Lo spoglio è salito adesso all’78% e Sala rimane in testa con il 41% dei voti, mentre Balzani si è fermato al 34%. I dati, ufficiali, sono stati comunicati dal comitato organizzatore delle primarie che li proietta in diretta sullo schermo sito al teatro Elfo Puccini. Verso le 22, come riporta La Repubblica, la Balzani è uscita dal comitato elettorale per partecipare alla proclamazione del vincitore. Il suo commento è stato “ho ricevuto molto di più di quello che ho dato”, frase che ha scatenato il lungo applauso dei suoi sostenitori. Nello stesso momento anche i sostenitori di Sala hanno raggiunto l’Elfo dove il candidato ha atteso i risultati in una stanza privata in compagnia del Ministro delle Politiche agricola Maurizio Martina, Matteo Mauri, il vice capogruppo alla Camera, l’ex sindaco Piero Borghini e Ivan Scalfarotto, il sottosegretario. Emanuele Fiano, il deputato del Pd che ritirà la propria candidatura alle primarie qualche mese fa, è stato fra i primi a commentare: “Se si confermano i risultati che si stanno ormai stabilizzando, il popolo del centrosinistra ha scelto un ottimo candidato sindaco”.
Primarie Pd Milano 2016, questi i risultati reali – e non più proiezioni – al 51,3% dei seggi scrutinati, ovvero 82 su 160: Beppe Sala 42%, davanti a Francesca Balzani con il 34% e a Majorino con il 24%, ampiamente staccato dalla Balzani, diversamente da quanto avevano ipotizzato alcuni sondaggi alla vigilia. mancano ancora metà dei seggi, ma Sala sembra andare senza intoppi verso la vittoria, cioè la candidatura ufficiale a sindaco di Milano. Appare invece lontano, al momento, l’obiettivo di raggiungere i votanti delle primarie 2010, cioè 67mila; le proiezioni ipotizzano un numero di partecipanti intorno ai 55mila. Sala si incammina dunque – per ora – verso la vittoria, sulla quale peseranno tuttavia le polemiche, molte delle quali interne al Pd, sul voto straniero, cinese in particolare. Delusione cocente nello staff di Majorino.
Circola anche una proiezione sull’affluenza: il comitato organizzatore ha calcolato una proiezione di dati relativi all’affluenza calcolandoli su quella ufficiale delle 16 che, ricordiamolo, era di 41.420 elettori. Tale proiezione sarebbe di circa 55mila voti totali, facilmente ottenibili se si pensa che nelle quattro ore centrali (12-16) del pomeriggio di questo giorno di primarie si erano recati ai seggi 15.550 elettori. Pertanto, se ai 41mila aggiungiamo 15mila voti per le rimanenti 4 ore (16-20) otteniamo facilmente i voti ipotizzati dal comitato, cioè 55mila. Un numero che, se fosse confermato, sarebbe deludente perché molto al di sotto dei votanti alle primarie 2010, quelle che diedero il via alla cavalcata di Giuliano Pisapia: 67mila.
A distanza di mezz’ora dalla diffusione die primi exit poll delle primarie Pd di Milano, si mantiene di 7 punti la distanza tra Beppe Sala, 39-42%, e Francesca Balzani, 32-35%, mentre Majorino insegue con 23-26%. In coda Iannetta con lo 0-2%. Gli organizzatori devono ancora comunicare i dati relativi all’affluenza, ricordiamo che nel 2010 le primarie vinte da Giuliano Pisapia videro la partecipazione di 67mila votanti alle primarie, oggi alle 16 i votanti erano 41.500. Sembra che al momento non si stia realizzando il sorpasso di Majorino ai danni della Balzani, come avevano invece fatto trapelare i sondaggi diffusi venerdì durante la trasmissione Agorà della Rai, che dando addirittura Majorino in vantaggio sulla Balzani, erano stati ritirati. Si tratterà di attendere ancora poco per sapere se i 7 punti che separano Sala e Balzani sono destinati a incrementarsi o, viceversa, ad assottigliarsi.
Primarie a Milano del Partito democratico, urne chiuse: alle 20 i 150 seggi hanno dato lo stop al voto, ora si tratterà di attendere ancora poco per sapere chi, tra Francesca Balzani, Beppe Sala, Antonio Iannetta e Pierfrancesco Majorino sarà ufficialmente candidato alla poltrona di sindaco di Milano. Intanto escono i primi exit poll a cura del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Statale di Milano condotti su un campione di 3mila elettori usciti dal seggio. Sala: 39-42%, Balzani 32-35%, Majorino 23-26%, Iannetta 0-2%.
Primarie Pd Milano 2016, mancano pochi minuti alla chiusura dei seggi che determineranno chi correrà tra pochi mesi come sindaco di Milano. Nel pomeriggio è scoppiata una polemica, innescata da Francesca Balzani, per questo post sulla sua pagina Fb: “È indubbiamente vero: tutte e tutti abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra in questi anni. Ma la Giunta si chiama Pisapia e chi può dire cosa sia e cosa non sia vera continuità è soltanto Pisapia, quello che ha scelto e nominato tutti i componenti della squadra. Continuiamo il lavoro cominciato 5 anni fa, continuiamo la bella stagione; #puntoeavanti”. Come dire: gli assessori dell’attuale giunta che stanno con Sala (7 su 12), non rappresentano la continuità del governo arancione di Giuliano P. Sono subito arrivate le risposte di Pierfrancesco Maran e di Ada Lucia De Cesaris, che hanno invece sottolineato la continuità del lavoro fatto: un principio di coerenza politica, ancor prima delle scelte di oggi. Una polemica per indurre anche gli ultimi elettori indecisi a schierarsi?
