Sul rapporto tra Stato e Comuni, la Legge di Bilancio chiusa due giorni fa al Senato ha confermato, come del resto tutti gli altri punti della Manovra di Stabilità, tutte le misure previste del modifiche avvenute alla Camera dei Deputati. Per quanto riguarda il prossimo anno che comincerà a breve, i Comuni potranno usare le risorse derivanti dalla rinegoziazione dei mutui, o dal riacquisto dei titoli obbligazionari emessi, senza vincoli di destinazione. Nel testo della Manovra si legge inoltre che è stata prorogata la possibilità per le province (che con la vittoria del No restano in un “limbo” istituzionale che andrà chiarito al più presto) e le città metropolitane di rinegoziare le rate di ammortamento dei mutui che non siano direttamente trasferiti al Ministero dell’Economia. «Aumenta dal 40% al 50%, a decorrere dal 2017, la quota del contributo straordinario a favore dei comuni che danno luogo alla fusione», si legge poi sempre sul fronte Comuni nel testo della Legge di Bilancio 2017.



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Anche il comparto delle Politiche Agricole è stato interessato dalla Manovra di Stabilità inserita nella Legge di Bilancio 2017: come ha comunicato lo stesso Ministero guidato da Maurizio Martina, sono numerose le misure inserite nel testo finale approvato in Senato, con notevoli cambiamenti anche per i prossimi anni. Si va infatti dall’azzeramento totale dell’Irpef agricola fino all’esenzione totale dei contributi previdenziali per gli under40 per i primi tre anni di attività in campo agricolo. La notizia più importante è proprio quanto cambierà sul fronte esattoriale per le politiche agricole, come sottolinea in una nota il Ministero: «Azzeramento dell’Irpef a carico di circa 400mila coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Dopo la cancellazione lo scorso anno di Imu e Irap, con questo ulteriore sgravio fiscale si arriva a una detassazione per gli agricoltori in 2 anni di oltre 1,3 miliardi di euro». Prosegue la lotta allo spreco alimentare del Governo ormai dimissionario, con altri inventivi per l’acquisto di beni strumentali per favorire la distribuzione gratuita di generi alimentari e non alimentari per limitare gli sprechi. È stato poi deciso nella Legge di Bilancio di tagliare l’aliquota sulla birra: viene infatti diminuita l’aliquota per l’accisa sulla birra, che è rideterminata a 3,02 euro ad ettolitro e per grado-Plato.



Non tutte le misure della Legge di Bilancio vengono contestate per la loro presenza nella Manovra di Stabilità da 27 miliardi circa, approvata mercoledì scorso in Senato: sono infatti anche quelle che mancano nel testo approvato dal governo con fiducia “tecnica” che fanno scattare le proteste dalle varie unioni di consumatori e associazioni. «La legge di Bilancio che sarà approvata oggi al Senato con il voto di fiducia (ad un governo dimissionario) ci consegna una legge di bilancio che a mia memoria, per la prima volta non contempla nessuna, nessuna, nessuna norma che abbia anche solo superficialmente a che fare con le politiche abitative. Zero euro per programmi di aumento di offerta di alloggi a canone sociale.Zero euro per il fondo contributo affitto, in assoluta continuità con la legge di stabilità per il 2016», sono le parole riferite ad AgenParl dall’Unione Inquilini, rappresentata dal segretario nazionale Massimo Pasquini. Il piano Casa infatti, dopo l’eliminazione della tassa sulla prima casa avvenuta ad inizio Governo Renzi non si sono viste grosse novità in tema, se si eccettuano sgravi importanti e detrazioni per ristrutturazioni ed emergenze sismiche. L’attacco di molte associazioni non va però solo contro il Governo, «Regioni e Comuni, nessuno escluso, perseguono la stessa strada di assoluta indifferenza sulla questione abitativa e sul livello di precarietà raggiunta», chiude pesantemente la nota di Unione Inquilini.



