Gli italiani bocciano le norme del governo sulle pensioni di reversibilità. E’ questo il risultato degli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 realizzati da Euromedia Research per il programma di Rai Tre Ballarò, rilevazione secondo la quale la fiducia nel governo Renzi è al 29%. Alla domanda “Secondo Lei, è giusto o sbagliato che a giustificare l’erogazione delle pensioni di reversibilità non siano più i contributi versati durante tutta la vita lavorativa da parte del lavoratore morto prematuramente, ma lo stato di bisogno dei familiari e quindi il loro reddito (l’Isee, l’indicatore del reddito equivalente)?” il 63,8% ha infatti risposto “Sbagliato. Si deve tener conto dei contributi versati” contro il 26% che ha invece affermato: “Giusto. E’ un intervento che mira a ridurre sprechi e duplicazioni” (Non sa/Non risponde 10,2%). Gli italiani hanno bocciato anche un’altra ipotesi sempre sulle pensioni di reversibilità. E’ stato chiesto infatti “Lei condivide o meno la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità al fine di contrastare, con nuovi provvedimenti, la povertà (ad esempio con un sostegno al reddito pari a circa 80 euro al mese per un milione di poveri/320 euro al mese per 280 mila famiglie di 4 persone)?”. Risposta: No per il 58,6%; Sì per il 27,4%; Non sa/Non risponde per il 13,5/14,0%.
C’è anche la classifica sulla fiducia degli italiani nei ministri negli ultimi sondaggi politici elettorali 2016, realizzati dall’Istituto Piepoli per l’agenzia di stampa Ansa e Sky TG24. Ecco che cosa ha risposto il campione intervistato: Graziano Delrio, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti (54%), Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia e Finanza (53%), Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali e Turismo (52%), Maurizio Martina, Ministro dell’Agricoltura (49%), Roberta Pinotti, Ministro della Difesa (47%), Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute (46%), Andrea Orlando, Ministro della Giustizia (45%), Marianna Madia, Ministro della Semplificazione e Pubblica Amministrazione (43%), Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico (41%), Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente (40%), Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro (40%), Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione e Ricerca Scientifica (39%), Maria Elena Boschi, Ministro delle Riforme e Rapporti col Parlamento (37%), Enrico Costa, Ministro per Affari Regionali e alla famiglia (36%), Angelino Alfano, Ministro dell’Interno (31%).
Tempo di elezioni per la città di Roma, e le varie correnti politiche, in lizza per piazzare il proprio rappresentante nella carica di sindaco, si sprecano a sottolineare il malcontento dei cittadini per le passate gestioni. Ma sarà davvero così? Stando ai sondaggi pubblicati su www.termometropolitico.it sembrerebbe proprio di si. Alla domanda, infatti, ‘quanto in generale è soddisfatto di come di vive oggi a Roma?’ rivolta a un campione d’interessati, per ovvie ragioni di natura residenziale, ‘poco o per nulla’ è stata la risposta della maggioranza. Ben il 75% per la precisione, hanno dato questa risposta, con picchi di 85% considerando i partecipanti al sondaggio nella sola fascia degli adulti. Andamento simile nella variante in cui viene chiesto se ci sia stato un peggioramento delle condizioni di vivibilità della città eterna rispetto a 6/7 anni fa, con il 75% di cittadini convinti dell’inasprimento delle condizioni attuali. E a fronte di questo dato, quale sarà il sentiment condiviso dalla maggioranza dei romani rispetto alla situazione politica della città? Un sondaggio in tema è stato posto anche a questo riguardo. Il risultato, prevedibile, è che il 54,7% dei cittadini prova rabbia, seguiti dal 32,6% che sono annegati nella delusione e lo sconforto. Da sottolineare la fascia degli inguaribili ottimisti, che anche se ridotta all’osso di un esiguo 7,4%, si dichiarano speranzosi rispetto alle loro aspettative di miglioramento, il tutto senza pensare di cambiare città, ovviamente.
Il Partito Democratico consolida la propria posizione al primo posto nei sondaggi politici elettorali 2016. Sono diverse le rilevazioni sulle intenzioni di voto degli italiani e tra queste c’è anche quella realizzata dall’Istituto Piepoli per l’agenzia di stampa Ansa e Sky TG24. Al campione di italiani intervistato è stato chiesto di indicare per quale lista voterebbe alla Camera dei Deputati se oggi fosse chiamato a votare per le elezioni politiche. E gli elettori hanno risposto in maggioranza per il Pd (33%). Secondo i sondaggi politici elettorali 2016 partito il Movimento 5 Stelle con il 26,5%, che perde però lo 0,5% rispetto alla rilevazione della settimana precedente. Terzo posto per la Lega Nord con il 14,5%. Seguono Forza Italia all’11%: il partito guadagna lo 0,5%. Poi Fratelli D’Italia al 4,5%, Sinistra Italiana al 3,5% e Nuovo Centro Destra -Ncd Alfano al 2%. Infine l’% dei voti andrebbe ad altri partiti di Centrosinistra, lo 0,5% ad altri partiti di Centrodestra e il 3,5% ad altri partiti.