Una campagna elettorale “affollata” quella di Trieste per le prossime elezioni comunali 2016. Sono infatti dodici gli aspiranti sindaci, una ventina le liste collegate. Tra i candidati, come riporta il Piccolo, ci sono sia big che outsider. Per il centrosinistra il candidato è il sindaco uscente Roberto Cosolini che può contare sull’appoggio di Pd, Sel, Cittadini, Trieste Cambia e Slovenska Skupnost. Si presenta così sul suo sito: “Sono triestino, ho 56 anni e due figli. La mia vita professionale si può riassumere in due parole: economia e lavoro. Da sempre mi impegno nella promozione di uno sviluppo economico purché sia assolutamente caratterizzato dalla reale tutela del diritto al lavoro e della dignità”. Il candidato del centrodestra è Roberto Dipiazza, sostenuto con tutta probabilità da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Lista Dipiazza: è stato sindaco di Muggia dal 1996 al 2001 e sindaco di Trieste dal 2001 al 2011 per due mandati consecutivi. Per il Movimento 5 Stelle in corsa il capogruppo in Consiglio comunale Paolo Menis. E poi, come sottolinea il quotidiano, tanti outsider (clicca qui per leggere tutto)
In vista delle prossime elezioni comunali 2016, a Torino il sindaco uscente Piero Fassino presenta ai cittadini il programma di ricandidatura utilizzando volontari che girano la città porta a porta. Da lunedì scorso, come riportato su TorinoToday, circa 250 persone, volontari di “Noi siamo Torino”, stanno battendo i quartieri di Torino per far conoscere ai cittadini quali sono le proposte politiche di Fassino in caso di rielezione. I volontari sono stati reclutati mesi fa attraverso una registrazione sul sito del sindaco uscente. E l’idea di girare la città porta a porta programma alla mano è stata “copiata” al presidente degli Stati Uniti Barack Obama che, per il suo secondo mandato. Piero Fassino ha anche dichiarato che andrà anche lui per quartieri per parlare con la gente: “Certo: lo farò anche io il porta a porta”. Il sindaco uscente domenica scorsa ha anche inaugurato in via Pavia “Il posto delle idee”, un luogo aperto dove raccogliere idee e proposte per la città.
Sarà Giulia Di Girolamo la capolista del Partito Democratico alla prossime elezioni comunali 2016 che si svolgeranno con tutta probabilità a giugno. La giovane attivista antimafia ha accettato la proposta del partito di correre a sostegno del candidato sindaco Virginio Merola. Ad annunciarlo è l’agenzia di stampa Ansa, secondo quanto riportato da RadioCittàDelCapo: “La capolista potrebbe essere, quindi, una indipendente e non, come da tradizione, il segretario o un dirigente di primo piano del partito. La lista, in ogni caso, sarà ratificata dall’assemblea cittadina del 15 marzo, insieme a quelle per i sei quartieri”. La scelta di Giulia Di Girolamo ha creato malumori in città, sia nel Pd sia tra le associazioni che si occupano di antimafia, visto che l’esponente della rete No Name non è molto conosciuta. La rete No Name, ha comunque precisato che Giulia Di Girolamo “ha deciso, per esigenze lavorative, di non poter mantenere l’impegno con l’associazione già nell’ottobre dello scorso anno e nessuno, dell’attuale direttivo, ricopre incarichi politici”.
E’ stato ammesso dagli stessi organizzatori delle Primarie Pd a Roma, che si sono tenute per scegliere il candidato alle prossime elezioni comunali 2016, “l’errore nel calcolo delle schede bianche”. E subito si sono scatenate le reazioni politiche. Il comitato delle primarie del centrosinistra ha comunicato, come riporta la Repubblica, che sono risultati 567 i voti non espressi e non 2866 come detto in precedenza; le nulle 326 e non 843″. I controlli sono stati effettuati dopo che un dirigente nazionale anonimo del Pd ha dichiarato al Messaggero “di avere gonfiato virtualmente le schede bianche e le nulle per fare aumentare l’affluenza”. Secondo i primi dati diffusi dal comitato promotore i votanti sarebbero stati 47.317, invece dopo il ricontegio si è saputo che sono stati 44.501. Il candidato vincitore Roberto Giachetti ha scritto su Twitter: “Se è vero vorrei conoscere quel genio che ha messo schede bianche per aumentare affluenza. Che cambia con 2.000 voti in più? Pensiamo a Roma” (clicca qui per leggere il tweet)