In aula al Parlamento è in discussione la Legge Cirinnà su unioni civili e gli ultimi sondaggi elettorali e politici danno, proprio sul tema in questione, interessanti indicazioni su cosa pensino davvero gli italiani. Secondo il sondaggio uscito oggi di Demopolis per La7, sull’estensione dei direttivi civili alle coppie di fatto, stabilmente conviventi, come prevista dal ddl Cirinnà, gli italiani sono per il 60% favorevoli alla norma e per il 33% contrari, con un 7% di indecisi o non conoscenti della vicenda. Ma le logiche si ribaltano se la domanda viene rivolta con un precisazione maggiore, ovvero se si è favorevoli a matrimoni tra persone dello stesso genere: qui i favorevoli diventano il 37% mentre i contrari sono il 56%. Gli italiani dunque sembrano appoggiare una normativa sulle unioni civili ma rigettano ancora l’idea di assimilarli ai matrimoni: che questi alla lunga pesi nelle discussioni e votazioni in aula del ddl Cirinnà?
Periodo di sondaggi politici elettorali, tra candidature, primarie ed elezioni amministrative: i partiti si preparano alla sfida di Primavera tra timori, insicurezze e grosso peso ancora dato all’astensione, come possiamo vedere dai dati qui sotto. Andiamo però ora a verificare i freschi sondaggi ricevuti da Euromedia Research che riguardano la fiducia del Governo in relazione anche al problema annoso delle tasse. Se da un lato il governo Renzi perde terreno, con il 28.2% di fiducia, sale il Premier che in una settimana passa dal 30% al 30.6%, salita lenta ma comunque presente e in controtendenza con l’emorragia di consensi per il proprio governo. Gli italiani non sembrano soddisfatti, nonostante i dati sulla fiducia generale nel futuro siano saliti: e un motivo di questo scontento si potrebbe ravvisarlo nei dati sul tema tasse da sempre il banco di prova più importante del Governo in carica. Euromedia ha chiesto gli italiani se nel 2016, secondo loro, le tasse cresceranno e le risposte sono “sì” per il 55,3%, più della metà insomma, mentre il 26.4% crede rimarranno uguali. Solo l’8.2% sostiene che il peso tributario potrebbe scendere e il 101% non sa sa, o non risponde. Insomma, un peso per il governo Renzi che deve assolutamente mettere mano.
E se domani si tenessero le elezioni nazionali? Domanda secca, e questi sondaggi elettorali politici forniti da Euromedia Research per Ballarò provano a rispondere con dati interessanti. Le intenzioni di voto dicono che in Italia vige ancora il distacco ormai consolidato nelle ultime settimane di cinque punti percentuali tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle: secondo gli ultimi dati infatti il Pd è al 30.8 mentre il Movimento di Grillo e Di Maio non si scalza dal 25.8% con un range che non riesce a crescere oltre il 26%. Insegue, ma molto staccata al terzo posto la Lega Nord che raccoglie, pur salendo dall’ultima rilevazione Euromedia di sette giorni fa, il 16.0; il partito di Berlusconi, Forza Italia rimane all’11.4%, mentre la situazione sotto il 10% vede tanti partiti tutti vicini. Da Fratelli d’Italia al 5.5%, passando per Sel al 4.0% fino all’Area Popolare al 2,3%: per tutti, a parte il partito della Meloni, rischiano e parecchio l’esclusione dai seggi in Parlamenti. Ma ovviamente stiamo ancora nel campo delle ipotesi.