La Manovra di Stabilità licenziata dal Senato due giorni fa all’interno della giornata di fuoco per le dimissioni di Matteo Renzi ha visto parecchie problematiche e misure che in questi giorni vengono studiati dagli analisti e dagli addetti ai lavori. Come scopre e rivela il Sole 24 Ore in un focus nella giornata di oggi, la Legge di Bilancio 2017 presenta al suo interno ben 120 punti di misure che nel prossimo triennio prevedono un finanziamento corposo dello Stato: quanto lascia Renzi è molto pretenzioso e bisognerà vedere se realmente le casse dello Stato riusciranno a colpire quanto immesso nella Manovra del 2017. Si va in sostanza dalle piccole misure della spending review nel settore Arte Lavoro e Servizi o dei servizi stampa degli italiani all’estero, fino invece alle maxi misure volute da Renzi: 1,9 miliardi per il 2017 di investimenti pubblici, 1,45 miliardi per i contratti pubblici, ma anche l’Ape pensionistico, il piano Vaccini e il premio di 800 euro alla nascita o all’adozione di minore. In sostanza, tante misure, un piatto di diversi miliardi di euro che ora il prossimo governo dovrà varare e garantire come copertura.

Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2017, avvenuta al Senato mercoledì scorso 7 dicembre, con la fiducia chiesta dal governo sul testo che era già stato licenziato dalla Camera, restano vari punti in sospeso. La fiducia è stata posta sulla Manovra di Stabilità proprio per chiudere in poco tempo il lavoro sul testo in vista delle dimissioni del premier Renzi. Tra i vari punti che non sono però stati inseriti ci sono, come riporta La Repubblica, i precari Istat e gli incapienti sul bonus. I precari dell’Istat sono in mobilitazione e attendono l’inserimento in ruolo di 350 lavoratori a termine: “Prendiamo atto in queste ore che il percorso di approvazione della manovra è stato blindato”, dice il loro coordinamento aggiungendo che il relativo provvedimento dovrà “necessariamente essere oggetto di trattazione a partire dal decreto Mille Proroghe”. Resta in sospeso nella Legge di Bilancio 2017 anche il bonus edilizio relativo agli ostacoli che spesso si presentano nei condomìni dove ci sono anche proprietari incapienti: l’ipotesi, ora congelata, era quella di consentire loro di cedere i crediti alle banche.

Altre misure che sono rimaste sospese nella Legge di Bilancio 2017 riguardano anche gli enti locali e le slot machine. La Manovra di Stabilità è stata licenziata dal Senato con 166 voti favorevoli, 70 contrari e un astenuto: contiene 19 articoli, 335 interventi e 638 commi, suddivisi in 14 capitoli ed entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio. Ma non tutte le misure, rinviate dalla Camera al Senato, non sono state discusse proprio per il fatto che il governo ha posto la fiducia sul testo arrivato da Montecitorio a Palazzo Madama. Restano dunque in stand by, come riferisce La Repubblica, anche la ripartizione del fondo da circa 3 miliardi per gli enti locali: l’Anci chiede che la questione sia affrontata con un decreto legge ad hoc e il suo presidente Antonio Decaro, indica tra le priorità lo stop “ai tagli a carico delle Città metropolitane e delle Province e l’innalzamento del 75% del turn over del personale”. In sospeso, dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2017, anche la riduzione del 30% delle slot presenti nei bar e nelle tabaccherie che era prevista per il 2019.

Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2017, la Uil si dice soddisfatta che nella Manovra Stabilità siano contenute “le misure concordate nel pacchetto previdenziale previsto dall’intesa siglata tra sindacati e governo”. Ad affermarlo, si legge sul sito dell’organizzazione sindacale, è il segretario confederale della Uil Domenico Proietti. “Dopo anni di tagli al sistema previdenziale – sottolinea – è importante che siano state postate risorse pari a 7 miliardi di euro nel prossimo triennio. Di rilievo sono l’estensione della quattordicesima, che riguarderà 1,2 milioni di pensionati, l’elevazione della no tax area, che è un primo taglio delle tasse, e l’impegno a far ripartire nel 2019 la piena perequazione delle pensioni”. Proietti aggiunge che “altrettanto importante è la gratuità delle ricongiunzioni che risolverà il problema per quasi 100.000 lavoratrici e lavoratori, l’introduzione della possibilità di pensionamento anticipato per i lavoratori precoci con 41 anni di contributi, la semplificazione della normativa sul pensionamento per i lavori usuranti”. Sull’Ape invece il sindacato esprime ancora riserve anche se “è stato molto importante l’introduzione dell’Ape agevolata che consentirà di accedere, senza nessun costo, alla pensione a 11 categorie di lavoratori, a chi è in stato di disoccupazione, a chi ha una invalidità superiore al 74% e a chi assiste una persona con grave disabilità”.

