Uno dei temi che il governo Gentiloni dovrà guardarsi, come evidenziano molti sondaggi politici ed elettorali in questo intenso periodo della politica italiana, è certamente quello dell’immigrazione. Su questo punto, le politiche del governo Renzi-Alfano non sembrano aver convinto la maggior parte degli italiani, che riportano i sondaggi di Eumetra Monterosa: solo il 2% condivide con forza le scelte di Renzi sull’accoglienza nel Mediterraneo dei migranti, mentre il 20% si ritiene abbastanza concorse con l’azione dell’esecutivo. Ma il 41% con molte critiche e il 30% per nulla concorde, smontano la politica migratoria del governo Renzi, segnalando uno dei punti di massima distanza tra l’elettorato e l’appena dimissionario governo Renzi. Stando alle domande del sondaggio di Eumetra, si prova ad entrare in profondità dei motivi di questi dati e allora si scopre come il 38% sarebbe d’accordo con l’impedire ai barconi di partire bloccandoli all’uscita dai porti e se intercettati in mare riaccompagnarli ai porti di partenza. Il 40% si dice abbastanza d’accordo con questa frase, mentre solo il 17% non ritiene giusta questa politica di opposizione alle immigrazioni nelle nostre terre.
Negli ultimi ondeggi politici elettorali di questo intenso periodo passato tra referendum, nuovo governo e scandali nei comuni di Roma e Milano, vedono al netto di tutto una crescita ancora piuttosto salda del Movimento Cinque Stelle: al netto di ogni polemica per la vicenda di Virginia Raggi e l’arresto di Raffaele Marra, nei ballottaggi sondati dalle intenzioni di voto di Emg Acqua i grillini sono ancora i dominatori assoluti. Nei dati rilevati del sondaggio, si vede come con l’utilizzo dell’Italicum come legge elettorale (per ora quella vigente) premierebbe e di tanto il M5s: nella sfida contro il Pd al secondo turno finirebbe con un 53,1% contro il 46,1%, mentre nella sfida contro un eventuale listone del centrodestra unito spopolerebbe per 58,7% contro 41,3%. Se invece al secondo turno arrivassero Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia assieme contro il Pd, allora solo qui Renzi e il suo partito riuscirebbero a strappare la vittoria, per 53.8% contro il 46,2%. Certo, la legge elettorale varierà ma dovesse rimanere un secondo turno i favoriti sarebbero sempre i grillini del M5s.
Se sugli elettori in generale, come abbiamo visto nei sondaggi politici ed elettorali prodotti qui sotto da Ipsos, il Premier indicato ad oggi è ancora Luigi Di Maio; per quanto riguarda gli elettori del centrosinistra, dopo l’assemblea di ieri del Pd che ha allontanato il Congresso, sceglierebbero ancora Matteo Renzi, con risultati praticamente plebiscitari. Nei sondaggi prodotti da Scenari Politici-Winpoll si scopre infatti che tra una nutrita rosa di candidati premier del centrosinistra il segretario Pd è quello che conviene ancora più di tutti. In una sorta di pre-primarie di coalizioni che potrebbero avvenire tra l’altro tra non molti mesi, Renzi prenderebbe il 52,1% dei voti, seguito a distanza siderale dal secondo e terzo in classifica, Enrico Rossi e Pierluigi Bersani, al 12,7% e 11,8%. Dietro tutti gli altri: Franceschini al 8,8%, Massimo D’Alema al 4,5%, Gianni Cuperlo al 2,7%, Roberto Speranza al 3,3% e poi ancora Matteo Orfini al 1,8% e Andrea Orlando al 1,5%. Chiude Maurizio Martina allo 0,8%, dimostrando come minoranza dem e altre correnti vengono ancora una volta offuscate dalla personalità debordante di Renzi. Tra qualche mese sarà ancora questo il risultato?
Non è previsto dalla Costituzione e neanche dalle ultime leggi elettorali, eppure come riportano i sondaggi elettorali e politici prodotti da Ipsos nello scorso 14 dicembre 2016, gli italiani ambirebbero a scegliere direttamente il premier. Ma nel caso remoto in cui la prossima legge elettorale post-italicum – si fa il nome del Mattarellum perché lo ha proposto Renzi e in quel caso questa possibilità verrebbe scartata – preveda la scelta diretta del Presidente del Consiglio, gli italiani cosa e soprattutto chi sceglierebbero? Nei sondaggi di Ipsos si scopre a sorpresa che nel binomio più probabile tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio, sarebbe il candidato grillino a portarsi a casa la palma del più scelto dagli elettori. Il 35% direbbe M5s, mentre solo il 28% premierebbe il segretario Pd; il 28% indica però nessuno dei due come scelta, mentre il 9% non sa o non vuole rispondere. L’indicazione è chiara, il cnetrodestra avrà da lavorare perché al momento non riesce a presentare un candidato con i favori del pronostico, Renzi invece dovrà meditare sui tanti punti di fiducia persi in soli due anni e mezzo di governo.
Non è positivo, secondo gli ultimi sondaggi elettorali e politici, il giudizio degli italiani sul nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni. La maggioranza degli elettori ritiene infatti che l’Esecutivo appena formato, dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi in seguito al voto negativo incassato sul referendum costituzionale, sarà come il precedente. A ritenerlo è il 69% degli italiani intervistati dall’Istituto Tecnè s.r.l. in una rilevazione realizzata per il programma di Rai 1 Porta a Porta condotto da Bruno Vespa. Alla domanda sulle attese sul governo Gentiloni il 15% degli elettori ha poi dichiarato di ritenere che quello di Paolo Gentiloni sarà peggio del governo di Matteo Renzi: solo l’8% pensa il contrario, cioè che sarà migliore. Infine, l’8% del campione di italiani intervistato da questi ultimi sondaggi elettorali e politici non ha espresso alcuna opinione sul nuovo Esecutivo.
Tra gli ultimi sondaggi politici ed elettorali prodotti in vista delle probabili elezioni nei prossimi mesi, il Governo a guida Pd vede un calo nelle preferenze con la conseguente crescita esponenziale del Movimento 5 Stelle, immuni al momento rispetto all’ennesimo scandalo della giunta di Roma a guida Virginia Raggi. Dopo l’arresto di Marra e il “commissariamento” di Grillo alla “sua” giunta M5s, gli italiani cambieranno idea nelle intenzioni di voto? Per ora no, come dimostrano i sondaggi elettorali sulle intenzioni di voto espressi da Emg Acqua per La7: in caso di ballottaggi, la situazione vede ancora il Movimento 5 Stelle guidare in una probabile sfida contro il Partito Democratico (52,4% vs 47,6%). Sempre con dati riferibili all’attuale legge elettorale dell’Italicum, che però dovrebbe cambiare nei prossimi mesi, la sfida eventuale tra Movimento 5 Stelle e un listone del centrodestra comprendente Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia, vede M5s avanti al 57,7% contro il 42,3% dei rivali del centrodestra. Pd vincente solo senza M5s, con il 54,8% contro il 45,2% del listone di cdx.