E’ polemica anche tra il Movimento 5 Stelle e la trasmissione Unomattina sul referendum 2016 sulle trivelle, che si terrà il prossimo 17 aprile e per il quale gli elettori saranno chiamati a dire si o no all’estrazione di gas e petrolio entro le 12 miglia marine. “Gravissima e inaccettabile la disinformazione che fa UnoMattina sul referendum sulle trivellazioni. Non è possibile che un conduttore del servizio pubblico disinformi, dicendo che il referendum del prossimo 17 aprile verrà fatto solo in alcune regioni. Il conduttore Franco Di Mare ha commesso un atto gravissimo “. Così in una nota il capogruppo del M5s alla Camera Michele Dell’Orco che ha chiesto al Tg1 di Mario Orfeo una rettifica rispetto alle dichiarazioni del giornalista della testata, secondo quanto riportato da Agenparl. Subito la replica di Rai Uno che oggi trasmetterà una rettifica: sul referendum 2016 sulle trivelle c’è stato solo “un errore umano”, nessuna disinformazione.
Continua la polemica politica sul referendum 2016 sulle trivelle, consultazione che si terrà il prossimo 17 aprile e che chiamerà gli elettori ad esprimersi sull’estrazione di gas e petrolio entro le 12 miglia marine. Interviene sulla questione il Movimento 5 Stelle che si scaglia contro il Partito Democratico. I parlamentari del M5S contestano al Pd la decisione di promuovere l’astensione: “Non finisce mai la vergogna del Pd. Dopo aver azzerato la volontà di 27 milioni di cittadini cancellando l’obbligatorietà all’acqua pubblica dalla legge in discussione, oggi dichiara che occuperà gli spazi informativi del referendum contro le trivelle in mare per promuovere l’astensione. Ha definitivamente gettato la maschera, il partito di governo: vuole che i cittadini stiano zitti, non si esprimano, se ne vadano al mare piuttosto che esercitare il diritto dovere al voto, tutelato dalla Costituzione, e a esprimere la propria opinione”. Riguardo al referendum 2016 sulle trivelle la deputata M5S Mirella Liuzzi aggiunge: “Era chiaro cosa pensava dello strumento referendario il Pd già con la decisione di non concedere l’electron day. Ma oggi si sono superati. Vorremmo sapere cosa ne pensano quei presidenti di Regione Pd che sono i promotori del referendum, cosa diranno mai quei deputati e senatori Pd che continuamente rilasciano dichiarazioni pseudo ambientaliste salvo poi approvare leggi che fanno il contrario. Ma i cittadini non si lasceranno convincere e andranno alle urne per esprimersi e dire sì contro le trivelle off shore e per una politica energetica diversa e sostenibile”.