E’ stata licenziata ieri la Legge di Bilancio 2017: sostituisce da quest’anno la legge di Stabilità e sarà valida per il triennio 2017-2019. L’approvazione della Legge di Bilancio 2017 vanta già più di un record, come sottolinea il Sole24ore. Il via libera infatti è stato dato con il più rapido iter parlamentare attraverso una “fiducia tecnica” con esame “monocamerale”, solo quello della Camera, visto che il Senato ha solo ratificato il testo che era stato licenziato da Montecitorio prima del referendum costituzionale di domenica scorsa. Per il governo Renzi dimissionario si è trattato dell’ultima fiducia. Il Senato ha approvato la Legge di bilancio 2017 con 166 voti favorevoli, 70 contrari e un astenuto. La Manovra di Stabilità contiene 19 articoli, 335 interventi e 638 commi, suddivisi in 14 capitoli ed entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio. Le novità della Legge di Bilancio 2017 sono varie: vanno dalle nuove regole sulle pensioni alle disposizioni sulla casa, dalle misure fiscali alle agevolazioni in materia di lavoro fino alle nuove regole sulla pubblica amministrazione e sulla famiglia.

La Legge di Bilancio 2017 è ormai realtà, ma entrerà in vigore il 1° gennaio. La Manovra di Stabilità da 27 miliardi di euro prevede una serie di misure su fisco, pensioni, famiglia, sanità e cultura e in particolare una nuova governance farmaceutica. L’incidenza della spesa farmaceutica sul Fondo sanitario nazionale resta al 14,85%, ma cambiano le percentuali sui due tetti: la farmaceutica territoriale, denominata “tetto della spesa farmaceutica convenzionata”, scende dall’11,35% al 7,96%; la farmaceutica ospedaliera, denominata “tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti”, sale dal 3,5% al 6,89%. L’istituzione dei due Fondi, che avranno a disposizione 500 milioni ciascuno, garantirà spazio ai farmaci innovativi. I criteri per la loro classificazione saranno stabilità dall’Aifa, previo parere della Commissione tecnico scientifica. Sono previste nuove norme per la sostituibilità dei farmaci biologici con i loro biosimilari e sull’acquisto dei farmaci biologici a brevetto scaduto. Novità nelle procedure pubbliche di acquisto per i farmaci biosimilari. Quando i medicinali sono più di tre sono necessari accordi con tutti gli operatori economici. Il medico non ha nessun obbligo di motivazione ed è libero di prescrivere il farmaco tra quelli inclusi nella procedura pubblica di acquisto secondo il principio della continuità terapeutica applicata ai pazienti. È stata approvata la Legge di Bilancio 2017: il voto favorevole di oggi al Senato dà il via libera ad un pacchetto di misure per rilanciare la competitività delle aziende italiane: la politica industriale torna, dunque, al centro dell’agenda politica italiana, che la sosterrà con programmi di investimento e innovazione. Lo ha assicurato il Ministero dello Sviluppo economico con il comunicato ufficiale diramato dopo il voto: “L’approvazione della Legge di Bilancio consente di confermare gli obiettivi ambiziosi del Piano Industria 4.0”, ha dichiarato il ministro Calenda, soddisfatto per il risultato raggiunto. “Il Piano prevede un impegno di risorse pubbliche che non ha precedenti nella recente storia della politica industriale del Paese”, ha assicurato Calenda. La Legge di Bilancio 2017 prevede una serie di misure per il rilancio della crescita e degli investimenti: dal credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo al potenziamento degli sgravi fiscali sul salario di produttività, passando per il rafforzamento e stabilizzazione delle misure a favore delle startup e delle PMI innovative e il significativo rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI. 

