Colpo di scena in casa Pd? Nemmeno per sogno, il ddl Cirinnà rimane compatto con l’idea di base, ovvero con annessa stepchild adoption e polemiche del caso. Dopo la spaccatura del Movimento Cinque Stelle – documentata nel dettaglio nel precedente aggiornamento – Renzi non vuole replicare anche nel proprio partito, già dilaniato dall’intera discussione sulle unioni civili, i matrimoni omosessuali e in generale la spaccatura con alcune anime cattoliche democratiche. Per questo motivo la linea di Renzi è, “vediamo gli altri dove si spaccano, noi intanto teniamo duro”: per questo motivo oggi nella riunione a Palazzo Chigi tra Renzi, Boschi e capigruppo dem di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda, si è discusso proprio di questo. «Andiamo avanti sulle unioni civili, il Pd non è per lo stralcio dell’articolo sulla stepchild adoption, Si lavora per una maggioranza parlamentare che approvi il testo, non è una linea decisa stamattina ma è da sempre la nostra linea», afferma Rosato a lato, commentando anche la “totale inaffidabilità del M5s”. I senatori del Pd, almeno la maggioranza, vogliono i voto più trasparenti e palesi possibili, evitando che la libertà di coscienza celi una “poco edificante palestra di opportunismi”. Ora la palla passa alle altre forze di governo: cosa decideranno di fare davanti alla situazione molto complessa dei due maggiori partiti del Paese, Pd e M5s?
Altra bufera sul Movimento 5 Stelle: il ddl Cirinnà andrà in votazione dal 10 febbraio, con la legge sulle unioni civili che è il cardine ora del dibattito politico. Ebbene, ha parlato di nuovo Beppe Grillo sul suo blog per confermare quanto uscito negli scorsi giorni, e sarà di nuovo bufera: il garante del M5s, assieme al suo pari Gianroberto Casaleggio, spiega perché sul tema delle stepchild adoption, le adozioni alle coppie di fatto, il Movimento lascia libertà di coscienza ai portavoce grillini in Senato. «L’indicazione di voto uscita dalla consultazione online del 28 ottobre 2014 sulle unioni civili è stata già espressa dai portavoci M5s nelle votazioni che si sono svolte in Commission al Senato e sarà rispettata nelle votazioni sule unioni civili. Ma in via del tutto straordinaria a fronte di un tema etico che chiama in gioco anche i diritti dei bambini, Beppe Grillo e Casaleggio, in qualità di garanti del Movimento, si sono assunti la responsabilità di rinunciare ad una ulteriore votazione sul blog e di lasciare ai portavoce la libertà di decidere sulla stepchild adoption secondo coscienza, sulla base di principi personali». A chi dunque chiedeva ragione, all’interno del partito, del perché di questa scelta fatta pochi giorni fa, ecco la risposta dello stesso Grillo: e dunque ora cosa cambierà nella votazione della Legge? Il sospetto che la norma non passi in tutti i suoi punti è ora molto più fondata: «si è voluto evitare di mettere i parlamentari nella condizione di votare per costrizione a maggioranza essendo portavoce e contro la propria coscienza in materie che riguarda i minori», chiosa ancora il blog di Grillo.
Questa mattina sulle pagine del Fatto Quotidiano si parla di Unioni civili e di ddl Cirinnà, la legge che sta tenendo tutti col fiato sospeso ormai a settimane nel dibattito politico: ebbene, esprime la sua opinione il professor Paolo Becchi ex ideologo del Movimento 5 Stelle che ultimamente qualche (molti in realtà) dissapore con Grillo lo ha avuto. La sua analisi sul momento e le scelte grilline sulla legge per le unioni ciivli è spietata, ricordando un sua tweet provocatorio di due giorni fa: “state a vedere che per paura di rimanere con il cerino in mano il M5s voterà il Cirinnà senza le adozioni, rimangiandosi quanto dichiarato”. L’analisi punta sul masochismo M5s che sembra aver offerto, invece che un dispiacere politico al Pd, una lotta interna e dissidio al movimento che si sta dimostrando un boomerang. Boutade di un vecchio amico ora antagonista come Becchi, ma se avesse ragione? Il Pd ha le sue grane, per tenere insieme tutte le anime e per i vari problemi con i cattolici della maggioranza, ma il Movimento 5 Stelle ora deve guardare al suo interno perché davvero c’è rischio che alla fine si appoggi la legge per come è, o come potrebbe ritrovarsi, ovvero senza stepchild adoption (adozioni). Chi avrà ragione? Becchi o Grillo?
Parte una settimana che per il ddl Cirinnà potrebbe essere decisiva, almeno per capire come voteranno sugli altri emendamenti della legge unioni civili i varie Movimento Cinque Stelle, Ncd e altre opposizioni. Eh sì, tutto si è rimescolata dopo le parole di Grillo sul suo blog che di fatto ha lasciato libertà di coscienza al suo movimento rimescolando tutte le carte: il Pd di colpo diventa meno sicuro perché perde, forse, la stampella a sinistra dell’esecutivo; Ncd fa ora la voce grossa con Alfano che intercetta la possibilità di rivendicare molto di più rispetto, ad esempio, allo stralcio della norma sulle adozioni alle coppie omosessuali. Infine, il Movimento Cinque stelle che prima vota compatto e poi, appena parla Grillo, si ritrova con una sorta di spaccatura interna. Tutto cambia dunque? I tempi si allungano? Ancora non si sa, ma il direttore di La7 Enrico Mentana intervistato dal Fatto quotidiano offre uno spunto interessante di lettura per tutti questi fatti: «Mi sembra la prima vera mossa politica dei Cinque Stelle che così facendo hanno scelto di non fare da stampella al Pd, con l’obiettivo di far esplodere le contraddizioni all’interno del partito di Renzi e della maggioranza di governo. Grillo ha deciso di non coprire a sinistra l’esecutivo, mettendo nei guai il premier». Simpatica la chiusura finale con un’immagine molto efficace: «Ddl Cirinnà? Mi ricorda un ciclista che è scattato troppo presto, si è lasciato indietro il gruppo ma in prossimità dell’arrivo è stato ripreso. E per giunta ha forato».