Il rendiconto del Comune di Napoli, a tre giorni dalle Primarie Pd che stabiliranno il candidato unico del centrosinistra per la successione a Luigi De Magistris, viene bocciato clamorosamente dalla Corte dei Conti: “aumento di disavanzo per criticità rilevate che hanno fatto peggiore di 366 milioni di euro il disavanzo, con un ulteriore aggravamento della situazione già resa difficile dai 702 milioni di euro dichiarati quell’anno dall’ente. Il documento dei magistrati è ancora più grave: irregolarità gravi contabili e finanziarie, utilizzo di fondi vincolati, mancare riscossioni delle multe, spese fuori controllo per partecipate e personale, Un vero e proprio autogol per Luigi De Magistris che si ricandida come lista indipendente ma che rischia, oltre ai numerosi altri problemi nella città degli ultimi anni, di venire travolto dalla bocciatura della Corte dei Conti. Sul caso interviene la deputata la deputata Valeria Valente, candidata Pd e favorita per le primarie di domenica: «il quadro della Corte dei Conti è allarmante, il comune non collabora, fornisce risposte parziali. È lo stile De Magistris, privilegiando la campagna elettorale ma facendo il gioco delle tre carte».
Mentre si avvicinano le Primarie Pd e di tutto il centrosinistra a Napoli, questa domenica 6 marzo, esattamente come a Roma, si addensano nuvole molto nere all’orizzonte sul Partito Democratico e su un nuovo caso di operazioni mafiose-camorristiche in un comune nel napoletano: dopo il caso Quarto in cui era coinvolto il M5s con la sindaco Rosa Capuozzo, ora è il Pd sotto processo a Casavatore per un suo esponente una inchiesta sul voto di scambio con la Camorra che coinvolge Salvatore Silvestri. Un nuovo caso Quarto? Ci siamo vicini, con i grillini che ovviamente sono sul piede di guerra per “rifarsi” dopo gli attacchi dem degli scorsi mesi; le acque sono molto tormentate nel partito napoletano, con un altro caso di Camorra che travolge la politica. Non ci sono sentenze dunque ancora tutti sono innocenti fino a prova contraria, vale sempre la pena ribadirlo, ma di certo dal punto di vista politica il clima attorno alle primarie Pd non è certo il migliore mai visto. L’accusa è che un clan sottogruppo degli Amato-Pagano (faida di Scampia) avrebbe appoggiato nelle ultime comunali di Casavatore sia il sindaco uscente poi riconfermato, Lorenza Orefice (Udc), che lo sfidante Silvestri. «Quanto emerge a Casavatore sui voti della camorra fa intravedere un “gomorra-Pd”. Ordini, Guerini, Serracchiani, ma due parole sullo scandalo di Casavatore no? Roba imbarazzate», su Twitter Alessandr Di Battista (M5s) a cui replica immediatamente sul Messaggero lo stesso Guerini, “l’attacco M5s che mi tira in ballo per una foto con Silvestri per altro riferita ad una iniziativa pubblica davanti a 200 persone, è puerile tentativo di strumentalizzazione di una vicenda che è del tutto chiara al suo fine di fare un po’ rumore contro il Pd, per continuare a coprire silenzi e omissioni ad esempio su Quarto”. Il voto su Napoli si addensa sempre di più.
Le primarie Pd Napoli 2016 avranno luogo domenica 6 marzo e i 4 candidati in corsa, Antonio Bassolino, Valeria Valente, Antonio Marfella e Marco Sarracino, cercano in questi ultimi giorni di campagna elettorale di far conoscere ai napoletani i propri programmi così da garantirsi il ruolo di candidato del centrosinistra alle amministrative del prossimo maggio. Tra questi, il candidato più giovane in corsa, Marco Sarracino, ha parlato a “Napoli Today” dando il suo punto di vista sulla situazione del capoluogo campano:”Napoli è una città ferma, bloccata a venti anni fa. I miei competitor sono frutto di quella stagione politica. Io ho la possibilità di parlare del futuro di questa città, di cosa dobbiamo diventare. Ma la mia vera forza è rappresentata dal fatto che i problemi di Napoli sono innanzitutto i miei: so cosa significa entrare in una metropolitana e non sapere a che ora arrivi a casa, prendere un bus e starci stretto come una sardina, cercare un posto di lavoro e non trovarlo mai. Questo significa sapere da dove occorre partire ed io lo so“. Ma da dove nasce l’idea della candidatura di Sarracino? A suo sostegno si sono espressi diversi “big” del Partito Democratico:”L‘intuizione dell’importanza di questa sfida è stata colta subito sia da una parte molto forte del PD napoletano, che da esponenti del partito nazionale come Roberto Speranza, Guglielmo Epifani e Pierluigi Bersani. E’ così che è nata la mia candidatura, e ripensandoci è davvero una cosa bellissima, che solo nel Partito Democratico poteva avvenire“.