“Pd profana la democrazia” – “Alle primarie cinesi, rom e disperati”: è questo il tweet di Luigi Di Maio, deputato di M5s, a proposito del caso che fa discutere in queste ore, i cinesi che tra ieri e oggi si sono recati alle urne delle primarie Pd per eleggere il candidato sindaco alle comunali di Milano nella competizione che vede in lizza Beppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta. Di Maio rinfocola così le dichiarazioni di oggi di Beppe Grillo, che sul suo blog aveva parlato di primarie taroccate Eppure, ha fato notare Renzi, dovrebbe tacere chi dice di fare designazioni democratiche con pochi clic – alludendo alle parlamentarie, che hanno mandato in parlamento personale politico con una manciata di “voti”, e al voto online chiamato a ratificare le decisioni prese ai piani alti di M5s, quelli, appunto, di Grillo e Casaleggio.
L’account ufficiale delle primarie Pd Milano 2016 ha reso noti i dati dell’affluenza alle ore 16 di oggi: “Alle 16 di oggi hanno votato in totale 41.420 elettori. Per votare c’è tempo fino alle 20” dice un tweet dell’organizzazione. Tolto il totale registrato a mezzogiorno, ovvero 25.870 (18.120 di oggi alle 12 (più i 7750 di ieri, sabato 6 febbraio) significa che nelle quattro ore centrali del pomeriggio di oggi, domenica 7 febbraio, si sono recate nei 150 seggi di queste primarie del Pd 15.550 elettori. L’obiettivo restano i 67mila votanti che lanciarono la corsa di Giuliano Pisapia a sindaco “arancione” di Milano, nel 2010. Il brutto tempo di oggi potrebbe scoraggiare i programmi alternativi dei milanesi e favorire la partecipazione al voto; va anche detto però che le primarie sono un appuntamento molto sentito, e quindi difficilmente militanti e simpatizzanti si lasciano sfuggire l’occasione per contribuire, con il loro voto, alla designazione del candidato sindaco in questa corsa a quattro tra Beppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta.
Beppe Sala, candidato favorito nella corsa in casa Pd per fare il sindaco di Milano, si è recato ieri al seggio, in corso Garibaldi a Milano. Mentre imperversano le polemiche sul voto della comunità cinese che avrebbe votato l’ad di Expo, lui si affida a un tweet di Dario Di Vico, editorialista del Corriere: “A Milano rivendicano il diritto di votare. A Prato organizzano un corteo contro la criminalità. Qualcosa sta avvenendo tra i cinesi d’Italia”. come tutti i candidati, vale a dire Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta, anche Sala sul suo profilo Twitter “Noi, Milano” che non fa mistero di gestire con lo staff, dà suggerimenti pratici per il voto: “Oggi 7/2 puoi votare fino alle ore 20.00 in tutti i 151 seggi. Scopri quello più vicino http://primariemilano.it/seggi/ #BeppeSala #primariemilano”. Per il resto, spazio bipartisan ai critici e ai fan, primo tra tutti Umberto Ambrosoli. Si vota fino alle 20, poi lo spoglio. Sarà lui stasera a calcare il palco del Teatro Elfo Puccini?
Oggi Pierfrancesco Majorino, candidato a sindaco di Milano per il Pd in queste primarie 2016, ha retwittato molti simpatizzanti, rilanciando i messaggi più originali di chi dichiara di votare per lui. Assessore alle politiche sociali dell’attuale amministrazione di Milano, la giunta retta da Giuliano Pisapia, Pierfrancesco Majorino è nato a Milano nel 1973 ed è sposato con Caterina Sarfatti. Ha un figlio di nove anni. Presidente dell’Uds dal 1994 al ’98, ha poi lavorato alle politiche giovanili con il ministro Livia Turco, è entrato in consiglio comunale a Milano nel 2006 e rieletto nel 2011. E’ convinto che il testa a testa in queste primarie Pd sarà tra lui e Beppe Sala. Oggi ha replicato via Twitter a Roberto Formigoni, per il quale l'”Odore della sconfitta su #Cirinnà sta procurando crisi isteriche gravi su gay,lesbiche,bi-transessuali e checche varie. Non è bello,poverini”. Il tweet di Formigoni ha suscitato l’indignazione generale, anche quella di Majorino: “@r_formigoni fate pure i bulli a Roma, mentre vi spazziamo via da Milano” è stata al sua risposta. Qualcuno gli ha fatto notare che a Roma stanno governando insieme.
Come vivono i candidati la vigilia di queste primarie Pd Milano 2016? Vediamolo dai social. E’ ridotta sl minimo l’attività di Francesca Balzani, che attende di sapere se arriverà davanti o dietro a Majorino (gli ultimi sondaggi lo davano in forte ascesa). Sul suo profilo Twitter, la vicesindaco di Milano, che ha avuto l’endorsement del sindaco uscente Pisapia, si è limitata a due informazioni di servizio e a un tweet politico. “Vi ricordo che i seggi saranno aperti fino alle 20. Qui tutte le info sulle #primariemilano; http://www.primariemilano.it/seggi/ #puntoeavanti #votami”, e “Come e dove si vota? Qui trovate tutte le informazioni sulle #primariemilano; http://bit.ly/1JVBXwx #puntoeavanti #votaMi”. Più politico il tweet “Anche se oggi piove, continuiamo la bella stagione; #puntoeavanti” accompagnato da una foto della candidata con Giuliano Pisapia, che l’ha riportata da Bruxelles e da Strasburgo in Italia, per farle fare l’assessore al Bilancio nella sua giunta. Seggi aperti fino alle 20, poi lo spoglio.
