E’ difficile fare previsioni sulle prossime elezioni amministrative, che riguardano diverse grandi città italiane. Gli stessi esperti di sondaggi devono fare i conti con imprevedibili varianti. Partiamo da Milano, dove il centrosinistra è uscito con una chiara indicazione dalle primarie, quella di “mister Expo”, di Giuseppe Sala. Ormai tutti dicono che ha vinto, ma non stravinto. Oppure che ha vinto a metà. Nicola Piepoli, grande esperto di previsioni e sondaggi, acuto analista politico, cerca di fare un punto ragionato su quello che può avvenire.



Piepoli, a Sala il centrodestra ha contrapposto un altro manager, un altro tecnico, un altro ex “city manager” per essere precisi, cioè Stefano Parisi. Sembra che si sia arrivati alla “democrazia dei manager”. Ma a parte questa considerazione chi è, a suo parere, il favorito?

Ripeto alcune considerazioni già fatte sulla base, ovviamente, anche di ricerche. Giuseppe Sala è la persona che ha assicurato 4 punti di Pil a Milano. E’ l’uomo che ha portato ricchezza e questo i milanesi non se lo dimenticano. E non lo dimenticheranno al momento del voto. Per questa ragione il favorito è lui.



Alcuni analisti di politica osservano che Sala e Parisi sembrano interscambiabili. Avrebbero potuto essere tutti e due i candidati di entrambi gli schieramenti.

Io vorrei dire che mi sembrano, e credo che siano, due brave persone. Certo l’impatto è quella di avare davanti un viso da burocrate. Un viso che magari si ricorda poco, che non ti diventa subito familiare. Bisognerà farlo conoscere con ripetute immagini televisive. La considerazione, ripeto, vale per entrambi i candidati. Ma fatta questa valutazione, c’è sempre il risultato che Sala ha ottenuto, con la ricchezza che ha portato a Milano, la visibilità e il successo dell’Expo. E’ una carta vincente rispetto a Parisi. E’ questo che fa testo.



A suo parere, quindi, quanto può valere adesso Parisi in percentuale?

Difficile dirlo in una simile circostanza. E’ comunque molto lontano da Sala. In sintesi si potrebbe al momento dire che Parisi vale poco. A volte penso che Silvio Berlusconi abbia voluto fare un favore alla sinistra in questa circostanza, perché alla fine, in questo modo, pensa che lo lascerebbero stare tranquillo.

C’è chi arriva a dire che Berlusconi, sotto sotto, faccia quasi il tifo per Sala.

Difficile rispondere e fare considerazioni al proposito.

Ma ci può essere una variante a questo schema. Se a sinistra del centrosinistra, come si ipotizza, si minaccia e si dice, si formasse un’altra lista con Pippo Civati candidato che cosa succederebbe?

In questo caso la partita potrebbe riaprirsi, non c’è dubbio. E lo stesso Parisi entrerebbe in gioco.

Ma si potrebbe verificare a Milano un fatto simile a quello che è avvenuto in Liguria?

Non credo, non fino a questo punto. L’impatto di una lista di sinistra a Milano sarebbe inferiore rispetto a quella delle regionali in Liguria.

Se ne deduce che nemmeno Civati valga molti punti in percentuale?

Vale indubbiamente qualche punto. Ma, se ci si pensa con attenzione, alla fine Sala arriverebbe sempre al ballottaggio e a quel punto la partita si dovrebbe considerare chiusa. Per la considerazione di fondo che abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare, cioè quella dei quattro punti di Pil che Milano ha guadagnato con l’Expo.

Non occorre vedere anche quanta astensione ci sarà nelle votazioni di Milano?

Non credo che a Milano, per le comunali, ci sarà l’astensione che ha caratterizzato le ultime elezioni, di diverso tipo, in Italia. A Milano, per il comune, non ci si astiene, si va a votare.

Spostiamo il discorso sulle amministrative a Roma. Qui il problema appare molto più complesso.

A Roma c’è una situazione veramente difficile, compromessa sotto alcuni aspetti.

Il centrodestra ha verificato persino Rita Dalla Chiesa, ma è arrivato subito un rifiuto. C’è chi pensa adesso a un ritorno sulla scena di Guido Bertolaso, l’ex presidente della Protezione civile. Che ne pensa?

Devo sinceramente dire che Bertolaso non l’abbiamo proprio testato, almeno per il momento. Non so rispondere a una domanda sull’impatto che potrebbe avere in queste elezioni amministrative tanto complicate.

Sul versante del centrosinistra, c’è invece Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera e candidato a sindaco della capitale.

Credo che Giachetti vincerà le primarie del centrosinistra. Poi ci sono troppe varianti nella situazione di Roma per formulare un ipotetico risultato. Roma è veramente in una situazione difficile.

(Gianluigi Da Rold)