’annuncio di Giorgia Meloni candidata a sindaco di Roma è arrivato questa mattina, come previsto ieri, ma facendo esplodere definitivamente i malumori nella coalizione del centrodestra, ora davvero spaccata tra “nuove e vecchie leve”, con Salvini che appoggia totalmente Meloni, lasciando Berlusconi invece ancora a sostegno di Bertolaso. La situazione è strana e forse nei prossimi giorni si chiarirà, ma intanto la leader di Fratelli d’Italia ha sciolto le riserve: farà la campagna elettorale nonostante la gravidanza che la porterà durante le elezioni all’incirca ai sette mesi di gestazione. Da candidata in pectore, simpatico è stato il siparietto organizzato dalla diretta di Radio Rock che direttamente dal Pantheon, dove la Meloni ha annunciato la sua discesa in campo, ha mandato in scena la replica divertente alle parole di Bertolaso (che durante il programma Fuori Onda su La7 aveva detto “Giorgia deve fare la mamma”). L’ironia al potere, con la giovane politica di centrodestra che in piazza ha cantato “Viva la mamma” di Edoardo Bennato alla Karaoke Rock Bike di Radio Rock. All’inviato speciale Dejan, ha detto “il provvedimento più rock se fossi eletta sindaco a Roma? Distribuire i servizi sociali dando la priorità sull’anzianità di residenza”. Clicca qui per vedere il video di Giorgia Meloni che canta “Viva la mamma”.



Ufficiale, Giorgia Meloni si candida a sindaco di Roma, sciogliendo la riserva delle ultime ore: la leader dei Fratelli d’Italia tra mamma e sindaco sceglie la seconda, non rinunciando alla prima. Direttamente dal Phateon, sta parlando in questi minuti in mezzo alla strada in un ressa di fan e giornalisti: «Ho deciso di correre per la carica di sindaco di Roma: scelta d’amore, la posta in gioco è alta, per combattere governo Renzi e restituire dignità alla nostra città, dignità a Roma, “Io sono cittadino romano“ era motivo d’orgoglio un tempo, oggi non è più cosi, lavoriamo per riarrivare a quel livello. Mi spaventa pensare che i cittadini romani non ci credono più, noi vogliamo restituire a chiunque è romano, l’orgoglio di ridire “civis romanus sum”». Tocca poi subito il tema tanto reclamato della maternità, la sua gravidanza messa in discussione da Berlusconi e Bertolaso, «Avrei preferito godermi mesi della gravidanza che è bellissima, i giorni più belli della mia vita, ma ho sempre considerato che se non ci fosse stata una condizione migliore per la candidatura a Roma, non mi sarei tirata indietro: ogni donna deve scegliere liberamente cosa fare durante maternità, ma nessun uomo può dire ad una donna cosa fare o no per la gravidanza. In fondo siamo nella città in cui una Lupa allatta due gemelli, un sindaco che allatta credo non sarà un problema». Alla fine rivolge un appello a Berlusconi e Salvini, dicendo che della leadership nel centrodestra non gliene importa più di tanto: «Venite qui con me, vinciamo insieme, abbiamo ancora tempo. Non intendo strafare, la campagna elettorale la farò con tempi di una mamma, senza andare oltre, spero i cittadini capiranno. Sono qui per vincere, e dico anche a Bertolaso, sei ancora in tempo per venire qui per aiutarmi e vincere insieme: l’ho appoggiato ma abbiamo visto che purtroppo non ha scaldato il cuore dei romani e per questo ho deciso di candidarmi».



Il caso Meloni non si placa e anche non si capisce se Giorgia Meloni si candiderà a sindaco di Roma, e se lo farà, con quali alleati si presenterà. Dopo le ultime dichiarazioni di Salvini e Berlusconi questa mattina la speranza per l’unione centrodestra in “stile Milano” probabilmente naufraga definitivamente. Ad Agorà, il leader della Lega Nord ha dichiarato con schiettezza: «sosterrò la Meloni, a Milano abbiamo Parisi, sostenuto da squadra forte e compatta. A Roma non c’erano le condizioni», ergo lui Bertolaso non lo sosterrà mai e ormai questo lo si è capito da tempo; gli risponde il cavaliere Berlusconi che ribatte “la signora Meloni sa benissimo, Giorgia, che sì, affronterà una campagna faticosa, ma che non ha nessuna, nessuna possibilità di diventare sindaco di Roma. Quindi anche questa cosa che non possa fare il sindaco è un’altra cosa del teatrino della politica. Che disastro questa politica”, riporta l’Ansa. Gli è poi stato chiesto se sentirà oggi la Meloni, come la stessa leader di Fratelli d’Italia aveva riferito ieri e il presidente del Milan ha risposto: «Ascolterò Meloni, ma non ho grandi speranze. Sono ormai vecchio e so che le donne fanno quello che vogliono». Il “de profundis” del centrodestra romano pare sia appena iniziato.



Il caso Giorgia Meloni è scoppiato e sembra portare il centrodestra verso un caos difficilmente risolvibile: oggi dovrebbe arrivare la candidatura ufficiale del leader di Fratelli d’Italia dopo le polemiche degli ultimi giorni sulla scelta tra il ruolo di mamma o di candidata sindaco.  Pungolata delle parole di Bertolaso e Berlusconi, Giorgia Meloni, la giovane politica di destra starebbe pensando ad un clamoroso dietrofront rispetto a quanto annunciato da lei stessa due mesi fa all’inizio dello scout sulle candidature nel centrodestra in accordo con Salvini e Berlusconi. In una intervista ieri al Corriere della Sera, Giorgia Meloni ha riaffermato che la sua candidatura sarebbe una extrema ratio ma che comunque, stante la situazione in totale difficoltà degli alleati (non più tanto tali) potrebbe davvero oggi annunciare la sua discesa in campo, nonostante la sua gravidanza la porterebbe in piena campagna elettorale al settimo mese, a soli due dal parto. “È una cosa chiara a tutti che una mamma non può dedicarsi ad un lavoro che sarebbe terribile perché Roma in questo momento è in una situazione disastrosa”, ha detto Berlusconi a Radio Anch’io, scatenando forse definitivamente la scelta clamorosa di Giorgia Meloni. Intanto nella serata di ieri, l’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia ha votato all’unanimità la discesa in campo di Meloni, la quale ha risposto che sentirà oggi in giornata gli alleati di coalizione e poi scioglierà la riserva. Dunque mamma o candidata sindaco? Probabilmente, la vedremo in tutte e due le vesti, ma a rimetterci potrebbe esserci la tenuta della (instabilissima) coalizione.