A Milano, dove si stanno votando le primarie del Pd per l’elezione del candidato sindaco alle prossime comunali, i cinesi hanno smontato un gazebo installato per dare informazioni sul voto. Il gazebo non era un punto ufficiale e pare che il suggerimento di toglierlo sia venuto, secondo un servizio di Repubblica messo online oggi, dal comitato dei garanti del Pd cittadino. La decisione è arrivata anche per smorzare le polemiche sollevate dal voto cinese oltre che per non alimentarne di nuove. Nel video di Repubblica il giornalista intervista un abitante cinese del quartiere, il quale a domanda risponde che al gazebo in questione non è servito per votare, ma solo per dare informazioni. Prosegue intanto, nei 150 seggi sparsi per la città, la sfida dei candidati a sindaco: Beppe Sala, Francesca Balzani, Antonio Iannetta e Pierfrancesco Majorino.
A proposito dell’affluenza cinese alle primarie Pd, in corso di svolgimento per eleggere il candidato sindaco, Daniele Capezzone, di Conservatori e riformisti, ha twittato la sua proposta: “A Milano fila cinesi per Pd: #primarie Chinatown. Invece con nostre libertarie modello Usa sarebbe impossibile: vota chi ha tessera elettorale”. A chi gli fa presente che è una proposta solo teorica, Capezzone risponde di aver presentato in proposito una proposta di legge. Ricordiamo che per votare in queste primarie Pd a Milano occorre essere iscritti all’albo delle elettrici e degli elettori del centrosinistra milanese, formalità che si può esplicare al momento del voto. Al seggio occorre mostrare un documento di identità nel quale sia specificata la residenza, oppure in alternativa il certificato elettorale. Va poi firmato il consenso alle “Linee guida del centrosinistra per Milano” e corrisposto un contributo di 2 euro. Occorre dare infine il consenso all’inserimento del proprio cognome e nome nell’Albo degli elettori di cui sopra, di cui si accetta la consultazione da parte degli organismi dem, e non essere eletti e/o far parte di partiti antagonisti del Pd. Ricordiamo che gli elettori delle primarie stanno decidendo in queste ore chi votare come candidato sindaco, tra Sala, Balzani, Majorino e Iannetta.
Secondo giorno di voto a Milano per eleggere il candidato a sindaco di Milano tra Beppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta. Ma le primarie sono segnate dalle polemiche sul “voto straniero” (ieri costituiva il 4 per cento dei votanti, su 7750) ritenuto da militanti un trucco per accaparrarsi la vittoria finale. Sul punto è intervenuto ai microfoni di Sky Tg24 anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, sfiduciato dai suoi consiglieri il 31 ottobre 2015 dopo un lungo braccio di ferro politico con il suo partito, il Pd. Con evidente riferimento alle polemiche sul voto cinese, Marino ha attaccato il sistema delle primarie: “Dovremmo invitare il Pd – ha detto Marino durante l’assemblea pubblica di ‘Parte civile. Marziani in movimento’ – a rinunciare a delle primarie farsa a Roma. Il Pd ha tradito primarie che si sono svolte nel 2013”. E ancora: “Credo che un vero democratico non debba andare a votare alle primarie per dare un segnale chiaro”, questa la posizione di Marino, he a suo tempo venne designato sindaco proprio per aver superato la consultazione delle primarie.
Anche Corrado Passera, candidato sindaco a Milano alle prossime comunali con la sua lista Corrado Passera sindaco, interviene nelle polemiche riguardanti il voto cinese a Milano: “Le #primarie dovrebbero essere prova di democrazia. Ma Pd ci ha abituati a dubitarne, come ieri in Liguria, Puglia, Sicilia e oggi a #Milano” ha twittato l’ex banchiere e già ministro allo Sviluppo economico del governo Monti. Si tratta ancora di capire quali effetti di immagine potrebbe avere sul candidato Pd più centrista, cioè Giuseppe Sala, vincere la competizione dem anche con il voto “non consapevole” della comunità cinese, come lo ha definito il rappresentante del Pd al seggio Luciano Lama, intervistato ieri dal Fatto Quotidiano. E’ risaputo, infatti, che Sala per vincere deve incamerare molti voti centristi, il caso dei cinesi ai seggi potrebbe alienargli le simpatie degli elettori Pd più moderati? Di sicuro gli ha inimicato ancor di più il voto di sinistra nel partito. E se risultasse candidato ufficiale del Pd, molti moderati potrebbero abbandonarlo per altri candidati centristi, come Corrado Passera.
