A margine delle elezioni comunali 2016 ha parlato l’ex ministro Massimo Bray che su Facebook ha sottolineato il fatto che non si candiderà come sindaco della capitale. Ecco le parole: “La difficoltà di questa scelta si accompagna alla consapevolezza di aver deciso sempre in maniera autonoma, in assoluta indipendenza e liero dalle dinamiche di cui soffre la politica. Queste credo siano tra le cause della sempre maggiore lontananza dei cittadini dal poter partecipare in maniera attiva alla vita pubblica”.



Antonio Bassolino non ci sta e sabato scorso radunando i suoi fedelissimi ha annunciato un nuovo ricorso. Ma Cantone, presidente dell’autorità nazionale anti corruzione, gli ha risposto indirettamente dicendo che non esiste alcun ricorso possibile. Ha spiegato infatti che le primarie del Pd sono un fatto privato, come se si facesse ricorso “all’interno di un circolo bocciofilo”: impossibile. Circa 1500 persone comunque sono andate a sentire Bassolino invitandolo a fare una propria lista civica: “Attendo fiducioso il risultato del ricorso, poi si vedrà. Io combatto per vincere, sempre. Non sono come altri abituati a perdere. Se sono qua  è perché sono convinto di vincere”. 



Bertolaso aveva detto che se non si sarebbe raggiunta quota diecimila partecipanti alle cosiddette gazebarie, le primarie del centro destra, avrebbe rifiutato la candidatura. I votanti pari siano stati quasi 50mila e il suo nome sarebbe stato scelto da circa il 96% di chi ha votato. Dunque candidatura confermata anche se Matteo Salvini continua a dire che preferisce a lui Giorgia Meloni. Bertolaso non appare preoccupato e dice che andrà avanti anche senza la Lega (che comunque a Roma prenderebbe molti pochi voti), ma la divisione nel centro destra sembra possa propagarsi anche in altre città come Torino e Bologna, città dove, nonostante la Lega abbia già i suoi candidati, Berlusconi sostiene di essere ancora alla ricerca del sindaco da eleggere.



Ha ceduto alla macchina del fango la candidata sindaco del Movimento 5 stelle, Patrizia Bedori, abbandonando la sua corsa per la poltrona di Sindaco nel comune di Milano. La 52 enne disoccupata, tra le lacrime, ha spiegato che: “Sarò sicuramente in lista, ma troppa pressione, faccio un passo di lato. Ho capito di non essere tagliata per fare questo. C’è una tensione pazzesca dei mass media che è difficile da reggere per un cittadino comune come me. Io soffro ogni volta che devo rilasciare un’intervista. E la macchina del fango è già partita e per questo mi sento ferita. Ognuno deve capire come dare il suo meglio per fare il bene per il movimento. Devo riprendermi la mia vita, non ho vissuto per quattro mesi e devo tornare alla mia famiglia. Non c’è Grillo, non c’è Casaleggio, non c’è Fo, non c’è nessuno che mi ha fatto pressioni. Per me uno vale uno. Purtroppo non so gestire i mass media, li subisco e questo è un mio limite”. A nulla sono valse le richieste di ripensarci che le erano state rivolte dagli stessi compagni di partito a cui ha comunicato la sofferta decisione di farsi da parte. Nello stesso incontro ha inoltre chiesto di supportare il legale 39enne Gianluca Corrado, che dovrebbe subentrargli come candidato sindaco di Milano.