È stata approvata blindata la Legge di Bilancio 2017 con il voto di fiducia tecnica, ovvero senza emendamenti, dall’aula del Senato: ora la crisi di Governo è ufficialmente iniziata con le Dimissioni di Matteo Renzi e del suo governo che verranno ufficializzate alle ore 19 questa sera al Quirinale. Dopo l’approvazione in tempi record, arriva anche la conferma soddisfatta del premier dimissionario su Facebook: «La legge di Bilancio 2017 è stata approvata anche dal Senato. Credo sia un’ottima legge e vi invito a vedere le slide che abbiamo preparato un mese fa all’atto dell’approvazione in Consiglio dei Ministri. Stasera alle 19 sarò al Quirinale per formalizzare le dimissioni da Presidente del Consiglio dei Ministri. Sono stati mille giorni straordinari, grazie a tutti e viva l’Italia». Ecco le slide che il Governo Renzi aveva preparato un mese fa per l’approvazione alla Camera: le misure rimaste, quelle primarie e quelle secondarie, qui sotto trovate sia il link alle slide ministeriali sia tutte le misure tagliate dall’approvazione lampo di questa Manovra di Stabilità 2017. 

È stata approvata alle 14 la Legge di Bilancio 2017 con il voto di fiducia al Senato che ha fatto incassare il sì per il governo Renzi: il tanto atteso provvedimento è dunque finalmente arrivata, con larga rapidità seguendo l’intento di Renzi e Mattarella di blindare il voto per poter aprire ufficialmente la Crisi di Governo. Il governo incassa la fiducia del Senato sull’articolo 1 della legge di bilancio che contiene la parte normativa della manovra. I sì sono stati 173 i no 108 senza astenuti. Ora si passa alla votazione sugli stanziamenti dei ministeri previsti dagli articoli 2 fino al 19, incassati anche questi come apprendiamo da fonti parlamentari. Viene così approvata prima del termine ultimo – il 31 dicembre 2016 – la Legge di Stabilità discussa per mesi e ancora sotto pendenza dell’esame Ue, con la sentenza che arriverà nei primi mesi del nuovo anno. Blindate tutte le misure già approvate alla Camera due settimane fa – come potete osservare qui sotto – in modo da evitare l’esercizio provvisorio che avrebbe complicato ulteriormente una già fragile cornice istituzionale con la Crisi di Governo giunta in seguito al referendum perso da Matteo Renzi.

Nel pomeriggio si saprà la verità su questa approvazione di fiducia della Legge di Bilancio 2017: è terminata la fase di dichiarazione di voto, ora è in corso la prima chiama per il voto della Manovra. Un peso doppio dopo tutto quanto successo tra sconfitta di Renzi al referendum e dimissioni dello stesso premier. Tutti attendono il voto in Senato che non dovrebbe avere molti ostacoli dopo la mesa in fiducia tecnica, annunciata dal ministro Boschi questa mattina a Palazzo Madama. Ma di tutte le norme che rimarranno tagliate – ovvero quelle inserite nei vari emendamenti – quali sono le principali misure che invece arrivano blindate dalla Camera per essere approvate in toto? Per prima cosa la Manovra cerca di mantenere le misure della crescita, ovvero facendo slittare l’aumento di Iva al 2018, circa 15 miliardi di euro nel 2017 risparmiati. Nel collegato decreto fiscale si trovano gli interventi che finanziano parte della manovra, da Equitalia allo spesometro passando per la rottamazione delle cartelle e la voluntary disclosure. Restano ovviamente gli sgravi fiscali sull’ecobonus e la detrazione al 50% per tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia. «Più margini per gli interventi antisismici: dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 viene prevista una detrazione del 50 per cento, applicabile sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2), che nella zona sismica 3 (in cui possono verificarsi forti terremoti ma rari). La misura viene elevata se dalla realizzazione di tali interventi deriva una riduzione del rischio sismico», riporta Repubblica nel suo fondo di approfondimento sulla Legge di Stabilità. Sul fronte Lavoro e Famiglia, viene incentivata con la Manovra di Bilancio welfare aziendale e i premi di produttività con una imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali al 10%, innalzando i limiti dell’imponibile ammesso al beneficio (da 2.000 a 3.000 euro) e la soglia di reddito entro la quale esso è  riconosciuto (da 50.000 a 80.000 euro annui). «Si prevede, per il solo settore privato, uno sgravio contributivo per le nuove assunzioni con contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, anche in apprendistato, effettuate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018. Scatta solo nell’ambito di percorsi di alternanza scuola-lavoro o periodi di apprendistato: 3.250 euro annui di sgravi per massimi 36 mesi», riporta il focus dell’Ansa.