Mentre si stanno svolgendo le primarie Pd Milano 2016, è polemica tra Beppe Grillo e Matteo Renzi sul voto straniero, cinese in particolare, che avvantaggerebbe Giuseppe Sala, candidato renziano alla carica di sindaco di Milano. Dalle pagine del blog, Grillo ha denunciato il “voto taroccato” delle primarie Pd, dopo il caso scoppiato ieri di molti cinesi in fila per votare Sala, ma senza sapere leggere e senza sapere come esprimere il voto; il classico esempio delle truppe “cammellate” di antica memoria elettorale. “Il candidato sindaco Pd a Milano – ha scritto Grillo – non sarà scelto dai milanesi o dai militanti Pd (esistono ancora?) ma da cinesi che sanno a malapena parlare l’italiano. Un #pdmadeinchina”. Renzi a stretto giro ha replicato a Grillo: stia zitto chi fa “primarie con 50 clic”, ha risposto il premier alludendo ai sistemi di voto online usati dal Movimento 5 Stelle. A questo proposito, è intervenuto anche Pietro Bussolati, segretario cittadino del Pd a Milano, ricordando che PaoLa Bedori (M5s) è stata candidata a Milano dopo aver preso 74 voti alle primarie grilline. Non proprio un voto di massa. Bussolati ha anche ricordato che i dati relativi allo spoglio di ieri parlano chiaro, assegnando al voto straniero il 4 per cento sul totale dei votanti, 7750.
Secondo giorno di Primarie del Pd a Milano per l’elezione del candidato sindaco. Si sfidano Beppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta. L’organizzazione ha comunicato ufficialmente i dati relativi all’affluenza di metà giornata: alle 12 di oggi hanno votato 18.120 elettori, che vanno a sommarsi ai 7.750 di ieri. Finora dunque sono 25.870 le schede deposte nelle urne del Partito democratico. Ci sono ancora 6 ore – i seggi chiudono alle 20 di stasera – per raggiungere i 67mila elettori che nel 2010 parteciparono alle primarie Pd di allora, inaugurando la corsa di Giuliano Pisapia che si impose, nella primavera successiva, su Letizia Moratti. Oggi i punti di voto sono molto più capillarmente diffusi di ieri, quando si votava in un seggio per ognuna delle 9 Zone di Milano. Oggi, 7 febbraio, si può votare in ben 150 punti. Qui le indicazioni per farlo.
Continua la polemica alle primarie del Pd a Milano – urne aperte fino alle 20 in tutti i 150 seggi della città – sul voto straniero e in particolare, essendo a Milano, della comunità di cinesi presentissima. Già ieri varie polemiche per molti cinesi in code alle urne che, senza sapere molte informazioni, chiedevano ai passanti e agli altri elettori, dopo però aver fatto partire una campagna sul web di sostegno a Sala. Oggi ritorna il problema, con il Fatto Quotidiano che ha intervista un presidente del seggio di Milano Luciano Lama, zona stazione Centrale: per Carlo Bonaconsa infatti la presenza di tantissimi cinesi è un po’ sospetta, «una partecipazione cinese inaspettata alle primarie del centrosinistra di Milano con operazioni sospette. Non capiscono e non sanno leggere l’italiano e aprono la scheda per sapere dov’è il nome. Il sospetto che non ci fosse questa consapevolezza di cittadini che sanno cosa stanno facendo io l’ho maturato». Secondo il presidente di seggio il fatto inaspettato non è tanto l’endorsement per un candidato ma il fatto di una presenza così numerosa: per il Fatto poi vengono presentate altre testimonianze che inquadrano con immagini video il consigliere comunale Emanuele Lazzaroni e la deputata Lia Quartapelle che incontrano gruppi di cinesi in un bar vicino al seggio elettorale. Le polemiche continuano, i voti pure con le urne aperte fino alle 20.
Secondo e ultimo giorno di primarie Pd e di tutto ill centrosinistra a Milano, il primo vero grande appuntamento pre-elettorale per le prossime Amministrative che potrebbero vedere uscire dallo scontro di oggi il candidato più plausibile a diventare successore di Pisapia a Sindaco di Milano, dato le enormi difficoltà del centrodestra anche solo a trovare un candidato. Grosso timore però nel Pd, o almeno in alcune parti dei dem, è quello delle famose “infiltrazioni” ovvero se all’interno del voto alle primarie si possano inserire anche molti voti di elettori non di centrosinistra, con il rischio di modificare il risultato finale. In questo caso con il rischio di favorire Sala, il candidato “meno di sinistra” tra i 4 contendenti finali: a parlare è Gianni Cuperlo, uno dei leader della minoranza dem anti-Rezni: «le riforme costituzionali vanno votate con la maggioranza più larga e non faccio polemica per chi le ha votate con noi. Ma un’altra cosa se pezzi organizzati della destra scelgono di entrare nel nostro pario perché se accade questo, quello non è più il nostro partito. Dobbiamo evitare assieme che succeda», ha affermato alla Scuola di formazione Pd in serata ieri: un rischio doppio, di infiltrazioni alle elezioni e, a livello politico, di aree destrorse nel partito, con il riferimento a Verdini e al suo movimento che appare chiaro. Un avvertimento che in piene Primarie milanesi suona come un monito al suo segretario.
