È tempo di processi dopo il fallimento del voto sul ddl Cirinnà per le unioni civili: la legge non solo non viene votata oggi, con i canguro del tutto bocciato dalle opposizioni e parte del Pd, l’ala cattolica, ma viene addirittura rinviato a settimana prossima, cercando una quadra che finora non c’è stata e sopratutto facendo un passo indietro rispetto al contenuto completo della legge. Ma ora appunto il Pd si riversa contro chi ha tenuto le fila delle trattative con i grillini che di fatto si sono rivelate inefficaci, dato che proprio il M5s ha tolto il suo appoggio al voto della norma Marcucci. Sono Monica Cirinnà, proprio la relatrice del ddl tanto discusso, e Salvatore Lumia, i due senatori che aveva contatti con il movimento grillino: «la loro gestione è stata ingenua, ma anche tutti noi abbiamo fatto l’errore di non fermarli in tempo. Era chiaro che i 5 Stelle hanno l’obiettivo principale di colpire e affossare Renzi: a loro del merito delle unioni civili non interessa un fico secco. Allora meglio stralciare la stepchild adoption e salvare il resto della legge, rischiamo di giocare la stessa partita dei Dico, dobbiamo evitarlo», afferma un senatore Pd ai colleghi della Stampa, celando il nome per non voler contribuire ad intessere il clima politico già piuttosto infuocato in queste ore.
Mattinata folle in aula al Senato con il voto sulle unioni civili del dd Cirinnà che alla fine vien rinviato di una settimana, su richiesta del Partito Democratico rimasto di colpo accerchiato senza alleati. Il canguro viene così quasi definitivamente bocciato senza neanche essere votato: una volta che la Lega Nord ha tolto ieri i 4500 emendamenti “d’ostruzione” e a quel punto è crollato tutto l’impianto (oggettivamente deboluccio) del Governo, con il Movimento 5 Stelle che si è sfilato dal voto andando contro la norma Marcucci. Il rinvio è stato deciso per mercoledì 24 febbraio per l’esame al Senato del testo sulle unioni civili, con la conferenza dei capigruppo ancora in corso che ratificherà molto probabilmente questa decisione, con Pd e Ncd d’accordo questa volta. «Ieri abbiamo registrato un fatto politico nuovo, un gruppo che sembrava favorevole ad un iter del provvedimento ci ha ripensato. Quindi serve un lavoro di riflessione per riannodare dei fili politici», afferma Luigi Zanda, capogruppo Pd. La minoranza di cattolici democratici, con l’intervento della senatrice Rosa Maria di Giorgi che getta ancora acqua sul fuoco con queste dichiarazioni all’Ansa: «Dobbiamo vedere in questo lasso di tempo quali saranno i soggetti davvero affidabili con cui mandare avanti questa legge. Ora vedremo cosa accadrà, non escludo un ritorno del testo in Commissione. Probabilmente si dovrà ripensare, comunque, un percorso parlamentare».
E alla fine il caos regna: il ddl Cirinnà vive in questi momenti di voto in Senato una situazione paradossale e le unioni civili si allontanano dall’approvazione. Intervenendo per primo, il capogruppo Pd Luigi Zanda chiede dopo il fallimento di tutte le trattative sia per votare il super canguro, si è sfilato il M5s, sia per un accordo interno al Pd per scalciare la stepchidl adoption, il rinvio di tutto al presidente del Senato Pietro Grasso. In sostanza, senza accordi si va verso il rinvio del voto di qualche giorno con la riflessioni che potrebbero portare ad una quadra, quella stessa che in questi giorni schizofrenici non hanno permesso. Ma subito dopo l’intervento di Zanda, è caos: Calderoli elenca le violazioni del regolamento e attacca il presidente del Senato Grasso che avrebbe potuto evitare tutto il caos sul canguro definendolo incostituzionale in questo frangente specifico. Poi anche Romani di Forza Italia attacca il governo dicendo che la modalità di percorso non sono accettabili e il rinvio del voto lo dimostra; infine anche il Movimento 5 Stelle annuncia come sia del tutto contrario con il rinvio, e che ora mancherà di sicuro l’appoggio per il canguro, essendo venuta meno la campagna di ostruzionismo della Lega Nord. Accusa finale del Pd, il rinvio arriva per l’ennesimo dietrofront del M5s (Matteo Ricci, vice presidente del Pd in diretta a Rai New 24). Come vi dicevamo, è caos e caos resterà ancora per molto.