Giornata di fuoco oggi al Senato con la Legge di Bilancio 2017 che vede forse il suo ultimo passaggio in Parlamento prima dell’approvazione ufficiale: due settimane fa l’approvazione, prima del voto sul referendum costituzionale, alla Camera con tutta una serie di emendamenti e correzioni che sarebbero state valutati e aggiunti eventualmente nel testo al Senato, dopo attento esame della Commissione Bilancio. Poi però è arrivato il voto, la clamorosa sconfitta del Sì e le dimissioni di Renzi, che tra l’altro sono assai più ancorate a questa approvazione della Manovra di Stabilità dopo che il Presidente Mattarella ha chiesto al premier di “congelare” le dimissioni fino alla definitiva approvazione della Manovra di Bilancio anche al Senato. E dunque l’accelerazione in tempi record dell’iter, con la Commissione Bilancio che ha deciso così: assemblea avvierà l’esame del provvedimento alle 9,30, con la relazione e l’eventuale voto sulle questioni pregiudiziali. Sempre alle 9,30 è stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti. La prima chiama sul voto di fiducia inizierà alle 13,30. Alle 14,30-14,45 inizierà la votazione della II sezione del provvedimento con gli stanziamenti dei ministeri composto di altri 18 articoli (compresa l’entrata in vigore). Il voto finale del Ddl di Bilancio sarà con votazione elettronica, e potrebbe essere già in giornata. Mattarella pare abbia suggerito a Renzi (che voleva lasciare subito Palazzo Chigi da dimissionario) l’approvazione con fiducia tecnica: significa che, dal momento in cui il Governo è dimissionario non può essere posta la fiducia “semplice” all’esecutivo per far approvare la Legge di Bilancio, dunque si ipotizza la fiducia sul far cadere tutti gli emendamenti presentati contro la Manovra e approvarla così in tempi super-rapidi. Per questa soluzione però la Lega Nord pone subito paletti e ostruzione: «Non ci sono le basi per l’approvazione rapida della legge di bilancio al senato a meno che il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica. Non vogliamo prolungare l’agonia per ripagare gli endorsement ricevuti da Renzi in campagna elettorale», scrivono Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, presidenti dei Gruppi Leghisti.

Con l’approvazione della Manovra di Stabilità oggi al Senato – le ipotesi più rosee di Renzi è vedere la fiducia con l’ok già questa sera, rinunciando alla fiducia politica ma avanzando quella “tecnica” – potrebbe risolversi così la crisi di governo in maniera definitiva: Renzi, come ha promesso a Mattarella, salirà al Quirinale per presentare ufficialmente le dimissioni del Governo una volta rispettata la scadenza della Legge di Bilancio 2017. Ma se davvero i tempi così rapidi dovessero essere confermati, compresa la fiducia “tecnica”, significa che molte norme verranno tagliate dal testo finale: dai 50 milioni per l’emergenza sanitaria per l’Ilva a Taranto fino agli incentivi per le ristrutturazioni energetiche e antisismiche dei condomini. Poi ancora, nuove norme per limitare il gioco d’azzardo, la possibilità per le banche di spalmare su più anni i contributi del Fondo di Risoluzione, e poi anche la stabilizzazione dei precari di Iss e Istat. Insomma potrebbe saltare tutto per far approvare in modo blindato il testo come è arrivato dalla Camera. Ricordiamo che il valore complessivo della manovra è di 26,5 miliardi di euro, mentre l’effettivo espansivo sull’economia è di 12 miliardi, dato risultante dalla differenza tra il deficit programmatico del 2,3% e tendenziale (1,6%). La maggior parte delle risorse sarà utilizzata per scongiurare l’aumento dell’IVA e delle accise, ma sono previsti anche investimenti pubblici per 12 miliardi in tre anni. Il decreto fiscale legato alla manovra, cioè quello che prevede l’abolizione di Equitalia e la voluntary disclosure, è passato già al Senato senza che le commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama abbiano votato gli emendamenti e il mandato ai relatori: il testo, come riportato da La Repubblica, nella versione approvata dalla Camera è “blindato”. Prima di arrivare al voto finale, la legge di bilancio ha subito delle modifiche. Gli investimenti immobiliari per la costruzione di nuove scuole raggiungono i 100 milioni di euro, fondi che saranno erogati dall’Inail. Inoltre, resta il “bonus nido” da mille euro per tutte le famiglie che hanno un figlio nato dopo il primo gennaio 2016 e iscritto ad un asilo nido. (Niccolò Magnani)