Prosegue il week end di elezioni per le Primarie PD 2016 a Milano e anche oggi si potrà votare la propria preferenza per il posto di candidato sindaco. Sono quattro i candidati, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino, Giuseppe Sala ed Antonio Iannetta, e molti i siti in cui oggi si potrà esprimere il proprio voto. Ricordiamo che è possibile esprimere la preferenza dopo l’iscrizione all’Albo delle elettrici e degli elettori del centrosinistra milanese, portare un documento che attesi l’età superiore ai 16 anni ed il certificato elettorale. Per conoscere il seggio assegnato o gli altri luoghi in cui sarà possibile votare, è possibile usufruire del sito ufficiale www.primariemilano.it oppure contattare il numero fisso 02-84232959 o cellulare 346-0715475. In alternativa gli elenchi dei seggi sono disponibili in tutti i circoli del Pd o di Sel. Secondo i dati riportati da La Stampa sono 7.750 i cittadini che hanno usufruito della giornata di ieri per scegliere il candidato che sostituirà Giuliano Pisapia in qualità di sindaco per le amministrative previste a giugno. Il 51% dei votanti era costituito da donne, mentre il 7% i giovani con età inferiore ai 30 anni ed il 4% gli stranieri. Stando ai sondaggi rimane favorito Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, seguito dal vice sindaco Francesca Balzani. Nel dettaglio, la coda al seggio di corso Garibaldi si è manifestata già dalle prime ore di ieri mattina, avvallando la speranza degli organizzatori delle Primarie Pd 2016 di assistere ad un’affluenza alle urne in cui partecipino 67mila votanti. Durante la festa per la chiusura della campagna elettorale, Giuseppe Sala aveva affermato di essere consapevole di aver fatto tutto ciò che era in suo potere. “Per quanto riguarda gli attacchi ricevuti me li aspettavo, forse sono stati un po’ di più di quelli che era logico attendersi”. Un’affluenza che il blogger Luigi Crespi, ex sondaggista, ha voluto testimoniare con una serie di foto pubblicate sul suo profilo twitter, riportando la frase “le code ai seggi la risposta democratica a chi preferisce i salotti”. Clicca qui per vedere il post di Luigi Crespi. Vista la grande partecipazione degli stranieri di origine cinese in questo primo giorno delle elezioni, non poteva mancare un po’ di ironia da parte dei votanti italiani che si sono espressi così sui social: “I #grandidubbi della sociologia moderna: come mai i cinesi in Italia sono così attratti dalle primarie del PD?”. Una presenza che viene contestata da alcuni elettori del M5S che l’ha definita “mezzucci alla Berlusconi”.
Primarie Pd a Milano: 3mila votanti alle 12, 7750 alla chiusura dei seggi il primo giorno, oggi sabato 6 febbraio. Sono questi i numeri, per la verità un po’ deludenti, del primo giorno di votazioni per la designazione del candidato sindaco di Milano alle prossime comunali (giugno 2016). Si sfidano Beppe Sala, ad di Expo 2016, favorito per la vittoria finale; Francesco Majorino, assessore uscente della giunta Pisapia; Francesca Balzani, attuale vicesindaco, favorita dall’investitura di Pisapia; e Antonio Iannetta, direttore di Uisp, manager nel sociale. Domani si replica, con la speranza di veder più persone ai seggi, anche grazie alle due ore in più di voto e ai 150 seggi sparsi per tutta la città (oltre ai 9 di oggi). Le operazioni di voto, definite regolari dagli organizzatori, sono state però caratterizzate da sfottò e polemiche sui social network. A creare malumori è quel 4 per cento di votanti appartenenti alla comunità asiatica, che in realtà potrebbero sembrare molti di più a giudicare dallo zelo con cui, immortalati dagli smartphone dei votanti, si sono recati in massa ai seggi senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. “Delle due l’una: o si contesta il dato del 4% di stranieri sul totale dei 7750 votanti o il problema non sussiste” ha twittato Roberto Rho, caporedattore di Repubblica Milano. Ma simpatizzanti e avversari politici non sono d’accordo con lui. Qualcuno fa notare che se sono primarie aperte non si possono fare distinzioni, altri replicano facendo rilevare operazioni sospette ai seggi, con i membri ella comunità asiatica che non capiscono e non sanno leggere. Il problema continuerà a fare discutere, chiunque sia il vincitore. E se i cinesi supplissero ai “moderati” di cui Sala ha bisogno per vincere le primarie contro Balzani e Majorino? Gli stranieri, in ogni caso, oggi sono milanesi a tutti gli effetti.
Molto seguita sui social questa prima giornata di primarie Pd per eleggere il candidato sindaco di Milano. Così, alla fine di una giornata in cui quasi 8mila cittadini si sono recati alle urne, si tirano le somme, si sparano freddure, si sollevano interrogativi e si alimenta l’entusiasmo per una corsa elettorale lungamente attesa. C’è chi posta su Twitter il servizio del Fatto Quotidiano sul voto dei cinesi, con i dubbi e le perplessità di chi faceva servizio nei seggi; chi dice che “i 7750 votanti di sabato, con solo il 7% di under30, sono un dato non entusiasmante. Speriamo meglio domani”; chi rimpiange di non essere a Milano per partecipare a un momento democratico così importante, chi dice che “se nutrire pianeta significava nutrire Renzi e Farinetti #Expo2015 è stato un successo straordinario” (in polemica con Beppe Sala, “mister Expo”); chi ironizza, “è commovente vedele quanti cinesi hanno a cuole il futulo della nostla città”; fino a Mattia Malgara, imprenditore nel settore alimentare, ex candidato sindaco a Venezia per il centrodestra, al quale il Corriere della Sera dedica un video in cui dice di sostenere Sala perché “Non è né di destra né di sinistra”. Non resta che aspettare domani: voto dalle 8 alle 20, e ritrovo con il vincitore al Teatro Elfo Puccini.
