Se si votasse domani, che scenario ci sarebbe? Secondo gli ultimi sondaggi elettorali politici prodotti da Emg Acqua per La7, l’ipotesi di un secondo turno per eventuali elezioni politiche nazionali, sarebbe molto probabile. E in quel caso gli italiani farebbero una scelta decisiva: rispetto ad due settimane fa, l’ultima volta di questo tipo di sondaggio, il partito Democratico se arrivasse in ballottaggio con il Movimento Cinque Stelle torna in vantaggio, con il 50,1% contro il 49,9%: una lotta all’ultimo voto, così pare, ma è significativo da registrare il sorpasso Pd sui grillini. Per quanto riguarda gli altri due scenari possibili, l’eventuale listone del centrodestra (che resta da capire se si presenterà effettivamente unito) uscirebbe sconfitta con entrambi i partiti maggiori nazionali; Pd 53,2% e centrodestra al 46,8%, M5s al 52,9% con Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia insieme che rimarrebbero al 47,1%. Scenari importanti, sebbene siano solo sondaggi: registrano un sorpasso dem dovuto più al calo grillino che non alla crescita del partito di governo, con la legge sulle unioni civili in discussione che potrebbero di nuovo stravolgere tutti questi scenari.



Sono stati pubblicati gli ultimi sondaggi elettorali politici 2016 che provano ad inquadrare la situazione politica attuale, con eventuali elezioni che potrebbero tenersi domani, gli italiani cosa sceglierebbero? Interessante specie per la forbice che cresce tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che ad oggi, stando agli ultimi dati di Euromedia Research, è situata a sette punti percentuali. Il Pd è al 31,5% dei consensi, mentre i grillini in picchiata scendono al 24,7%, mentre al terzo posto sale ma di poco la Lega Nord, con il 16,2%. Forza Italia cresce al 11,9%, dato più alto da iniziano anno fino ad adesso. Sotto il 10% le acque si muovono, con Fratelli d’Italia al 5,4%, Sel al 4% e Nuovo Centrodestra al 2,4%, nonostante la molta esposizione mediatica per la situazione delle Unioni civili, il partito di Alfano non cresce nei sondaggi e rimane ad quote molto basse. Il sospetto che molto delle prossime rilevazioni elettorali dipendano dal risultato del voto in Senato per il ddl Cirinnà lo potremo verificare nelle prossime settimane, ma di sicuro finora il M5s non sta guadagnando come sperava nelle previsioni della vigilia.

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