“Pensare che la stepchild adoption sia l’unica soluzione possibile al tema dei figli biologici di un genitore omosessuale è un modo ideologico di affrontare la questione. In Svizzera, dove non vige uno stato islamico come da noi, hanno stabilito che il diritto da tutelare sia quello del bambino e non quello dell’adulto”. Sono le parole di Alfredo Bazoli, deputato del Pd, che sta lavorando per trovare una mediazione all’interno del partito, che deve venire prima degli stessi accordi trasversali. Bazoli risponde così al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che domenica si è rivolto ai cattolici del Pd dicendo: “Dipende cosa faranno i grillini e il coraggio dei cattodem, io sono a favore dei diritti patrimoniali, ma contrario alle adozioni. Mi auguro che si riapra la partita”.



Che cosa risponde all’appello di Alfano ai cattolici del Pd?

Ritengo che l’intesa vada trovata all’interno del Pd. Vorrei prima cercare una mediazione all’interno del partito, anziché spaccarlo attraverso queste offerte che vengono da Alfano o da altri. Va evitata una divisione anche sulla stepchild adoption.



A questo punto del dibattito c’è ancora il tempo per trovare una mediazione nel suo partito?

Prima di iniziare le votazioni ci sono ancora due giorni, e quindi un po’ di tempo ancora c’è. In questo momento la palla è al gruppo del Senato. E’ chiaro che ci vuole anche la regia del partito, attraverso una scelta precisa, in modo da trovare la mediazione capace di garantire il consenso più largo possibile.

Quali sono gli umori tra i cattolici del Pd sulla stepchild adoption?

Sul tema dei minori in realtà c’è una sensibilità trasversale. Noi stiamo cercando di fare in modo che questa sensibilità trovi un’adeguata rappresentazione anche delle scelte legislative che dovrà fare il Pd sul tema delle unioni civili e soprattutto delle adozioni. Noi stiamo lavorando su questo come cattolici ma anche insieme a tanti laici.



Che cosa ne pensa della polemica sull’appello al voto segreto del cardinal Bagnasco?

Se il cardinal Bagnasco avesse evitato di usare quelle parole sarebbe stato meglio. Ritengo però che ci sia stata una reazione un po’ spropositata ed eccessiva. Bagnasco ha pronunciato quelle parole in modo del tutto informale, a margine di un convegno cui aveva partecipato. Sono convinto inoltre che in tutta questa vicenda la Chiesa abbia tenuto un comportamento assolutamente rispettoso del ruolo della politica e del Parlamento.

Lei aveva partecipato al Family day?

No. In primo luogo perché ritengo contraddittorio per un parlamentare partecipare a manifestazioni che puntano a condizionare lo stesso Parlamento. Inoltre temevo che il Family day potesse in qualche modo esacerbare le posizioni, mentre sto lavorando per trovare una mediazione possibile anche all’interno del Pd. Una mia partecipazione sarebbe stata quindi contraddittoria anche rispetto al ruolo che sto svolgendo adesso.

Concretamente quale mediazione si può trovare sulla stepchild adoption?

Sul tappeto ci sono diverse ipotesi. Una consiste nel rinviare la discussione nella sede più appropriata, cioè nella riforma organica di tutti gli istituti paragenitoriali come adozioni, affido, insieme al tema dell’adozione del figliastro o stepchild adoption. Vediamo quindi prima il tema delle unioni civili, e poi mettiamoci ad affrontare con calma quello delle adozioni. Se invece si vuole arrivare fino in fondo con la stepchild adoption nel provvedimento che stiamo esaminando adesso, ci sono delle ipotesi di mediazione contenute in emendamenti presentati al Senato.

 

Quali altre soluzioni sono possibili per il figlio biologico di un genitore omosessuale?

E’ sacrosanto e doveroso garantire la cosiddetta continuità affettiva del minore che si trova a crescere in una famiglia omosessuale. Esistono diverse possibili modalità perché ciò avvenga. I difensori della stepchild adoption affermano che questa norma configura la pienezza dei diritti del minore nei confronti dell’adulto. In realtà però non è esattamente così.

 

Perché?

La stepchild adoption garantisce all’adulto il diritto di poter adottare il minore. Se dunque il partner del genitore biologico non esercita il suo diritto di chiedere l’adozione, il minore rimane privo di qualunque diritto e di qualunque tutela nei confronti di quella persona. In Svizzera, dove non vige uno stato islamico ma sono più pragmatici di noi, hanno stabilito che non esiste un diritto dell’adulto a diventare genitore adottivo, bensì un diritto del bambino che scatta automaticamente nei confronti dell’adulto con il quale vive il genitore biologico.

 

E’ il modello che potrebbe adottare anche l’Italia?

Io ritengo che si debba parlare di questi temi. Invece si è scelto di portare avanti una discussione ideologica per cui sembra che l’unica soluzione possibile sia la stepchild adoption, mentre tutti gli altri sono palliativi. Se vogliamo entrare veramente nel merito occorre però una riforma organica degli istituti paragenitoriali, con cui si affronti anche questo tema.

 

(Pietro Vernizzi)