In aula al Senato si torna domani e di canguro per le Unioni Civili ovviamente si continua a parlare: dopo aver visto anche negli scorsi giorni cosa è e come può funzionare il super canguro a firma Marcucci (ma in passato fu Esposito per Italicum e Cociancich per il ddl su riforma costituzionale). Ebbene, di canguro si torna a parlare anche per l’ennesimo voto di domani, visto che la maggioranza ancora non ha trovato un modo per un accordo certo da mandare la legge Cirinnà alla Camera con successo. Renzi e la maggioranza dem al momento spinge, come abbiamo scritto qui sotto, per un maxi emendamento con voto di fiducia e con lo stralcio della stepchild adoption. Non si dice in giro, ma in realtà sarebbe un alto canguro, un super canguro non detto dopo le critiche raccolte settimana scorsa ma che nei fatti si adatta perfettamente per questo maxi emendamento del Governo in studio in queste ultime ore. C’è chi però continua a denunciare questa pratica dicendo che è anti democratica e incostituzionale (anche se abbiamo ricordato anche nei giorni scorsi come sia prevista dal regolamento del Parlamento): è Luigi Di Maio, membro del Direttorio M5s e leader in pectore dei grillini. «Il presidente del Consiglio non è capace neanche di portare a casa una legge sulle unioni civili perché il suo partito è spaccato. Questo supercanguro ne è una riprova, è un’autostrada verso la dittatura», in una intervista a In Mezz’ora su Rai 3. Parole dure per un provvedimento che rimane comunque molto discusso e discutibile.
Si riapre la settimana per un nuovo voto sul ddl Unioni Civili e rispunta l’ipotesi di un nuovo emendamento canguro: si tratterrebbe del sempreverde emendamento Marcucci o è in programma un’altra norma? Riavvolgiamo il nastro e mettiamo ordine: mercoledì 24 febbraio si terrà forse il voto decisivo al Senato per il ddl Cirinnà, la legge sulle Unioni civili che sette giorni fa non è passata proprio per una frattura in Parlamento sull’utilizzo del canguro, ovvero quella norma che porta con sé molti articoli della stessa legge a cui si emenda, con la particolarità di stralciare, se votato, tutti i futuri emendamenti simili a quegli articoli o che trarranno le medesime questioni. Tradotto, un modo per eliminare l’ostruzionismo parlamentare e fare approvare in tempi rapidi una legge, ma se abusato anche la possibilità di eliminare alla base la discussione parlamentare. Insomma, la norma Marcucci è stata abbandonata, sembrerebbe definitivamente, visto che gli unici che l’avrebbero appoggiata oltre al Pd sarebbero ancora i senatori M5s ma che hanno già annunciato di non voler votare alcun canguro, come avvenuto infatti mercoledì scorso. Dunque che fare? Al vaglio ipotesi del Governo, ovvero trovare una quadra Pd-Area Popolare per un nuovo maxi emendamento, o canguro bis, che non contenga la stepchild adoption e che venga votato subito, in modo da far passare in poco la legge Cirinnà (monca senza la norma sulle adozioni). Ipotesi ulteriore è quello di fissare la fiducia sul nuovo canguro in modo da evitare possibili “giochetti” dell’ultima ora. Avverrà proprio così? Lo scopriremo domani, salvo novità di oggi dopo la riunione del Pd al Senato.