È caos. Il ddl Cirinnà in Senato ieri ha visto il punto di massima distanza tra le parti in Aula con il Partito Democratico che viene attaccato da tutte le parti. Da Forza Italia e Lega Nord per non avere rispettato il patto tra gentiluomini di inizio discussione sulla legge delle Unioni Civili – dopo aver ritirato i 5mila emendamenti, il nodo Marcucci “super canguro”; dal Movimento 5 Stelle che in extremis ieri ha tirato un brutto scherzo ai colleghi dem ritirando l’appoggio al voto del canguro e chiedendo come la Lega la discussione in separate parti dei punti interni all’emendamento Marcucci, ovvero di discutere di stepchild adoption senza farla approvare in due passaggi di voto con la scorciatoia del canguro. E infine, la frattura interna dello stesso Pd, con i cattodem che continuano imperterriti a chiedere lo spacchettamento della norma Marcucci per far arrivare al voto l’emendamento Lepri che prevede l’affido forzato al posto della stepchild adoption. In tutto questo marasma il capogruppo Luigi Zanda prova a tirar le fila con un Renzi ancora troppo defilato (prima in Africa e ora in Argentina nei momenti più caldi): «C’è la vulgata che con l’emendamento Marcucci si elimina la discussione. Ne eliminerà la metà, voteremo tutti gli articoli, compreso l’articolo 5 a voto segreto. Il provvedimento può essere discusso in tutte le parti». L’impressione è che questa mattina, con le votazioni che riprendono alle ore 9.30 a Palazzo Madama, il super canguro abbia molte meno chanches di ieri. E con questo allora l’avrebbero vinta i cattodem, oltre che Area Popolare. Renzi cosa dirà?
Battaglia anche da Ignazio Marino, ex sindaco di Roma, contro il PD. Il politico ha scritto su twitter chiedendo che “sulle unioni civili il Partito Democratico sia coerente”, allegando un suo intervento all’Huffington Post in cui dimostra che il ddl Cirinnà rientra fra le priorità dell’Italia. Diversa la posizione di Giorgia Meloni che ha affermato su facebook che “il ddl Cirinnà è un grande bluff perché non ruota attorno ai diritti degli omosessuali ma attorno a quelli dei bambini, perché la legge serve quasi esclusivamente ad introdurre il diritto di adozione da parte delle coppie gay”. Il messaggio è stato accompagnato da un video di Giorgia Meloni in cui spiega le proprie motivazioni. “l’Italia deve sapere che è su questo che si vota. La cosa più ridicola che fa il Governo Renzi è voler introdurre le adozioni per le coppie omosessuali senza dirlo, inventando questo escamotage della stepchild adoption”. Continua a ribadire la Meloni che i diritti dei bambini devono essere messi davanti a tutto, anche ai desideri personali.
Sono passate almeno due ore dall’inizio delle votazioni al Senato sul ddl Cirinnà: la legge sulle Unioni Civili in Senato sta tenendo tutti col fiato sospeso per una serie incredibile di fratture, diplomazie tentate e riuscite, emendamenti, canguri e cangurini. Tradotto, un caos incredibile con un risvolto dell’ultim’ora: la Lega, per provare a cambiare le carte in tavola, porta davanti al Presidente i suoi 500 emendamenti che fa rimanere in gioco, eliminando i 4500 altri che erano attivi fino a poco fa e che avevano creato il problema del canguro Marcucci. Ma a questo punto, con il Pd che tentennava nel ritirare la norma che avrebbe potuto far chiudere la partita in poche votazioni a favore del Governo, insorge il Movimento 5 Stelle che ribalta le sorti della incredibile e un po’ assurda situazione. I senatori grillini intervengono e annunciano di non votare il canguro e che invece, come farà la Lega nord, intendono votare lo spacchettamento del canguro per poter affrontare al meglio i vari articoli della legge Cirinnà. Ma a questo punto la stepchild adoption, il vero nodo della discordia, rischia di saltare con i cattodem e le opposizioni che parrebbe vedere una prima vittoria contro l’ala forte del Pd. La situazione cambierà ancora una volta?
Le votazioni sono pronte, a breve il Senato apre al ddl Cirinnà che potrebbe arrivare al voto decisivo se nelle prime battute il “super canguro” venisse accolto dall’aula. La legge sulle Unioni Civili arriva alla grande prova del nove: da oggi potremmo saperne di più sulle varie questioni apertissime di questi mesi: la frattura multipla interna al Pd, le scelte non chiarissime del Movimento 5 Stelle, la versione dei cattolici e l’accordo/disaccordo tra le opposizioni. Tutto sul tavolo, col rischio fortissimo di emendamento Marcucci passato che eliminerebbe quasi tutte le situazioni nodose della legge, dalla stepchild adoption in giù; non si è infatti arrivati ad alcuna intesa Pd-Lega sui vari emendamenti e ora, per vedere una discussione in aula, rimane aperta ancora l’ultima possibilità avanzata da alcuni cattolici dem, ovvero spacchettare il canguro per potete permettere alcune decisioni sulla questione adozioni. “Noi siamo contro il gatto che una legge non discussa in commissione non sia discussa anche in Aula”, afferma la senatrice cattodem Maria Di Giorgi all’Ansa. Sta per cominciare ora la prima votazione in Aula.
