E alla fine l’accordo sulle unioni civili è stato trovato: firmata l’intesa di governo tra Pd e Area Popolare con la presentazione di un maxi emendamento che di fatto riscrive parte del testo dell’iniziale ddl Cirinnà: è ufficiale lo stralcio della stepchild adoption e via ogni riferimento di equiparazione al matrimonio civile, come per esempio “l’obbligo di fedeltà”. Viene invece salvaguardata la giurisprudenza della magistratura con sentenze nei casi eccezionali già vigenti, ma viene allontanata per ora ogni norma che regoli le adozioni per le coppie omosessuali e le nuove coppie di fatto. Mugugni nella minoranza dem che non è per nulla soddisfatta dell’accordo con Ncd e contro invece il M5s che avrebbe sostenuto la legge (senza canguri) con anche la stepchild. Vince l’accordo di governo, ma il Parlamento è in subbuglio per la soluzione della fiducia su un voto di materia etica: Forza Italia, Lega Nord, M5s e minoranza dem, tutti contro la scelta di Matteo Renzi. Se il maxi emendamento verrà presentato entro questa sera la fiducia la si voterà domani, mentre se non si riuscirà allora il voto di fiducia lo si potrebbe avere venerdì prossimo. In sostanza la legge dovrebbe passare così modificata, per le conseguenze politiche bisognerà attendere, ma saranno certamente ingenti.
Ha lasciato molto discutere il tweet di Matteo Renzi Presidente del Consiglio che ha oggi dimostrato apertura nei confronti delle unioni civili dando anche anticipazioni sul voto al Ddl Cirinnà. Renzi ha tweetato poco fa, scrivendo: “L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia. È davvero la volta buona”, clicca qui per il tweet. Sono tantissimi i commenti che arrivano in seguito a questa cinguettata sul social network dell’uccellino azzurro con diverse persone che invece di accogliere il messaggio di apertura di Renzi lo attaccano in maniera anche abbastanza pesante. Staremo a vedere se è davvero il momento di una svolta per il Ddl Cirinnà e per le unioni civili anche nel nostro paese.
Il Senato è di nuovo riunito ma prima delle Unioni Civili è in programma il decreto Milleproroghe: dopo questa decisione dovrebbe a questo punto per le 19 essere presentato il maxi emendamento tanto reclamizzato del Governo che sta limando in questo momento gli ultimi dettagli tra Pd e Area Popolare. La giornata di oggi potremmo derubricarla come vittoria di Alfano e Ncd per avere in qualche modo ottenuto lo stralcio della norma sulla stepchild adoption; ma non solo, dopo la fiducia che a questo punto potrebbe votarsi domani su questo maxi-emendamento, sembra che sul tavolo ci siano altre modifiche al testo della Legge Cirinnà. In giornata il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, Ncd, aveva alzato la posta ancora dicendo “lo stralcio della stepchild non è sufficiente, in questi momenti Pd e Ncd stanno lavorano per cercare di costruire questo emendamento che noi riteniamo incostituzionali”. Sembra dunque che alla fine, anticipa l’Ansa da fonti parlamentari, che l’intesa sia vicina nel Governo. Nel testo verrebbe salvaguardato il riferimento a “vita familiare“ ex articolo 3, mentre verrebbe stralciato oltre alla norma sulle adozioni anche l’obbligo di fedeltà previsto dal medesimo articolo. Molte le critiche dalla minoranza dem, ma Alfano prova a smorzare le critiche: «Noi eravamo contro le adozioni, non le unioni civili, spero che chi di dovere scriva un maxi emendamento che non tolga diritti ai soggetti della coppia ma preveda confini tricosi tra unione e matrimonio, la mia non è ne minaccia ne alzare prezzo. Spero si possa finire subito, mettere fiducia e chiudere entro domani».
Alle 16 si torna in aula al Senato con la seconda parte del voto per le Unioni Civili: cosa successo nelle ultime ore e soprattutto cosa accadrà da qui alla serata per il dibattutissimo ddl Cirinnà? Al momento l’unico punto chiaro è che il Pd presenterà in aula il maxi-emendamento in cui il testo è parzialmente riscritto senza l’articolo 5, ovvero la stepchild adoption. Verrà posta la fiducia su questo provvedimento del Governo ma a questo punto dovrà tenersi quasi per forza domani mattina, mancano infatti gli ultimi dettagli da limare nel testo del nuovo maxi emendamento. Il rebus che rimane è quello di Area Popolare visto che oltre alla stepchild adoption in cui hanno ottenuto lo stralcio per poter far passare la legge al Senato, ora sembra che vi siano ulteriori richieste di modifiche al testo, specie all’articolo 3 che rimanda le nuove unioni civili all’equiparazione con il matrimonio civile. La minoranza dem però non ci sta a consegnarsi ancora ad Alfano, e per questo motivo è stata convocata d’urgenze una riunione di tutti ministri compresi quelli di Ap per provare a limare definitivamente gli ultimi dettagli. Alla fine con molta probabilità la fiducia ci sarà e su un testo senza stepchild, difficile che l’Ncd possa raccogliere di più a questo ultimo giro.
