Lo scandalo attorno a Ferrovie Sud Est, l’azienda che gestisce appalti per il sistema ferroviario della Puglia, si diffonde con le indagini che continuano parallele, sia politiche con i commissari del governo nominati il 12 gennaio che giudiziarie, con il giudice per l’udienza preliminare che dovrà decidere le prossime scadenze per il processo e le accuse definitive presentate al Tribunale di Bari. Truffa transnazionale, ma anche regionale e nei confronti di tutti i lavoratori onesti presenti nell’azienda: ballano 22 milioni di euro di soldi spesi per treni e vagoni nuovi, ma una voragine nei conti di 311 milioni complessivi, tra soldi intascati e denaro speso inutilmente. Il ministro Delrio ha parlato in una nota congiunta ai commissari nominati dal Governo per la vicenda Ferrovie Sud Est, con anche i collaboratori principali: «In questo periodo il commissario Andrea Viero, e i sub commissario Angelo Mattone e Domenico Mariani, oltre a scoperchiare i conti hanno iniziato a revocare consulenze e a recuperare risorse sugli sprechi. Molto resta da fare in una situazione gravemente compromessa: il debito della società è di 311 milioni. C’era una sorta di azienda fuori dall’azienda, dove la missione istituzionale del trasporto pubblico aveva un ruolo ancillare e risorse minime, mentre la gran parte veniva dispersa in consulenze inutili, con incarichi senza gara. Così nel trasporto pubblico pugliese ci sono carrozze ferme e mai utilizzate, ritardi e disservizi, mentre qualcuno si abbuffava di denaro pubblico».
Il caso di Ferrovie Sud Est infiamma la politica italiana dopo la truffa ai danni dello stato in una vicenda che interessa vari punti dell’amministrazione pubblica e privata in Puglia e dintorni. L’inchiesta partita mesi fa riguarda l’acquisto di 52 vagoni (27 nuovi e 25) ristrutturati costati all’azienda Ferrovie Sud Est, tra il 2006 e il 2012, circa 22 milioni di euro e sotto accusa è la gestione pluriennale dell’ex amministratore unico Luigi Fiorillo; l’ad avrebbe intascato, riporta Repubblica, 13 milioni e 750milioni euro. Fiorillo è uno dei sette imputati nell’udienza preliminare in corso davanti al gup di Bari per una presunta tuffa transnazionale che le Ferrovie del Sud Est avrebbero pagato con prezzo altissimo. Il prossimo 8 aprile il gup deciderà se Regione Puglia e 18 lavoratori dell’azienda potranno costruirsi come parte civile; «Siamo mortificati per questa situazione». affermano in assemblea i lavoratori uniti delle Ferrovie Sud Est, sottlinanoedo di non avere responsabilità per una società al collasso. Intanto il Ministro dei trasporti valuterà l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di Ferrovie Sud Est e “il commissario che abbiamo scelto, Andrea Viero, consegnerà ufficialmente le carte alla Procura. Basta carrozze ferme, basta interessi privati e clientelismi, al centro del trasporto pubblico mettiamo i cittadini; il 12 gennaio scorso abbiamo commissariato come governo le Ferrovie Sud Est e sul sito del ministero abbiamo pubblicato la relazione di Viero, facendo luce su una gestione totalmente opaca e reticente”, così il ministro Graziano Delrio. Ma è Renzi che ieri ha tuonato con un tweet: «Sulla vicenda squallida di Ferrovia Sud Est andremo fino in fondo, abbiamo commissariato. E faremo pulizia totale, il sud cambia verso».