A urne chiuse, il Pd ha diffuso i dati di queste primarie 2016 per l’elezione del candidato sindaco tra Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino, Beppe Sala e Antonio Iannetta. al termine del primo giorno di voto, si sono recati alle urne per votare 7750 cittadini, di cui il 50,4% donne. Stranieri il 4% dei votanti, solo il 7% gli under 30. Un dato, quello relativo agli stranieri, che ridimensiona – almeno in parte – le polemiche sul voto “cinese”, per lo più a favore, così pare, di Giuseppe Sala (anche loro sono milanesi, aveva detto stamane il candidato sindaco con le maggiori probabilità di risultare vincitore). Domani, secondo giorno di voto per le primarie Pd, i votanti avranno a disposizione due ore in più – si vota infatti non fino alle 18, come oggi, ma fino alle 20; dunque 8-20 – e molti luoghi in più ove deporre la scheda nell’urna. Non solo quindi i siti di oggi, uno per ogni Zona, ma anche circoli Arci, librerie, il Leoncavallo, la cascina Moncucco, l’Ostello bello (via Lepetit), l’Istituto pedagogico della Resistenza, e anche negozi e bar.
Primarie Pd a Milano, se ne va la prima giornata di voto per l’elezione del candidato sindaco alle prossime comunali 2016. Tutti e quattro i candidati – Beppe Sala, Pierfrancesco Majorino, Francesca Balzani e Antonio Iannetta hanno votato entro la prima parte della giornata, in alcuni casi, come per Sala, aspettando anche 40 minuti in coda. Si tratta di primarie in cui l’affluenza può risultare decisiva nel determinare la vittoria del candidato più “moderato”, cioè Sala, o viceversa penalizzarlo. Big in coda ai seggi, dunque, nelle rispettive zone della città. “Lunedì si riparte insieme”, ha detto Pisapia in mattinata. Prima preoccupazione del sindaco uscente, che ha passato il testimone ideale a Francesca Balzani, suo vicesindaco, era la partecipazione al voto. Alle 19, quanto sarà comunicata l’affluenza, si conoscerà questo dato importante. Intanto, sui social, continua la polemica sui numerosi cinesi visti alle urne. Domani si voterà dalle 8 alle 20, in moltissimi punti della città, circa 150. le indicazioni si trovano sul sito primariemilano.it.
Hanno appena chiuso i nove seggi delle primarie Pd, uno per ogni Zona di Milano, che hanno visto oggi le gli elettori in coda per designare il nuovo candidato sindaco, scegliendo tra Giuseppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta. Meno elettori potrebbero premiare la Balzani, mentre più elettori ai seggi, contando quindi su un maggiore afflusso di elettori “moderati”, potrebbero favorire “mister Expo”, Giuseppe Sala. I siti adibiti al voto nelle rispettive Zone sono stati frequentati, la partecipazione c’è stata, visto che in molti casi i votanti hanno atteso più di un’ora per poter espletare le formalità previste dal Pd – la verifica dei documenti e la firma in calce alle “Linee guida del centrosinistra per Milano”, più il pagamento di 2 euro – e deporre la scheda nell’urna arcobaleno. Il traguardo sarebbe quello di superare i 67mila votanti delle primarie che lanciarono la corsa di Giuliano Pisapia, ma questo risultato lo si potrà sapere solo domani sera, a urne chiuse. Tra un’ora, alle 19, si conoscerà l’affluenza della giornata.
Alle 18 chiudono i seggi delle primarie Pd per l’elezione del candidato sindaco alle prossime amministrative di Milano, mentre alle 19 il Pd renderà noto il secondo dato sull’affluenza, dopo quello comunicato a mezzogiorno, secondo il quale alle 12 avevano votato 3062 cittadini milanesi. Grande attesa, dunque, per sapere quanti avranno votato nel primo giorno di primarie. Domani, domenica 7, i seggi saranno invece aperti dalle 8 alle 20. L’età media abbastanza alta è un dato che su Twitter fanno notare in molti. Un’altra incognita in queste primarie Pd a Milano riguarda il voto delle comunità straniere. Intanto, “gli elettori sono in coda, i volontari al lavoro, i candidati hanno già votato. Tutto procede bene, senza problemi o intoppi” ha twittato Paolo Razzano, portavoce del Pd Milano.
Il popolo del Pd sta votando ai seggi delle primarie per eleggere il prossimo candidato sindaco di Milano. Giuseppe Sala parte certamente avvantaggiato su Francesca Balzani e Francesco Majorino, anche se potrebbero non mancare sorprese. E’ però troppo presto per fare qualsiasi bilancio: il primo fattore a premiare Sala è l’affluenza che, si calcolava alla vigilia, per avvantaggiare “mister Expo” dovrebbe aggirarsi intorno ai 70mila votanti, circa 3-4mila in più dei 67mila che decretarono la vittoria di Pisapia alle ultime primarie. “Obiettivo battere il centrodestra” ha twittato poco fa Francesca Balzani, come si può vedere sull’hashtag #PrimarieMilano. Un vero momento di partecipazione collettiva, questo lo sottolineano tutti i candidati. Non manca chi distribuisce dolci di carnevale, ma nemmeno chi dice “truppe cammellate cinesi per Beppe Sala” (citando la lettera di un cittadino a globalist.it): insomma, la politica è sempre politica.
