Era nell’aria ma ora la novità per le elezioni comunali 2016 a Milano ora è ufficiale: Basilio Rizzo è il nuovo candidato per la sinistra di Sala, raccogliendo appoggio di pezzi vari della sinistra milanese, da Rifondazione al movimento di Civati, da alcuni pezzi di Sel e Sinistra Italiana. Si ufficializza dunque quello che il Pd temeva durante le Primarie del Centrosinistra: la Balzani avrebbe certamente raccolto anche l’appoggio di questa fascia di voto, mentre Sala incontrava e tuttora incontra molti ostacoli all’interno del mondo estremo di sinistra, dagli ambienti radical chic a quelli più vicini ai movimenti no global e centri sociali. Oggi dunque Basilio Rizzo, il presidente dell’attuale Consiglio Comunale, ha ufficializzato la sua discesa in campo come candidato sindaco di Milano: la sinistra milanese trova il suo nome dopo vari endorsement di personalità politiche lombarde, come Nando Dalla Chiesa e lo stesso Pippo Civati. 70 anni, eletto a Palazzo Marino la prima volta nel 1983 con Democrazia Proletaria, all’opposizione sempre contro giunte socialiste e di centrodestra, Rizzo incarna la sinistra alternativa a Sala che proverà a rubare qualche voto decisivo, probabilmente, nella sfida con Parisi. Il prossimo 4 aprile ci sarà la presentazione ufficiale del candidato con la lista “Milano in comune”.
La svolta sulle elezioni comunali a Napoli arriva dal protagonista indiscusso delle primarie e post primarie, sopratutto: Antonio Bassolino, dopo aver perso la corsa a candidato sindaco del centrosinistra, al netto di alcuni brogli o risultati poco chiari a favore di Valeria Valente, ha deciso che non si candiderà singolarmente nelle prossime Amministrative 2016. Non ci sarà, almeno per il momento, la sua candidatura contro il centrosinistra “renziano” che ha scelto Valente (e sopratutto i cittadini elettori dem partenopei). Il motivo, rivela la stampa locale di Napoli, sarebbe quello di non volere responsabilità nel caso di una sconfitta della sua rivale Valente: «Antonio resta un leader di testa, non farebbe mai la mossa di rompere tutto a meno di non avere la fondatissima percezione che possa arrivare al ballottaggio», afferma la “cricca” di Bassolino, i suoi fedelissimi Luisa Bossa, Giorgio Piccolo e Michela Rostan. La definitività della messa da parte di Bassolino dovrebbe comunque arrivare durante la direzione nazionale del Pd che, se non ci saranno clamorose novità di esponenti renziani che appoggino l’ex sindaco e Governatore, sanciranno il ritiro definitivo di Bassolino.
Le notizie sulle elezioni comunali 2016 spesso si riassumono in due parti: Roma e il resto d’Italia, questo è il quadro attuale delle amministrative, con la Capitale che deciderà probabilmente le sorti delle conseguenze politiche del voto in primavera. Oggi è intervenuto anche il redivivo ex sindaco Ignazio Marino che dopo il caos e il fallimento della sua giunta durata due anni, ha scritto un libro “Un marziano a Roma” che oggi ha presentato davanti alla stampa straniera, che ovviamente non ha lesinato a chiedergli un parere sulla campagna elettorale delle comunali 2016. Ed è subito show: «Un capo del governo mai eletto he indica un commissario governativo al posto di un sindaco eletto da alcune centinaia di migliaia di cittadini, è una lesione della democrazia guardata con attenzione dalle cancellerie di tutto il mondo. I candidati sono senza un programma e Matteo Renzi ha scelto le lobby», il succo del discorso di Marino, uscito dal Pd e dente avvelenato dopo la chiusura non certo felice della sua legislatura al Campidoglio.
Mentre la diatriba sulle elezioni comunali prosegue con il mistero e il rebus alla data nazionale per le Amministratice 2016, si apre la disputa su Roma, forse il comune più aperto e difficile da reagire in un’ottica di campagna elettorale per la nuova poltrona di sindaco. Intervenendo a Porta a Porta da Bruno Vespa, la candidata di Lega e Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha commentato in maniera molto negativa il possibile ticket Marchini-Bertolaso che sembra sempre più probabile stando alle ultime indiscrezioni che filtrano dagli ambienti romani. «Sarebbe una sorta di riedizione del Patto del Nazareno, sarebbe capire che l’unica voglia che ha Forza Italia è quella di far perdere me». Per la Meloni una alleanza sarebbe del tutto incomprensibile agli elettori di centrodestra: «se Berlusconi a Roma decide di perdere penso che segni il fatto che non è più lui il leader di centrodestra. Noi stiamo facendo un lavoro con altre realtà civiche e c’è la voglia di una ricomposizione del centrodestra». Per la leader di Fratelli d’Italia, la scelta di candidarsi a queste comunali avviene non per dividere ma per vincere, e lo conferma la possibile scelta di Bertolaso come eventuale city manager, in caso di vittoria: «Sarebbe un valore aggiunto, ha una grande capacità di concretezza ma la politica è un’altra cosa».