Il sindaco di Roma Virginia Raggi sembra essere sempre più nella bufera politica dopo le ultime vicende che hanno riguardato la giunta del Comune di Roma. Ma secondo il sindaco di Bari, Antonio Decaro su Virginia Raggi ci sarebbe “un accanimento eccessivo da parte dei media e anche da parte della politica, sia interna al suo partito sia esterna”. Decaro, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, ha dichiarato infatti in un’intervista a Radionorba: “Un sindaco firma mille atti e si occupa di tutte le articolazioni della macchina comunale, ma mi sembra eccessivo scaricare su di lui tutte le responsabilità di quel che accade all’interno della macchina comunale”. Commentando i primi mesi di Virginia Raggi come sindaco del Comune di Roma, Decaro ha sottolineato: “Magari ci sono stati all’inizio dei problemi legati alla scelta dei collaboratori, degli assessori, ma accanirsi nei confronti di un sindaco per un bilancio che non ha avuto il parere da parte dei revisori dei conti o perché è stato arrestato un suo collaboratore e nel frattempo è stato utilizzato il fratello all’interno della macchina comunale mi sembra un po’ eccessivo e se pure ci fosse un’indagine, come mi hanno spiegato gli inquirenti, sarebbe un prelievo di sangue su cui bisogna fare le analisi, essere sottoposto ad indagini non significa essere colpevoli, dovremmo ristabilire l’ordine delle cose, oggi l’indagato è considerato colpevole, mentre abbiamo visto che nella maggior parte dei casi c’è magari l’assoluzione”.
Virginia Raggi continua ad essere al centro dell’attenzione per le vicende che hanno visto coinvolto Raffaele Marra, ex capo del personale del Campidoglio finito in carcere con l’accusa di corruzione, e riguardo alla configurazione per l’Anac di un “conflitto di interessi” per la promozione del fratello Renato Marra alla guida della direzione Turismo. Nei giorni scorsi Virginia Raggi è stata ripresa dalle telecamere mentre al Quirinale camminava in solitudine nella sala colma di persone in occasione degli auguri di Natale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ecco come Beppe Grillo sul suo blog ha commentato l’accaduto: “Quirinale: in mezzo alla quintessenza dei resti della storia d’Italia si aggira il sindaco di Roma capitale. In “mezzo” a pacche sulle spalle, discorsini di sottocchio, puntini sulle i vietati oppure troppi, pancette tonde al mercato nel tempio della democrazia. Dove, pacatamente svenduta la sovranità, restano espressioni sempre più vuote e disorientanti. Virginia Raggi non è ignorata complottisticamente, ma invisibile: come i cittadini a questo potere sempre più inconsapevole delle sue responsabilità (…) Virginia sta lì… in mezzo a quei monelli invecchiati male che la fissano per un attimo, come un barbone alla prima della scala: “oh poverina… meglio a lei che a me”. Fosse soltanto per lei mi limiterei a considerarlo un episodio di maleducazione collettiva: purtroppo è la fotografia esatta di come la casta vede i cittadini” (clicca qui per leggere tutto e vedere il video).
Sembra di vedersi ripetere la storia: Virginia Raggi e Ignazio Marino, gli ultimi due sindaci di Roma potrebbero avere molto più in comune di quanto si potesse pensare. Il sindaco M5s come Marino ha iniziato subito ad avere parecchi guai nella gestione della loro giunta: la sindaca grillina con l’aggiunta della leadership interna ben poco chiara nel suo Movimento (i problemi del Pd erano invece in altri settori). Ma resta di fondo un senso di “imbarazzo” rispetto ad ogni vicenda che praticamente ogni giorno sorge attorno alla figura e alle scelte di Virginia Raggi proprio come accadeva con Ignazio Marino nel suoi ultimi mesi da sindaco. L’ex Pd aveva tra le mani la grana “Mafia Capitale” mentre per la Raggi le tegole sono ben altre: perdita di pezzi della giunta, indagati come Muraro, arrestati come Marra e dimissioni (Raineri e compagnia), ma non solo. Dall’ambiente con le indagini sulle partecipate come Ama, fino al caos generato dalla bocciatura della legge di Bilancio del Campidoglio, forse l’unico provvedimento che in tempi brevi era stato sventolato come una giusta conquista della giunta M5s dopo che le ultime amministrazioni non avevano certo brillato nella composizione del Bilancio. Ieri poi l’ennesima tegola: a partire dal caso Marra, l’Anac ritiene «configurabile il conflitto di interessi per il caso che riguarda Raffaele Marra e la nomina del fratello alla Direzione Turismo. “Tale situazione, secondo l’Autorità sussiste sia nel caso in cui il dirigente abbia svolto un mero ruolo formale nella procedura, che nell’eventualità di una sua partecipazione diretta all’attività istruttoria», riporta una nota Ansa sulla delibera di Anac. Collegata a questo l’Anac ha anche aggiunto: «La situazione di palese conflitto di interessi di Raffaele Marra rispetto alla nomina del fratello era conosciuta dalla Sindaca Virginia Raggi, ma una tale dichiarazione non è sufficiente per rimuovere il conflitto». Il sindaco sapeva, le grande sono parecchie e il passato “alla Marino” pare ritornare dopo soli due anni…
Un altro caso Marino dunque? Sulla figura di Virginia Raggi non bastavano i problemi di carattere politico che vi abbiamo sopraelencato: ci si mette anche l’esposto del Codacons che apre un fronte poco chiacchierato nella intensa e difficile giornata di ieri a Roma ma che potrebbe portarsi dietro un “sinistro” caso “alla Marino”. ll Codacons annuncia infatti un esposto alla Corte dei Conti del Lazio in merito alle spese sostenute dall’amministrazione per un viaggio a Cracovia che ha visto protagonisti 136 studenti, accompagnati da ben 16 rappresentanti del Comune di Roma, tra cui lo stesso Sindaco. Nelle settimane scorse il Codacons aveva presentato una istanza d’accesso al Comune per conoscere i dettagli del “Viaggio della memoria 2016” a Cracovia, organizzato dal 6 all’8 novembre scorso, riporta l’agenzia Askanews. La giunta Raggi ha fornito i numeri che venivano chiesti ma secondo il Codacons tali spiegazioni non sono affatto convincenti: «Il Comune ci informa che il viaggio ha coinvolto 136 studenti di varie scuole – spiega il presidente Carlo Rienzi – Una iniziativa senza dubbio lodevole, se non fosse che ad accompagnare la scolaresca sia stata mandata una delegazione di Roma Capitale composta da ben 16 elementi: praticamente un rappresentante del Comune ogni 8,5 studenti. Un numero a nostro avviso eccessivo, e che ha portato alla crescita dei costi complessivi del viaggio: il Gabinetto del sindaco informa infatti che la spesa sostenuta dal Dipartimento Servizi educativi e scolastici per il viaggio a Cracovia ammonta a ben 146.651 euro, con volo addirittura effettuato dall’Aeronautica Militare», informa la nota del Codacons. Insomma, non siamo ai livelli dei biglietti e delle note spese di Ignazio Marino ma poco ci manca… (Niccolò Magnani)