Se andrà a votare, voterà no. E’ quanto afferma, in merito al referendum trivelle del prossimo 17 aprile, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ospite oggi di #Corrierelive: “Non è strano, credo che col referendum si affronta il problema dell’ambiente con l’ideologia, e invece noi dobbiamo valutare i temi ambientali dal punto di vista scientifico. Se vogliamo evitare di trivellare dobbiamo puntare sull’economia sostenibile, cioè un’economia che usa sempre meno petrolio, e rendere le trivellazioni inutili. Ma fino a che abbiamo un’economia che va ancora col petrolio, è ipocrita: se non lo trivelliamo noi, dobbiamo comprarlo all’estero”. Il ministro Galletti aggiunge poi che “forse è più pericolosa la petroliera che attraversa i nostri mari che la piattaforma petrolifera sul territorio”.
Manca meno di un mese al referendum trivelle per il quale gli elettori saranno chiamati a decidere se far continuare o interrompere le trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa per l’estrazione di petrolio e metano. E oltre al dibattito politico tra i sostenitori del sì e quelli del no, hanno deciso di dire la loro anche i lavoratori della Oil&Gas. E’ stata infatti aperta la pagina Facebook I Lavoratori “invisibili” dell’Oil&Gas: “Persone, lavoro, sacrificio: questo è OFFSHORE! Donne e uomini che contribuiscono a portare nelle nostre case energia elettrica e gas, e che rappresentano motivo di orgoglio per il nostro Paese nel mondo. Chi conduce una guerra ingiustificata contro di loro, per interessi personali e politici, danneggia tutti!” (clicca qui per leggere) E i lavoratori sono invitati a fotografarsi e pubblicare gli scatti in modo da far conoscere a tutti il mondo dei lavoratori che stanno dietro l’estrazione del petrolio in mare.
Si schiera per il sì al referendum trivelle il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: ha infatti annunciato che andrà a votare e sosterrà il sì. La consultazione referendaria è in programma il prossimo 17 aprile: gli elettori saranno chiamati a decidere sulle trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa per l’estrazione di petrolio e metano. Salvini è intervenuto alla trasmissione di Rai Uno condotta da Bruno Vespa Porta a Porta e riguardo al referendum ha affermato: “Bisogna andare a votare, alla faccia del premier. Alla faccia sua, io vi invito ad andare il 17 aprile prossimo tutti quanti alle urne, anche dove il mare non c’è e nemmeno le trivelle. Il nostro petrolio sono il mare, il paesaggio, l’ambiente e il turismo”.
Tornando all’attuale questione del referendum sulle trivelle che si terrà il prossimo 17 aprile, riguardo l’ormai conosciuto tema delle trivellazioni nei mari antistanti le nostre coste, 12, 64 e 119 sono solo 3 dei numeri in gioco. 12 sono infatti le miglia marine entro le quali, le piattaforme già esistenti, subiranno la decisione della popolazione italiana, riguardo la possibilità o meno di veder rinnovate le concessioni ‘sine die’, ossia per tutta la durata del giacimento. Concessioni che permetteranno quindi a 64 piattaforme, comprese nelle suddette miglia marine in oggetto, di poter continuare a sfruttare il sito dove sono al momento operanti. 119 infine, sono le piattaforme totali nei nostri mari, ma come spiegato sopra, oggetto del referendum sulle trivelle del 17 aprile saranno solo le 64 rientranti nel confine delle 19 miglia marine dalle nostre coste. In caso di vittoria dei al referendum trivelle, le concessioni verrebbero annullate prima dell’esaurimento dei relativi giacimenti, portando alla chiusura anticipata (sempre alla scadenza dell’attuale concessione) delle suddette 64 piattaforme già in essere. A gettare qualche dubbio sulla forma del referendum poi, sono i membri del Comitato No Triv, i quali sostengono che in caso di vittoria dei al referendum trivelle, la decisione darebbe addirittura il via libera all’installazione di ulteriori nuove piattaforme anche vicino alle nostre coste, oltre alla non chiusura delle suddette 64 installazioni già presenti.