La decisione tanto attesa è arrivata: Roma ha un nuovo vicesindaco e si tratta di Luca Bergamo, attuale assessore alla Cultura. Il nome è emerso nel corso della riunione organizzata dalla sindaca Virginia Raggi per risolvere la crisi scoppiata con l’arresto di Raffaele Marra. Bergamo, dunque, prende il posto di Daniele Frongia, che si è dimesso da tale carica, mantenendo però le deleghe alle Politiche giovanili e allo Sport. «Ringrazio Luca Bergamo per aver accettato l’incarico. Continueremo a lavorare insieme per il cambiamento e il rinnovamento della nostra città» il commento della Raggi dopo la nomina. Si tratta di una scelta che mette d’accordo tutti all’interno del Movimento 5 Stelle: Bergamo è stimato dai consiglieri e dunque può sciogliere le tensioni che stavano subentrando dopo la tregua raggiunta nel weekend. Ma è stato sciolto un altro nodo, quello della sostituzione della dimissionaria Muraro: a succederle è Pinuccia Montanari, in buonissimi rapporti con Beppe Grillo. «Ha una grande esperienza nel settore e ha sempre portato avanti idee innovative che potranno contribuire ad affrontare le sfide che ci attendono. Sono certa che saprà risanare ama» ha aggiunto la sindaca di Roma.



Un giro assai complesso che se verificato metterebbe Virginia Raggi in un ruolo assai comodo per il futuro immediato della sua carica da sindaco di Roma: le accuse vengono dall’ex capo dell’avvocatura del Campidoglio, Rodolfo Murra che al Corriere della Sera racconta una versione assai approfondita della vicenda legata all’arresto di Raffaele Marra. «Era interlocutore dei costruttori e aveva legami con la destra romana. (…) Non so se abbia garantito alla Raggi un pacchetto di quei voti. Diceva in continuazione “so tutto di loro, prima o poi parlerò”» – racconta il legale al Corriere della Sera in un’intervista in cui ricostruisce i rapporti tra l’ex finanziere e l’amministrazione guidata dalla sindaca del M5S. Ma Murra chi è? Come riporta il Fatto Quotidiano, «Testimone chiave nell’inchiesta sulle nomine al Comune di Roma, Murra era stato rimosso dal suo incarico il 4 marzo dal commissario Francesco Paolo Tronca e a novembre aveva lasciato definitivamente il Campidoglio dopo essersi opposto – in compagnia dell’ex capo di gabinetto Carla Raineri – alla nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria». Secondo la versione di Murra in sostanza il sindaco Virginia Raggi frequentava Marra ben prima della campagna elettorale, e glielo raccontò lo stesso faccendiere ora arrestato: «Raggi, Salvatore Romeo e Daniele Frongia (vice sindaco declassato dopo lo scoppio dello scandalo, ndr) volevano vincere e lo avevano reclutato come punto di riferimento in Campidoglio. Lui poi ha preso il potere pieno e noi abbiamo sempre pensato che alla base di tutto ci potesse essere un ricatto», conclude Murra al Corriere.



Grande attesa a Roma per il vertice programmato da Virginia Raggi: la sindaca di Roma ha deciso di riunire la sua maggioranza per fare il punto della delicata situazione e risolvere rapidamente la crisi scoppiata con l’arresto di Raffaele Marra. Dalla riunione di oggi pomeriggio potrebbe uscire la nomina del nuovo vicesindaco della Capitale, dopo l’uscita di scena di Daniele Frongia. A riportare l’indiscrezione è LaPresse, secondo cui il successore sarà un interno al Movimento 5 Stelle in Campidoglio: la scelta potrebbe allora ricadere su Luca Bergamo, assessore alla Cultura, ma pare che in lizza ci sia anche l’assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo. Ufficializzata l’indisponibilità, invece, di Massimo Colomban, assessore alle Partecipate, mentre Marcello De Vito, che era tra i papabili, ha fatto retromarcia. Il presidente dell’Aula era, infatti, tra i possibili candidati alla carica di vicesindaco insieme al capogruppo M5S, Paolo Ferrara.



Dopo il caso Marra, il futuro di Virginia Raggi è sempre più incerto: qualcosa si muove però, dato che oggi pomeriggio come riporta Askanews il sindaco di Roma  pare abbia convocato d’urgenza una giunta in Campidoglio per fare il punto della situazione e provare a ricomporre i pezzi di un gruppo consigliare assai dilaniato dopo le ultime vicende giudiziarie e politiche. Tiene fede il rifiuto secco di Colomban di fare il vice sindaco, dopo le dimissioni forzate e imposte a Daniele Frongia, il secondo uomo di fiducia della Raggi dopo Raffaele Marra; dunque per l’attuale assessore alle Partecipate pare che il M5s gli abbia cuoio addosso il ruolo-ombra di riorganizzatore dell’intera attività amministrativa. Ma al posto di Frongia allora chi andrà? Pare, secondo fonti di Askanews, che sia Luca Bergamo, attuale assessore alla Cultura, che potrebbe salire al secondo scranno più importante del Comune di Roma Capitale. Il Movimento 5 Stelle sta a guardare e prova a vedere se la sindaco riesce ad uscire dai “guai”, con costante rapporto stretto che ora viene tenuto. Non sarà commissariata ma ben poco ci manca…

