magistratura deve fare il suo corso, è gusto così. Adesso ci riuniamo tutti quanti e tiriamo fuori una linea dal gruppo», lo ha detto Roberto Fico del M5s ai microfoni di SkyTg24. Cos e attacchi dalle opposizioni che giànei giorni scorsi avevano richiesto un intervento maggiore della Raggi in Campidoglio per spiegare tutto quanto concerneva le indagini sull’assessore Muraro e sulle perquisizioni avvenute ieri negli uffici della giunta. Ora, con l’arresto di Marra, il clima in Campidoglio è infuocato.
Raffaele Marra, capo del personale del Sindaco Virginia Raggi è stato arrestato questa mattina, creando nuove scompiglio e choc nel Comune di Roma a guida Movimento 5 Stelle. Dopo le dimissioni di Paola Muraro (assessore all’ambiente) salta un altro elemento della Giunta, che già qualche mese fa i vertici M5s avevano cecato di far uscire dal giro stretto attorno alla sindaco per i suoi presunti passati illeciti nella giunta Alemanno, ottenendo la revoca da capo di gabinetto ma spostandolo al Capo del Personale del Campidoglio. Ora la notizia dell’arresto, come riporta l’Ansa, che arriva per i suoi precedenti lavori all’Enasarco: come riporta Repubblica, «Un’inchiesta de L’Espresso aveva scoperto come Marra e sua moglie fossero riusciti a comprare a prezzi stracciati e sconti record case da privati e da enti come, appunto, la Fondazione Enasarco. Dopo l’arresto di Marra i militari stanno eseguendo nuove perquisizioni in Campidoglio. Due giorni fa la polizia aveva acquisito tutte le carte relative alle nomine della sindaca Viriginia Raggi».
Di nuovo caos al Comune di Roma, questa volta con l’arresto “eccellente” di Raffaele Marra, uno degli uomini più vicini a Virginia Raggi e attuale capo del personale del Campidoglio e della giunta M5s della Capitale. Notizia choc che fa il paio con le dimissioni forzate di Paola Muraro pochi giorni fa, rendendo ora la situazione che già era testa sul Comune di Roma, letteralmente un inferno. È stato arrestato in mattinata dopo alcune perquisizioni in Campidoglio dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale guidati da Lorenzo D’Aloia, su richiesta della procura di Roma. L’accusa è di corruzione per l’ex capo gabinetto del sindaco Raggi e ora direttore del personale: secondo quanto riporta Repubblica, Raffaele Marra è accusato di aver intascato una tangente. È caos ora per il Comune di Roma ma soprattutto per il Movimento 5 Stelle visto l’ennesimo caso che riguarda il partito romano con i vertici pentastellati che avevano cercato di convincere Raggi a non scegliere tra i suoi uomini fedelissimi l’ex collaboratore della giunta Alemanno.