Non si placano le polemiche sulle unioni civili appena approvate con lo stralcio dell’obbligo di fedeltà dal testo originario, nel tentativo dell’ala cattolica della maggioranza di allontanare l’equiparazione con il matrimonio ordinario. Poi sempre ieri la notizie di presentazione del ddl di alcuni senatori Pd che richiedono lo stralcio dall’ordinamento civile del matrimonio della stessa norma sull’obbligo di fedeltà e le polemiche sono riscoppiate. Ha parlato questa mattina sulle colonne de La Stampa un esperto di diritto Privato, il professore Carlo Rimini che dà la sua versione dei fatti accaduti ieri e che ora avranno conseguenze per l’ordinamento di tutte le unioni civili che vi saranno nei prossimi anni. «Nell’elencare i diritti e i doveri che nascono dall’unione civile, il nuovo testo trascrive letteralmente quelli che derivano dal matrimonio ma non menziona la fedeltà». Infatti nel ddl con il maxi emendamento votato in fiducia dal Governo vi sono assistenza morale, materiale e coabitazione ma manca appunto, essendo stata stralciata, la norma sull’obbligo di fedeltà. «È una differenza di trattamento rispetto al matrimonio che non ha alcuna ragionevole giustificazione: è come dire che non si può pretendere che gli omosessuali siano fedeli. Si tratta però di una questione che ha un rilievo pratico limitato, anche nel matrimonio la giurisprudenza tende ormai ad attribuire sempre minor rilievo alla violazione dell’obbligo di fedeltà».
Ieri forse è passata in sordina per il fracasso sulle unioni civili ma riguardo all’obbligo di fedeltà, elemento stralciato nel maxi emendamento al ddl Cirinnà che ha permesso di passare la legge alla Camera, qualcosa di importante è successo: alcuni senatori del Pd, compresa Monica Cirinnà, hanno presentato un disegno di legge al Senato che richiede di eliminare l’obbligo di fedeltà anche dal Codice Civile. Tumulto che forse crescerà nei prossimi giorni, dopo che si valuterà questa mossa come una evidente contro risposta allo stralcio dalle unioni civili. Reagiscono le associazioni cattoliche che ritengono su Avvenire: “Il depennamento dell’obbligo di fedeltà appare risibile, l’esplicito richiamo agli articoli 2 e 3 della Costituzione rischia di costituzionalizzare l’istituto dell’unione civile”, riferiscono Movimento per la Vita, Forum delle famiglie, Scienza e Vita, Forum sanità. In sostanza, il mondo cattolico di queste associazioni non ritiene che tale eliminazione possa realmente togliere lo status “rischioso” sull’assimilazione al matrimonio per le nuove unioni civili. Su Twitter intanto montano le ironie su questo accostamento: “i gay vogliono l’obbligo della fedeltà, gli etero no e vorrebbero potersi ‘permettere’ le scappatelle”. Come spesso accade, i social e il web porta agli estremi alcune idee già estrema di loro, ma riflettono una situazione di sicuro utile da porre in analisi: cosa è fedeltà? Chi desidera realmente l’obbligo e dunque un dovere all’interno di un matrimonio? Si parla tanto di diritti, ma ben poco di doveri: eppure la vita è un insieme anche di questi due punti: nei prossimi mesi, se si vorrà legiferare su questo punto delicatissimo, non si potrà prescindere da questo importante, anzi, decisivo passaggio.