L’impressione che Virginia Raggi come sindaco di Roma sia sempre più sola “politicamente” pare concretizzarsi anche questa mattina: poche parole di difesa dal Movimento 5 Stelle e uomini che si “sfilano” da possibili incarichi futuri nella giunta più discussa d’Italia. Massimo Colomban, attuale assessore alle Partecipate, dopo essere stato per giorni nelle chiacchiere politiche per possibile ruolo di vicesindaco, boccia assolutamente l’idea: «non ho il tempo e la disponibilità per assumere il ruolo di Vice-Sindaco in Roma Capitale. Come imprenditore e tecnico ho infatti assunto il ruolo di assessore alla riorganizzazione delle Partecipate e quindi preferisco completare questo compito, prima di assumere altri impegni gravosi e/o politici», afferma all’Ansa questa mattina Colomban. Niente commissariamento del M5s? Per saperlo si dovranno vedere le prossime nomine certo è che al momento non c’è la fila fuori dal Campidoglio per poter entrare nella giunta grillina, specie dopo l’arresto di Marra.

Parla ancora Virginia Raggi questa mattina fuori dalla sua abitazione prima di andare al Campidoglio, sotto il pressing serrato dei giornalisti: “se mi arriverà un avviso di garanzia? Valuterò in quel caso..“, commenta con non troppa decisione la sindaco di Roma Capitale. Su pressione ancora dei cronisti un ulteriore commento di Virginia Raggi arriva anche sulla sua situazione personale e politica all’interno del Movimento 5 Stelle, dopo gli ultimi giorni che la vedono praticamente il bersaglio numero 1 dei leader M5s. L’arresto del suo uomo di fiducia Raffaele Marra è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso di Pandora, con le dimissioni forzate ora di Frongia e Romeo, gli altri due uomini del cosiddetto “Raggio-Magico“: nonostante questo, «Non sono commissariata e mi sento ancora dentro M5S», sono le parole del sindaco della Capitale. Ora si attendono le prime parole di Marra dal carcere che potrebbero non essere una iniezione di fiducia per il sindaco e per l’intera giunta…

Altra giornata durissima quella di ieri per Virginia Raggi che ha dovuto assistere a distanza all’attacco abbastanza mirato dei due pesi massimi del Movimento 5 Stelle, i sottoposti diretti di Beppe Grillo e soprattutto i politici che avevano finora sempre difeso le scelte, almeno a livello pubblico, del sindaco di Roma. Il concetto è il medesimo espresso da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista: «Virginia, te l’avevamo detto che Marra non era un uomo di cui fidarsi, ti avevamo detto di non promuoverlo nel gruppo d fiducia e invece non è avvenuto, ti sei fidata di lui», che suona un po’ come un gioco molto simile allo “scaricabarile”. Ora si riparte, con al momento nessuna novità dalla Procura – si vociferava anche di un presunto avviso di garanzia per Virginia Raggi ma pare essere stato tutto smentito dalla stessa Procura – in attesa che Raffaele Marra parli dal carcere. Ha approfittato allora il sindaco della Capitale per scrivere un lunghissimo post du Facebook personale per raccontare come nel frattempo i lavori della sua giunta continuano al netto di ogni polemica. «È stata una settimana difficile. Vorrei tranquillizzare i romani: nonostante le difficili giornate appena trascorse, il lavoro per la città non si è fermato. Anzi prosegue con ulteriore slancio. Continua il nostro impegno per velocizzare il trasporto pubblico e renderlo più adeguato alle esigenze dei cittadini (…). Insieme al rilancio del trasporto pubblico altro caposaldo della nostra politica per la mobilità cittadina è quella di favorire pedoni e ciclisti, in nome di una migliore qualità della vita comune. In quest’ottica va l’apertura entro il 2017 di un’isola ambientale nello storico rione Monti a due passi dal Colosseo. Giovedì abbiamo presentato i risultati dell’analisi svolta in questi mesi sullo stato delle aziende municipalizzate del Comune, nelle quali abbiamo trovato una situazione di grande criticità, con sprechi ed inefficienze. Siamo di fronte a una pesante eredità del passato». Un lungo post basterà per allontanare l’ara di profonda bufera piombata su di lei e sulla giunta monocolore Movimento Cinque Stelle?

Con le parole espresse ieri su Virginia Raggi sul caso Raffaele Marra, Alessandro Di Battista ha segnato il passo rispetto ad una sua iniziale profonda difesa dell’operato del sindaco di Roma? Ancora non lo sappiamo, di certo dopo due giorni di silenzio ieri ha parlato (con sospetta medesima tempistica del collega Di Maio) con un video diffuso su Facebook e le parole sono state molto dure.«Avevo bisogno di una riflessione per non scrivere cose a caldo del quale poi magari te ne penti», è l’inizio del video postato su Facebook dall’importante membro M5s. «Quando viene arrestato un delinquente io sono sempre contento, se poi questo si era in un certo senso guadagnato la fiducia di un esponente M5S sono ancora più contento. Tutto il Movimento, ve lo garantisco, aveva suggerito e chiesto con modalità diverse a Virginia di allontanare questo soggetto – rivela Di Battista – lei si fidava di questo personaggio che per noi aveva dei tratti piuttosto torbidi. A volte siamo ingenui, si’. A volte onesta’ e ingenuità camminano assieme». Dopo l’importante confessione, Di Battista ammette anche «Quando lo hanno arrestato da un lato ero contento e dall’altro ci sono rimasto per il fatto che tutto il lavoro di tante persone possa essere pregiudicato da un soggetto che con il M5S non c’entra niente». Ok per le scelte di Grillo, nessuna linea diversa rispetto alla base del leader… basterà per superare l’empasse molto forte? (Niccolò Magnani)