Milanesi in fila ordinata fuori dai seggi, in queste primarie Pd 2016 per la designazione del candidato sindaco di Milano alle prossime amministrative. Il voto, che vede in corsa Giuseppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta, si sta svolgendo senza traumi, in modo ordinato, nei nove seggi predisposti dal Partito democratico nelle nove Zone della città. Eccoli: in zona 1 si vota al Cam Garibaldi, corso Garibaldi 27, Milano; zona 2, Circolo Pd Luciano Lama, viale Monza 140; zona 3, Circolo Zeroduepd, via Eustachi 48; zona 4, Circolo Pd Romana Calvairate, via Livio 27; zona 5, Circolo Sel Centopassi, via Barrilli 21; zona 6, Circolo Pd Porta Genova, via Tortona 12; zona 7, Circolo Pd Pio La Torre, via Monreale 19; zona 8, Circolo Pd Monte Stella, via Trenno 41; zona 9, Circolo Pd Zara Isola, via Confalonieri 11. Oggi, sabato, si vota in queste zone; domani i punti saranno molti di più, 151, tra ia quali gazebo, librerie, sedi di partito, Cam e altri punti indicati dagli organizzatori delle primarie Pd.
Tempo di primarie: si vota oggi a Milano per la designazione del candidato del Pd alle prossime elezioni amministrative, quelle previste nella primavera prossima, 2016. Siamo ancora lontani dalla chiusura dei seggi, e i politici in lizza hanno rilasciato dichiarazioni di soddisfazione e concilianti. Pisapia si è attribuito il merito di avere fortemente voluto questa consultazione interna al Pd: “Quello che auspicavo, quello per cui mi sono impegnato, quello che ho fortemente voluto, che è un segnale di democrazia e partecipazione – ha detto Pisapia, come riportato da Omnimilano – è che fossero primarie aperte, partecipate, combattive, anche con qualche episodio piccante, perché questo significa che sono primarie vere, significa dare la parola ai cittadini”. Lo ha detto il sindaco uscente nel seggio in cui si è recato a votare stamane, in Corso Garibaldi. Si è dichiarato “positivo e ottimista” Pierfrancesco Majorino, assessore uscente, candidato tenace, in corsa da tempo. Hanno fato scalpore, ieri, i sondaggi che lo davano davanti alla candidata del sindaco uscente Pisapia, Francesca Balzani, accreditandolo di una percentuale tra il 25 e il 28%, 2-3 punti davanti alla Balzani. Giuseppe Sala, ad di Expo 2015, candidato “renziano” favorito, ha naturalmente ammesso di aver votato per se stesso: “sarà un voto che vale comunque uno ma un bel voto”, riporta sempre Omnimilano.
Sono in corso nei seggi allestiti nelle nove Zone della città le primarie del Pd per la designazione a candidato sindaco di Milano. Si sfidano Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino, Francesca Balzani – espressione del sindaco uscente Giuliano Pisapia – e Antonio Iannetta. Le regole per il voto sono chiare; e gli stranieri? possono votare anche loro, purché siano residenti nel comune di Milano. C’è stata però polemica per le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, forse preoccupati che la presenza di stranieri alle urne possa contaminare lo spirito “local” della corsa elettorale. E’ il caso di Luca Gibillini, consigliere comunale di Sel, come riporta il Corriere della Sera: “Che brutta scena sarebbe vedere code di cittadini cinesi, che magari neanche parlano italiano, in coda per votare domenica. Niente di illegale, ma farebbe paura come le code di italiani a votare Razzi e di Gregorio”. Subito sommerso da una valanga di critiche, Gibillini si è scusato, ponendo però un problema reale, “visto che in Liguria le code di comunità sono state una delle ragioni del disastro”. I residenti cinesi andranno alle primarie, ha dichiarato Francesco Wu, presidente dell’Unione imprenditori Italia Cina. Il regolamento del Pd sul diritto di voto parla chiaro: “Oltre ai cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Milano, hanno diritto di voto alle “Primarie 2016”, nel seggio corrispondente all’indirizzo di residenza, tutti i cittadini stranieri regolarmente residenti a Milano e i giovani residenti in città che compiranno il 16° anno entro la data delle elezioni amministrative del 2016”.
Le primarie Pd per la città di Milano in vista delle prossime elezioni amministrative sono iniziate alle ore 8:00 e sono già stati diramati i primi dati inerenti l’affluenza ai seggi rispetto alle ore 12:00 di oggi, sabato 6 febbraio 2016. Nelle prime 4 ore a disposizione dei milanesi sono stati 3.062 gli elettori recatesi alle urne: un dato certamente non entusiasmante visto che l’obiettivo conclamato del centrosinistra è quello di raggiungere e superare le 67.000 presenze che nel 2010 sancirono la vittoria di Giuliano Pisapia. Va comunque precisato che i milanesi potranno votare vino alle ore 18 di oggi e che i seggi aperti sono soltanto 9 (uno per ogni zona del capoluogo meneghino). Da domani il numero di votanti è invece destinato ad aumentare: i seggi, che saranno 151, resteranno aperti dalle 8 alle 20. La prossima rilevazione relativa all’affluenza odierna, come riporta Adnkronos, è attesa per le ore 19.
