“Sono contrario alla stepchild adoption e mi auguro che tutti quelli che la pensano come me restino contrari, a prescindere dal fatto che il voto sia segreto o palese, perché su questi temi di tutto abbiamo bisogno meno che del coraggio dei pusillanimi”. Lo rimarca Giuseppe Fioroni, deputato del Pd ed ex ministro dell’Istruzione. Ieri si è tenuta una lunga riunione tra il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e altri esponenti del Pd per trovare una mediazione tra la maggioranza del gruppo e le istanze di quanti chiedono di modificare il ddl Cirinnà. Domenica il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si era rivolto a 5 Stelle e cattolici del Pd chiedendo loro di votare contro la stepchild adoption.
Onorevole Fioroni, che cosa ne pensa dell’appello del ministro Alfano?
Alfano è un amico, ma i segnali di fumo vanno bene per gli indiani mentre noi facciamo politica. Il fronte di quanti dicono no alla stepchild adoption è vasto e il Pd ha garantito la libertà di coscienza. La vera questione è fare prevalere la saggezza popolare e il buonsenso. Ciò porta a non inserire in una legge buona una norma che non c’entra, crea un dibattito fuorviante e introduce temi che non sono propri dell’argomento di cui stiamo parlando.
Quali sono in questo momento gli umori tra i cattolici del Pd?
Non faccio mica lo psicanalista.
Quando è vasto tra i cattodem il fronte delle persone contrarie alla stepchild adoption?
Io sono per la libertà di coscienza, quindi non tengo il pallottoliere di chi è a favore e di chi è contro. Personalmente sono contrario alla stepchild adoption. Mi auguro che tutti quelli che la pensano come me restino contrari, a prescindere dal fatto che il voto sia segreto o palese, perché su questi temi di tutto abbiamo bisogno meno che del coraggio dei pusillanimi.
Con il voto segreto sulla stepchild adoption aumenterebbero i favorevoli o i contrari?
Non mi sono posto il problema, perché credendo profondamente nella vera libertà di coscienza uno si alza, dichiara il proprio voto e ne spiega le motivazioni. Un grande partito come il Pd deve far sentire a casa propria anche i tanti elettori che la pensano come me anche se magari al suo interno non sono la maggioranza.
Sul voto di coscienza dei senatori possono esercitarsi forme di pressione indiretta?
Guai pensare che il voto di coscienza sia tale solo in apparenza in quanto potrebbe essere influenzato dagli umori, dai comportamenti, dalle pressioni e dalle ripercussioni. Credo che sarebbe una follia se qualcuno orientasse i propri comportamenti sulla bussola delle proprie convenienze anziché su quella delle proprie convinzioni. Su questi temi c’è la libertà di coscienza perché non ci può essere una convenienza.
Il ministro Lorenzin ha proposto di stralciare il tema delle adozioni e fare una legge ad hoc. Può essere una buona idea?
E’ una proposta che personalmente avevo avanzato tre mesi fa. Mi fa piacere che il ministro Lorenzin la pensi come me. In realtà non serve neanche fare una legge ad hoc, basterebbe modificare le poche righe sulle adozioni come avevo proposto tre mesi fa.
L’onorevole Alfredo Bazoli ha proposto di mettere al centro il diritto del minore a essere adottato, anziché il diritto dell’adulto ad adottare. E’ d’accordo con lui?
Ho grande stima per l’onorevole Bazoli. Credo però che la legislazione che noi stiamo mettendo in piedi debba essere improntata a garantire i diritti dei minori che debbono ancora nascere e che non devono essere espressione del mercimonio della donna e dell’utero in affitto. Siccome i nascituri non hanno voce, devono avere la nostra voce, che si fa espressione del diritto naturale del nascituro ad avere un papà e una mamma.
Lei ha anche proposto un referendum. Perché?
Siccome sono un profondo sostenitore della libertà di coscienza, ritengo che i parlamentari si stiano arrogando il diritto di decidere una questione che spetta intimamente alla coscienza dei cittadini, quali sono tutti i temi di bioetica dell’oggi e del domani. Un referendum preventivo di indirizzo sui temi di bioetica darebbe al Parlamento l’orientamento prevalente delle coscienze degli uomini e delle donne di un Paese. Bastava inserire nell’articolo 33 della Costituzione che sui temi di bioetica è previsto un referendum consultivo.
Alcuni senatori hanno anche sollevato la questione dell’incostituzionalità della procedura seguita nel portare il ddl Cirinnà in aula. Condivide questo rilievo?
Non faccio il costituzionalista. Il problema non riguarda né le norme né i cavilli. Il tema è talmente delicato che bisogna dedicarvi il massimo dell’attenzione. E’ la stessa cosa che penso quando vedo il mio simpatico amico Calderoli che fa l’allenatore di canguri, preparando 5mila emendamenti con l’algoritmo su un tema delicato come questo. Non serve fare l’allenatore dei canguri per interrompere il dibattito, perché chi ha a cuore una buona legge deve avere a cuore un buon dibattito.
(Pietro Vernizzi)