Nella giornata in cui è stato condannata a 6 anni di carcere per il processo Maugeri, Roberto Formigoni non era presente nell’aula di Milano dove si è letta la sentenza di primo grado della Corte d’Assise: il commento arriva poco tramite l’agenzia Ansa e ovviamente non è positivo. «Sono ovviamente amareggiato ma sereno, una volta di più consapevole dell’assoluta correttezza del mio operato in tutti i lunghi anni di presidenza in Regione Lombardia», commenta l’ex Governatore per 4 mandati consecutivi alla guida della regione lombarda. «Mai ho lasciato che interessi personali influissero sulle mie scelte di governo della cosa pubblica – ha aggiunto Formigoni- è una sentenza ingiusta e la impugnerò, convinto che la mia piena innocenza alla fine sarà riconosciuta», commentando ancora una volta la condanna a sei anni per corruzione inflittagli al processo della clinica Maugeri. Il legale di Formigoni, Mauro Brusa, al termine dell’udienza, ha dichiarato come attenderanno le motivazioni della sentenza per ricorrere immediatamente in appello.
Il tribunale di Milano ha oggi espresso la sentenza nel caso Maugeri, in cui è coinvolto l’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni insieme ad altre nove persone, accusato di corruzione e associazione a delinquere. La seconda accusa è stata stralciata, ma è stato condannato a sei anni di carcere e alla confisca di 6,6 milioni di euro e all’interdizione dai pubblici uffici per sei anni. Insieme a lui sono stati condannati gli imprenditori Antonio Simone a otto anni e otto mesi e Pierangelo Daccò, a 9 anni e due mesi, l’ex direttore della clinica Maugeri Costantino Passerino a 7 anni e l’imprenditore Carlo Farina a 3 anni e 4 mesi. Assolti invece Nicola Sanese, Alessandra Massei, Carla Vites (moglie di Simone), Alberto Perego e Carlo Lucchina, ex direttore generale della Sanità.