Si sono aperte da poche ore le Primarie del Partito Democratico che eleggeranno il candidato sindaco dello schieramento di centrosinistra per le amministrative della città di Milano e dei 4 candidati in lizza per la vittoria, sono già 2 quelli recatisi alle urne per esercitare il proprio diritto di voto. Il primo in assoluto, come riportato da “Corriere.it” è stato Antonio Iannetta, che attorno alle ore 10:20 ha fatto il suo ingresso nel seggio di Via Tortona 10, sede di un circolo del Pd. Iannetta è apparso ai cronisti sul posto molto sereno:”Sono arrivato un po’ in ritardo perché il mio cane è vecchio e deve andare piano“, ha ironizzato. Sul possibile vincitore ha glissato:”Non so dare un dato, i sondaggi spesso danno delle informazioni che poi possono essere riviste. Noi abbiamo fatto una campagna di territorio, abbiamo spiegato il nostro programma, non abbiamo lasciato niente in sospeso, siamo sereni“. Francesca Balzani, vice-sindaco di Milano, si è recata a votare invece con tutta la famiglia (marito e 3 figli) al seguito:”Oggi iniziamo a votare ed è il momento che aspettavamo. Speriamo che tanti milanesi vadano alle urne per arrivare così al cuore delle primarie, che è il protagonismo dei cittadini. Devo dire che queste primarie sono state belle e positive fin dall’inizio, credo che ce le stiano invidiando tutti“.
Nelle prossime 48 ore, dunque, verrà scelto attraverso lo strumento delle Primarie il candidato del Partito Democratico che si presenterà alle prossime elezioni amministrative milanesi. L’obiettivo del Pd è quello di raggiungere quota 67 mila elettori ed in lizza, come noto ci sono quattro candidati: Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino, Francesca Balzani e Antonio Iannetta. Gli ultimi sondaggi sulle Primarie effettuati da Ixè per conto della trasmissione Agorà e non rese note per mancanza di tempo, mostrano un Giuseppe Sala in netto vantaggio con un risultato che dovrebbe andare tra un minimo di 45,5% fino ad un massimo di 48,5%. La novità di questo sondaggio è che ci sarebbe il sorpasso di Majorino nei confronti della Balzani. Majorino dovrebbe conseguire un risultato tra il 25 ed il 28% mentre la Balzani tra i 24,5% ed un 27,5%. Non resta che attendere e vedere chi la spunterà.
Il giorno tanto atteso è arrivato: le Primarie Pd per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra a Milano scattano oggi, sabato 6 febbraio 2016. Nella sfida che vede l’uno contro l’altro Giuseppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta c’è però un obiettivo comune a tutto lo schieramento: quello di ottenere una vasta partecipazione ai seggi da parte del popolo meneghino. Sebbene in queste occasioni non sia mai consigliabile sbilanciarsi è la versione online de “La Repubblica” ad indicare la soglia che negli ambienti interni al Pd viene indicata come la linea di demarcazione tra il successo e il fallimento: si tratta di superare quota 67mila elettori, ovvero il numero di votanti che nel 2010 partecipò all’incoronazione di Giuliano Pisapia come uomo designato a guidare lo schieramento di centrosinistra.
Ed eccoci al primo giorno di Primarie Pd Milano 2016: parte la grande caccia al successore di Giuliano Pisapia per correre alle elezioni amministrative di primavera. Urne aperte in tutte le Zone di Milano, con un seggio per ogni circoscrizione che attende l’elettorato di centrosinistra, e perché no, tanti altri cittadini indecisi che vogliono esprimere il proprio giudizio sui quattro candidati che oggi e domani si sfideranno per ottenere lo status di unico candidato per le elezioni in città tra qualche mese. E dunque chi la spunterà? Dopo settimane di campagna elettorale, di sfide e punzecchiature più o meno lecite, Giuseppe Sala, Francesca Balzani, Pierfrancesco Majorino e Antonio Iannetta si sfidano oggi alle urne con i milanesi che sono chiamati a confermare i sondaggi che fin qui danno Sala assoluto favorito oppure ribaltare tutto, magari con la sfida dei continuatori pisapiani, Balzani e Majorino. Ricordiamo che possono votare tutti i residenti del Comune e che le urne oggi saranno aperte dalle 8 fino alle 18, mentre domani domenica 7 febbraio saranno estese come apertura dalle 8 alle 20. Saranno a prescindere dal risultato delle primarie molto particolari: fin dalla campagna – condotta a livello di marketing e comunicazione in maniera ottimale – si è puntati sul titolo Primarie di Milano, senza partiti o centrosinistra. Dunque per il Pd e il centrosx siamo di fronte, forse, alle porte del grande Partito della Nazione, sogno mica tanto nascosto di Renzi che vuole abbandonare le vecchie tradizioni e puntare tutto sul futuro immediato del Partito Democratico. E’ evidente che vincendo Sala questa ipotesi avanzerebbe ulteriormente, altrimenti continuerebbe il metodo Pisapia che in questi anni ha portato comunque dei risultati. Ricordiamo che per tutti i due i giorni, non sono previste dirette ufficiali in video streaming di Youdem o di UnitàTv, bensì è garantita su Radio Popolare una diretta costante con spoglio di voti e commenti live e in diretta. Intanto, per avere un’ultima magari idea di come sono arrivati al culmine della campagna i quattro contendenti, eccoli qui in questo video streaming tratta dalla puntata di Otto e Mezzo sulle primarie del Pd di Milano 2016, cliccando semplicemente il pulsante > qui sotto