Anche per le consultazioni elettorali a Napoli, il Pd ha deciso di avvalersi dell’ormai consueto e consolidato strumento delle primarie per chiedere ai propri elettori di scegliere tra una rosa di candidati quello che si ritiene il più giusto nella corsa per occupare la poltrona di Sindaco. Nella storia recente, il capoluogo campano, da molti considerato l’unica vera metropoli del Sud Italia, ha espresso il suo consenso nei confronti di candidati sindaco di centro-sinistra: da Bassolino, nel 1993, a Luigi De Magistris, attualmente in carica, il cui mandato è iniziato nel 2011, passando per la ben nota Rosa Russo Jervolino, sono state diverse le figure che si richiamano all’area della sinistra moderata ad essersi avvicendate nel ruolo di sindaco di Napoli. Anche per questo, le elezioni di questa primavera 2016, previste per giugno, sono guardate dagli osservatori e dai partiti stessi con non poca attenzione e curiosità. 



Si vota domenica 6 marzo 2016, i seggi saranno aperti dalle 8 alle 22. I seggi sono 78, divisi nelle 10 municipalità della città. L’elettore deve recarsi all’indirizzo indicato sulla propria tessera elettorale. Per completezza, l’elenco dettagliato è consultabile sul sito:primarienapoli.it Le primarie del Pd sono, ovviamente, espressamente rivolte a chi è già un elettore del PD, ma in realtà per votare non è necessario dimostrare di essere già iscritti al PD, o a qualsivoglia partito politico; è sufficiente dichiarare di riconoscersi nella proposta politica del PD, e dei candidati tra i quali si sceglierà. Possono votare gli elettori del Pd, i cittadini stranieri residenti a Napoli, e anche chi ha compiuto il sedicesimo anno di età, ma in questo caso è necessaria una pre-iscrizione che si può anche fare online. Come di consueto, l’elettore all’atto di presentarsi con regolare documento di identità e tessera elettorale, deve anche versare 1 euro, come contributo simbolico alle primarie.



Luigi De Magistris, il sindaco uscente, già indipendente e sostenuto da una coalizione formata da Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Partito del Sud e dalla lista civica Napoli è Tua, che vinse le elezioni, lo ricordiamo, nel 2011 con convinzione, si configura ormai non come un alleato o peggio una costola del centro sinistra, ma come un soggetto indipendente, anzi l’avversario, forse il più temibile, del PD. Per molti osservatori politici, non si tratta, dunque, di scegliere, con le primarie del PD, chi possa vincere effettivamente le elezioni, ma chi possa andare al ballottaggio. Un punto di vista molto forte, che dice molto su come il Pd è visto a Napoli: non certamente la prima forza politica, come invece è in altre città e regioni d’Italia. Intanto, lo scrittore Roberto Saviano si scaglia contro il mancato rinnovamento della classe politica napoletana in vista delle elezioni, bollando il Movimento 5 Stelle come un’estensione di Casaleggio, e dichiarando senza mezzi termini che De Magistris ha fallito nella lotta alla Camorra. 



Sono 4 gli sfidanti in gara per diventare il candidato del Pd alla carica di sindaco della città partenopea. Le figure più importanti che stanno animando il dibattito sono quelle di Antonio Bassolino, già a lungo sindaco di Napoli negli anni ’90, e Valeria Valente, deputata. Antonio Bassolino, che vanta una lunga storia politica sempre nell’area del centro-sinistra, ha dichiarato di poter ancora rappresentare il “nuovo”, ovvero di poter fare il sindaco di Napoli in modo nuovo, da profondo conoscitore della realtà partenopea. Valeria Valente, 39 anni, laureata in Giurisprudenza e deputata, donna forte dalle idee chiare, rappresenta la generazione dei quarantenni che non ha avuto ancora l’occasione di farsi valere. Gli altri due candidati sembrano destinati a restare più a margine: Marco Sarracino, il più giovane, viene dall’esperienza dei Giovani Democratici, e Antonio Marfella, oncologo, e impegnato politicamente con il Psi.