Si avvicina il 17 aprile, giorno del referendum trivelle, e il Codacons torna alla carica per chiedere l’election day. Il prossimo mese gli elettori saranno chiamati a esprimersi sulla continuazione o sull’interruzione delle trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa per l’estrazione di petrolio e metano. Ma l’associazione a difesa dei consumatori continua a chiedere lo spostamento della data scelta per la consultazione e l’accorpamento tra elezioni amministrative e referendum trivelle. E ora anche i Comuni scendono in campo per appoggiare il ricorso del Codacons, come fa sapere con un comunicato l’associazione: “Il Comune di Napoli ha depositato un intervento dinanzi al Tar del Lazio a supporto del ricorso promosso dal Codacons – sul quale i giudici si pronunceranno il prossimo 13 aprile – con cui l’associazione chiedeva di annullare il decreto dell’esecutivo che ha fissato al 17 aprile la data del referendum, e unificare la consultazione alle elezioni amministrative, in modo da consentire un risparmio per la collettività pari a 300 milioni di euro”. E l’amministrazione comunale ha anche sottolineato che “dall’accorpamento delle due consultazioni potrebbe derivare un risparmio di spesa complessivamente stimato in 2.716.478,31 euro”.



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