È iniziato il voto al Senato per la legge sulla unioni civili: la tanto attesa votazione per il ddl Cirinnà è iniziata in Aula con la presentazione ufficiale dei 500 emendamenti rimasti e ancora l’ombra di un possibile, quanto mai probabile maxi emendamento del Governo che riscrive di fatto il testo della Legge Cirinnà senza l’articolo 5 nefasto sulla stepchild adoption. Se verrà realmente presentato, si avrà il voto di fiducia che verrebbe posto domani mattina o pomeriggio, mentre se venisse all’ultimo ritirato o non condiviso dall’intero gruppo del Pd (ipotesi non tanto remota viste le profonde distanze) allora si dovranno votare uno per uno tutti gli emendamenti singoli. E a quel punto lo scontro interno del Pd ed esterno con Lega e soprattutto M5s ritarderebbe e di tanto il voto finale su questa legge. Nella notte si è diffuso un sms che settimana scorsa il senatore M5s Auriola ha mandato alla collega Cirinnà in cui viene scritto “Stasera il mio gruppo di lavoro sul tuo ddl ha raggiunto ufficiosamente l’accordo di votare il Marcucci si integro che spacchettato”, scritto la sera prima del caos in Aula con il ritiro in extremis dell’appoggio al super canguro per i senatori grillini. Pubblicato dall’Unità, oggi Auriola si è difeso su Facebook per quel messaggio: “La senatrice Cirinnà ha voluto forzare la mano e ha interpretato come definitivo il senso di un messaggio nel quale mi limitavo a riferire l’esito di un primo incontro del gruppo di lavoro M5s sulle unioni civili; ma quella non era la posizione ufficiale del Movimento perché a pronunciarsi doveva essere l’assemblea di senatori del Movimento, solo quello”. Un’ennesima vigilia di fuoco, se mai ci fosse bisogno di capire che l’accordo Pd-M5s è assai lontano.
Si ritorna in aula questa mattina alle 9.30 per l’atteso voto sulle unioni civili con il testo del ddl Cirinnà che torna in aula per l’ennesima volta, forse quella decisiva. Dopo una settimana densa di colpi di scena, e sopratutto dopo le ultime 48 ore che hanno visto all’opera la diplomazia di Renzi con i senatori Pd sulla contestatissima stepchild adoption; dunque oggi si avrà lo stralcio dell’articolo 5 (sulle adozioni) con l’accordo di tutte gli altri oppure un nuovo accordo con il Movimento 5 Stelle? Stando alle ultimissime notizie, il Pd avrebbe votato in maggioranza nella sua riunione con i senatori il maxi emendamento senza la norma sulla stepchild adoption, in modo da poter fissare il voto di fiducia se non già oggi, domani o al massimo venerdì per poter passare la palla alla Camera nel giro di due mesi. Il maxi emendamento dovrebbe dunque sostituire a tutti gli effetti il testo della legge Cirinnà: costretti i senatori Pd dopo che il presidente Grasso ha definito ogni ipotesi di canguri e super canguri del tutto inammissibili in questo preciso frangente parlamentare. L’accordo con Alfano e Area Popolare dunque si farà, a meno di “scherzetti” dell’ultima ora della minoranza dem, non esattamente contenta dell’apparente conclusione dell’esame in Senato di queste unioni civili (“È un errore consegnarsi mani e piedi a Ncd”, ha detto Miguel Gotor, ribelle anti-renziano). Distanza dalla Cei o no, Renzi sembra che alla fine si diriga verso un’ipotesi felice per la parte cattolica. O forse no, visto che Luigi Zanda, capogruppo Senato Pd, ha affermato che un emendamento ad hoc sulle adozioni potrebbe essere applicato in seguito, magari alla Camera. Insomma, come sempre ancora caos prima del voto e solo le prime discussioni in aula potrebbero chiarire il futuro di queste contestatissime unioni civili.