La crisi è duplice sul ddl Cirinnà, che oggi pomeriggio andrà in votazione al Senato dalle 16.30 in poi: le legge sulle Unioni Civili sta dividendo le forze in Parlamento ma anche il Partito Democratico stesso. Mentre si cerca in extremis un accordo per non arrivare all’emendamento “canguro” di Marcucci, con una riunione Pd, Ap e Lega Nord sul nodo degli emendamenti, all’interno del partito di maggioranza volano anche alcuni insulti diretti dal eurodeputato Daniele Viotti contro l’area dei cattolici democratici che sta cercando di evitare l’approvazione della norma sulla stepchild adoption: “La dico semplice, ma non mi vengono altre parole: i senatori Di Giorgi, Lepri e i cattodem hanno rotto il…”, ovviamente completando come potete pensare benissimo da soli. Situazione molto complessa, con l’alternativa che sta avanzando in queste ultime ore prima del voto in aula che proporrebbe uno spacchettamento singolo dei vari punti del nodo Marcucci; i cattodem infatti, come anche Area Popolare e Ncd, contestano la possibile approvazione del canguro che annullerebbe di fatto l’emendamento Lepri che intendeva sostituire la stepchild adoption con l’affido forzato.
Oggi il voto in Senato del ddl Cirinnà potrebbe essere quello positivo: ormai quasi tutti sanno che sulla legge delle Unioni Civili pende l’ipotesi del super canguro, ovvero dell’emendamento Marcucci che potrebbe, se votato, far decadere tutti gli altri emendamenti “simili”, bloccando di fatto l’ostruzione parlamentare (ma anche la discussione su punti chiave della legge come la stepchild adoption). Ebbene, le votazioni inizieranno alle 16.30 (qui sotto trovate anche la possibilità di vederla in diretta streaming video) ed ecco l’ordine del giorno generale con tutti gli interventi principali stilato ufficialmente dalla Presidenza del Senato: tutte le discussioni legate al ddl Cirinnà, iniziando dagli interventi per gli emendamenti Manconi e Corsini sulla disciplina delle unioni civili; poi Giovanardi con l’introduzione nel codice civile del contratto di convivenza e solidarietà. Seguono gli interventi per emendamenti di Barani e Mussolini sulla disciplina dei diritti e doveri di reciprocità dei conviventi e poi il più atteso e discusso emendamento “canguro” di Marcucci con le modifiche al codice civile in materia di disciplina delle unioni civili e patti di convivenza. I successivi saranno gli emendamenti Lumia, Sacconi, Romano, Malan e Caliendo, su tutti gli altri punti della legge, che potrebbero però essere inutili se venisse votata e passata la norma Marcucci, dato che stralcerebbe tutti i successivi.
È forse il giorno decisivo per il ddl Cirinnà dato che in mattinata oggi in Senato riprendono le votazioni sugli emendamenti presentati alla Legge sulle Unioni Ciivli e il primo in calendario è quello più importante di tutti, arbitro in pratica della partita sulla Legge Cirinnà. Il cosiddetto emendamento “super canguro” firmato dal renziano Marcucci in pratica contiene al suo interno tutti gli emendamenti principali della legge e se dovesse passare farebbe decadere tutti gli altri emendamenti che hanno attinenza con quei temi. Grossissime polemiche con l’iter dell’aula che sta arrivando ad un punto che alla vigilia volevano (siamo sicuri?) evitare tutti e che sta già portando numerose polemiche contro il governo Renzi. Neanche il vertice Zanda-Boschi-Marcucci è servito a sbloccate la situazione, con il capogruppo Pd al Senato che ha annunciato “dobbiamo procedere con grande prudenza, lavoriamo per trovare una posizione unitaria nel Pd e per mantenere un rapporto solido con l’Aula e con altri gruppi perché è importante che ci sia la maggioranza più ampia possibile sul ddl”. Nello stesso tempo, sempre Zanda ha dichiarato che la la seduta di oggi del Senato è molto importante perché influenzerà l’andamento dei lavori sulla Legge Cirinnà: dunque cosa accadrà? Si cercherà fino all’ultimo un accordo non solo sugli emendamenti – ma sembra del tutto naufragato il patto dei gentiluomini con la Lega – ma anche sul voto segreto e sulla stepchidl adoption, per non rompere il fronte interno al Partito Democratico dei cattolici. Replica piccata del senatore Calderoli, Lega Nord: «I dem sanno bene che tutti gli emendamenti che noi presentiamo sono suscettibili di voto segreto, hanno la certezza di resistere su 10 voti segreti, su cento è tutt’altra questione. Ecco perché ricordano al trucco del canguro, così ci impediscono il dibattuto e chiudono al Senato ogni spazio emendativo».