Niente parità di genere, aboliamola: a parlare è il M5s, incredibilmente, che si oppone al gender in Unione Europea: come è accaduto e sopratutto in che termini si pone la notizia? Come ha riportato ieri sera l’Huffington Post, a due europarlamentari grillini, Marco Valli e Marco Zanni, hanno presentato un emendamento per le Linee Guida del Bilancio dell’Unione Europea 2017 che suona molto interessante. In pratica la protesta è contro il principio voluto da Bruxelles che cerca di tener conto nella stesura del progetto di bilancio europeo del prossimo anno della parità di genere nei vari stati dell’Unione. Non piace nemmeno la richiesta alla commissione Ue di mettere in pratica lo stesso principio, traducendolo dalle parole ai fatti: al par 17 delle Linee Guida stilate dall’Unione, si parla di strategia per promuovere la parità di genere (gender mainstreaming) che “deve sostenere le politiche dell’Unione come principio orizzontale, con la Commissione che metta in pratica il principio del gender mainstreaming nella preparazione della bozza di bilancio per il 2017”. Questo viene contestato dai parlamentari M5s, che hanno presentato sempre secondo l’Huffington Post l’emendamento dal titolo eloquente, “Delete”, accodandosi ad un’altra europarlamentare francese vicino a Marine Le Pen, Sophie Montel. Per i grillini il paragrafo sopra citato nelle Linee Guida è un “ipocrita specchietto per le allodole per nascondere i reali problemi dell’Unione”, dal momento che un emendamento sulla parità di genere in questo provvedimento non ha alcun significato e non può tradursi in atti concreti. Il M5s tiene poi a precisare che non è contrario alla parità di genere tout court, ma solo come criterio per stabilire il bilancio nei vari Paesi, «Il M5s è a favore della parità di genere e in Europa lavora per raggiungerle nelle commissioni competenti, senza ipocrisie e senza menzogne». Polemiche in Italia, il Pd si scaglia contro la scelta grillina, e in Europa: come andrà a finire?



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